Nel giorno in cui la Honda piazza cinque moto davanti alla Yamaha
di Rossi, che prende la paga anche dalla Ducati di Capirossi, non è
una cinque cilindri a scattare dalla pole nel GP del Brasile, ma una Suzuki
gommata Bridgestone, quella di Kenny Roberts.
Autore di un ultimo giro veramente da manuale, infatti, Junior ha beffato
Max Biaggi che, dopo le polemiche del venerdì, è riuscito
grazie ad una nuova mappatura ed all’ottimo lavoro della sua squadra,
a ribaltare la situazione dell’antivigilia.
Una rondine, però, non fa primavera e, in attesa di un nuovo motore
che il reparto corse di Hamamatsu ha promesso a Kenny prima del GP d’Inghilterra,
l’americano in gara, difficilmente riuscirà a tenere il passo
delle RC211V.
I protagonisti del Gran Premio, dunque, saranno i soliti: Biaggi, con
il secondo tempo, che ha mostrato di avere un buon passo, ma anche Gibernau,
quarto dopo un piccolo problema ai box che gli ha impedito di sfruttare
la seconda gomma da qualifica.
Da verificare invece la tenuta alla distanza di Nicky Hayden, in prima
fila, ed Alex Barros, mentre Capirex, con la Desmosedici Twin Pulse sarà
insidioso soprattutto nella prima parte del Gran Premio.
Rossi, nonostante la peggiore posizione in partenza dall’inizio
dell’anno (ed una delle sue peggiori in assoluto) non è comunque
da considerarsi spacciato. Al contrario il pesarese ha mostrato di possedere
un ritmo invidiabile, anche se la sua M1 è apparsa troppo nervosa
sull’ondulato asfalto di Rio, come è dimostrato, del resto,
dal 12° e 13° tempo realizzato dalle moto gemelle dei compagni
di marca, Carlos Checa e Marco Melandri.
Porto, quasi un profeta in patria
Ha iniziato il campionato in sordina, Sebastian Porto, ma ora
il pilota argentino sta dimostrando di andare veramente forte con l’Aprilia
e di aver fatto bene ad abbandonare la Honda. Alla guida della moto italiana,
infatti, sul circuito di Rio Porto si è messo alle spalle due rivali
veloci come Toni Elias ed il leader del mondiale, Randy De Puniet. Un
terzetto che questa volta, almeno a giudicare dai risultati delle prove,
dovrà fare i conti con il campione del mondo in carica, Manuel
Poggiali, anche lui in prima fila.
Fra i migliori ci dovrebbe essere anche Alex De Angelis, quinto tempo,
in costante miglioramento, così come Dani Pedrosa, ormai una certezza
della quarto di litro nonostante sia nell’anno del debutto.
Barbera, tifo da stadio
Ha fatto un tifo da stadio ai suoi box per l’intero turno
di prove, il terzino del Real Madrid, Roberto Carlos ed Hector Barbera
lo ha ripagato con una pole. Sta iniziando ad andare veramente forte il
17enne del team Seedorf e con lui dovrà sicuramente fare i conti
il leader provvisorio del mondiale, Andrea Dovizioso, autore del secondo
tempo davanti a Jorge Lorenzo, l’unico pilota capace di far andare
la Derbi.
Non sarà, comunque, una gara a tre, il GP di Rio, visto che dalla
partita farà sicuramente parte Mattia Pasini, quarto tempo della
prima fila e Roberto Locatelli, che ha concluso le prove con il sesto
tempo alle spalle di Stoner dopo esserla presa con alcuni colleghi, rei
di non avergli dato strada negli ultimi, decisivi, minuti del turno finale
di prove.
Gara in forse, infine, per Giansanti, così come per Di Meglio,
entrambi vittima di una caduta con conseguente trauma cranico.