l'assetto - 15/10/2003
L'assetto a Phillip Island
Phillip Island è un circuito veloce e sinuoso, capace di
dare vita a gare molto combattute. Questo è uno dei motivi per
cui per assettare la moto si tende a privilegiare le doti di accelerazione
della moto e la maneggevolezza, piuttosto che la stabilità in
frenata, anche tenendo conto che c'è solo una staccata violenta.
Una delle difficoltà di Phillip Island è la varietà
di curve con camber (inclinazione) positiva e negativa. Una particolarità
che rende molto importante la perfetta regolazione della sospensione
posteriore, che deve offrire grande prevedibilità, senza causare
fenomi di pompaggio quando si piega mantenendo per parecchio tempo un
elevato grado di inclinazione o quando l'accelerazione tende a scaricare
peso sul retrotreno. In quest'ultimo caso, poi, uno degli effetti collaterali
è l'allegerimento della ruota anteriore con relativo sosttosterzo,
un problema che inficia gravemente i tempi sul giro diminuendo la velocità
d'uscita dalle curve.
A Phillip Island, peraltro, per evitare il problema non si può
nemmeno indurire troppo la sospensione, perché in questo caso
la ruota anteriore tenderebbe a sollevarsi in accelerazione all'uscita
delle curve lente o di media velocità, senza contare che una
sospensione posteriore troppo dura porta ad un deterioramente precoce
dello pneumatico ed anche ad imprevista sbandate che possono sbalzare
il pilota di sella.
Una delle soluzioni comunemente adottate orevede una molla soffice con
un ragionevole precarico per prevenire lo schiacciamento della sospensione.
Quanto all'ammortizzatore deve essere in grado di assorbire le buche,
specie quelle nei tratti veloci.
Per quanto riguarda la forcella i problemi sono similari: troppo dura
e l'anteriore diventa vago ed erratico, un fatto negativo con le velocità
e gli angoli di inclinazioni che si raggiungono sull'Isola, troppo soffice
e la risposta sarà gommosa ed insoddisfacente per la reattività
del mezzo.
Per quanto riguarda il motore, grazie all'elettronica si cerca di offrire
al pilota una bella coppia dai regimi medi a quelli alti, privilegiando
l'accelerazione. Senza dubbio il punto cruciale del circuito è
l'ultima curva, dove si può vincere e perdere una gara.