domenica 13/6/2004
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Le wilcard di Barcellona
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1° classificato MotoGP
V. Rossi
1° classificato 250
R. De Puniet
1° classificato 125
H. Barbera
2° S. Gibernau
2° D. Pedrosa
2° A. Dovizioso
3° M. Melandri
3° T. Elias
3° P. Nieto


Rossi, cosi forte non Vale!

Non ha avuto bisogno di partire dalla pole, Valentino Rossi, per scattare al comando, ma Gibernau gli si è incollato in scia, seguito da Biaggi, Tamada, Barros, e Melandri. Mentre Vale e Sete cercavano di allungare Barros saltava dapprima Tamada e quindi Biaggi, ma subito dopo perdeva l’anteriore finendo nella sabbia., come aveva già fatto al primo giro Capirossi. Della piccola incertezza causata dall’incidente approfittava Melandri per passare Max.
Intanto solo Gibernau e Rossi battevano sul piede dell1.45 e mezzo, alle loro spalle, girando mezzo secondo più lento, resisteva Melandri, staccanto di quasi quattro secondi, mentre Biaggi, a sei, veniva attaccato anche dal compagno di squadra Tamada. Quando sembrava in grado di passare, però, il giapponese rientrava improvvisamente ai box. L’ennesimo problema di gomme?
Sicuramente niente di simile per Rossi che, al commando, sembrava aver preso il controllo delle operazioni davanti a Gibernau, mentre Melandri teneva la terza posizione davanti al compagno di squadra, Checa che controllava a sua volta Biaggi, evidentemente in difficoltà, tanto da avere in coda sia Xaus che Bayliss. Il primo a passarlo era Xaus, ma quando era Bayliss a provarci, perdeva il controllo della sua Ducati. Un botto ad alta velocità che lo lasciava dolorante nelle vie di fuga.
Intanto si era giunti alla stretta finale. Rossi, sempre davanti, controllava Gibernau, impedendogli qualsiasi sortita. Un successo, per la Yamaha Melandri e Checa in terza e quarta posizione, davanti ad Edwards, Xaus, mentre Biaggi chiudeva addirittura ottavo alle spalle anche di Nakano.
Inevitabile, a questo punto, la scenetta finale con Rossi che, da vero “Dottore”, controllava lo…stato di saluto della sua M1. Perfetto, ovviamente.

De Puniet “mata” Pedrosa

E’ stato un duello fra De Puniet e Pedrosa fin dall’inizio, la 250, con Elias subito all’inseguimento e Rolfo, Fonsi Nieto, Porto e De Angelis nel secondo gruppo, mentre Poggiali ha perso subito il contatto.
Chi pensava, o sperava, che la coppia di testa si facesse riassorbire dal gruppo, non ha visto lontano perché il francese e lo spagnolo, girando costantemente più veloce degli avversari, si sono messi a distanza di sicurezza da Elias, l’unico a non farsi comunque completamente staccare.
Alle spalle dei tre provavano a resistere Porto, De Angelis, Rolfo, e Poggiali, finché De Angelis perdeva l’anteriore, finendo in terra. L’incidente successivo aveva come protagonisti Poggiali e Rolfo. Il sanmarinese sbagliava la staccata e centrava l’incolpevole pilota della Honda.
Le emozioni vere, comunque, le regalava la coppia di testa.
Negli ultimi due giri lo spagnolo ed il francese si scambiavano spesso di posizione, cercando il momento giusto per l’attacco, finché De Puniet rompeva gli indugi balzando al commando prima della doppia curva veloce che immette sul curvone che porta all’arrivo. Pedrosa provava a replicare, ma nulla poteva la sua Honda, in volata, contro il motore dell’Aprilia. Terzo chiudeva Elias, , quindi Porto, Nieto ed il pilota dell’HRC, Aoyama. Il migliore degli italiani, Franco Battaini, tagliava il traguardo in decima posizione.

Barbera “brucia” Dovizioso


Ha avuto un avvio piuttosto confuso, la 125. Non è che non accada spesso, ma questa volta, nei primi giri, erano addirittura in sette nella classica formazione a trenino: Lorenzo, Locatelli, Dovizioso, Jenkner, Simoncelli Bautista e Stoner.
Pur con i classici scambi di posizioni, il più attivo del gruppetto era senza dubbio Jorge Lorenzo, con Locatelli e Dovizioso spesso in attesa alle sue spalle. Jenkner, invece, mollava il trenino, sostituito, nel ruolo di tender, dapprima da Pablo Nieto e quindi da Barbera, rinvenuto forte dalle immediate retrovie.
La gara, comunque, iniziava a cinque giri dalla fine: Locatelli tentava la fuga, ma Nieto gli si incollava sulla coda, superandolo poi sul rettilineo. Loca, insisteva, ma l’unico risultavo era quello di volare in terra in un veloce curvone sulla destra.
A questo punto la situzione era la seguente: Nieto davanti, con un leggerissimo vantaggio, quindi Barbera, incredibile nella sua nrimonta, Lorenzo, Bautista, Simoncelli, Stoner e Dovizioso.
Il momento della verità, come sempre, si presentava all’ultimo giro. Nieto provava a farlo al commando, ma Barbera lo saltava, con subito dietro Dovizioso. Un piccolo errore del figlio di Angel consentiva al pilota della Honda di succhiare la scia al leader, ma quando si lanciavano nel curvone, in uscita, non c’era tempo per lanciare la volata, così il primo a tagliare il traguardo era Barbera, appaiato a Dovizioso, a 16 millesimi, terzo era Nieto, quindi Stoner, Lorenzo e Bautista. Solo settimo Simoncelli.


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