Tamada e la Bridgestone
sorprendono Biaggi
Non ha sbagliato niente, al via, Kenny Roberts ed al primo giro
è passato al comando inseguito da Biaggi, Hayden, Barros, Rossi,
autore di una bella partenza, Gibernau, Tamada, Edwards e Melandri.
Il primo colpo di scena c’è subito al secondo giro: Gibernau
perde l’avantreno e finisce in terra. E’ una scivolata stupida,
ma per lui la gara è finita.
Non è l’unico, lo spagnolo, ad essere tradito dall’asfalto
irregolare del Nelson Piquet, il giro seguente, infatti, a cadere è
Troy Bayliss.
Intanto, in testa alla gara, è andato Biaggi, che ha in scia Hayden,
quindi Barros, Roberts che resiste e Rossi e Tamada ai ferri corti.
Nel frattempo, nelle immediate retrovie, inseguono Edwards, Capirossi,
Abe, Nakano e Checa, mentre Melandri è staccatissimo dopo una collisione
con Carlos.
Intanto Kenny Roberts, che ha fatto già più del suo dovere,
rallenta, scivolando in sesta posizione. Nel frattempo Rossi supera Barros.
Con Biaggi davanti ed Hayden incollato nella sua scia Rossi tira come
un dannato per riacciuffare la coppia di testa e forse esagera: al 13°
giro è in terra anche lui. Intanto, Tamada raggiunta e salta Hayden
insidiando la leadership di Biaggi. Sono tre, a questo punto, le Honda
al comando mentre Barros perde la quarta piazza a favore di Capirossi,
quindi staccati inseguono Edwards, Roberts, Abe, con la prima delle Yamaha,
quindi Nakano e Checa.
La gara, comunque, non è finita e, dopo averlo studiato a lungo,
Tamada a tre giri dalla fine passa Biaggi. Non è un colpo isolato,
quello del giapponese che, alla tornata successive insiste nella sua azione
e allunga sul compagno di squadra andando a vincere. Hayden è terzo.
Poggiali torna a colpire
E’ andato in testa al quarto giro, Manuel Poggiali e da lì
non l’ha smosso più nessuno. E’ tornato alla vittoria
in questo modo, di forza, il campione del mondo della 250, ma la sua non
è stata una gara facile perché per l’intera sua durata
ha dovuto combattere con Daniel Pedrosa, Sebastian Porto e Toni Elias.
Ritiratosi l’argentino a cinque giri alla conclusione Manuel si
è limitato a continuare a spingere impedendo così a Pedrosa
di tentare un affondo, concludendo davanti allo spagnolo sul traguardo
con la sua Aprilia separata dalla Honda per solo 76 millesimi di secondo.
Buon quarto è stato Alex de Angelis, che ha chiuso staccato di
appena quattro secondi.
Poggiali, sceso dal podio, ha ringraziato l’Aprilia che gli ha messo
a disposizione nuovi scarichi ed una elettronica aggiornata.
“Prima non ero nelle condizioni di poter vincere – ha dichiarato
– ma qualche errore l’ho fatto anch’io. Ora non penso
al mondiale ma a provare a vincere gara dopo gara. La somma dei punti
la farò in seguito, perché il distacco è pesante”.
Barbera, secondo sigillo
L’aveva fatto capire fin dalle prove, Hector Barbera, di
poter vincere a Rio ed in gara è stato di parola, per la felicità
del terzino del Real Madrid, Roberto Carlos, comproprietario del team
Seedorf, che era nei suoi box a seguirlo.
Il pilota spagnolo sull’ondulato circuito di Rio ha avuto la meglio
sul combattivo Casey Stoner, che ha portato la sua KTM davanti alla Honda
del leader del campionato, Andrea Dovizioso, terzo.
Fuori dal podio Roberto Locatelli, che dopo aver acciuffato il gruppetto
di testa fin dalle prime battute non è apparso in grado di concretizzare
la sua azione nel rush finale. Un problema che gli è costato, a
causa della vittoria di Barbera, la seconda posizione in campionato.
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