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il fatto 9/5/2002 - primo giorno di prove
Gibernau mette paura a Rossi
Gli hanno dato, dopo la vittoria di Welkom, la possibilità di guidare la cinque cilindri RC211V ufficiale, a Sete Gibernau, e lui ha ripagato la Honda e la squadra nel migliore dei modi: centrando la pole provvisoria. Ce l'ha fatta mettendosi alle spalle la moto gemella di Tohru Ukawa, la sorprendente Ducati di Capirossi ed il campione del mondo in carica, Valentino Rossi che continua a ripetere che la moto ufficiale va come quella "clienti", ma non ci crede più nemmeno lui.
Onesto, onestissimo, Gibernau, non appena ha avuto la possibilità di guidare la versione ufficiale della Honda ha detto che non farebbe più a meno del sistema elettronico di controllo della frenata, che offre più vantaggio del pur più potente motore. Del resto è ovvio che il colosso giapponese abbia evoluto, durante l'inverno, la cinque cilindri: ormai la Ducati gli fa sentire il fiato sul collo. Per una decina di minuti, verso la fine delle prove, le Rosse sono state le moto più veloci in pista, con Troy Bayliss davanti a tutti. Poi l'australiano, che era incappato in una scivolata nella mattinata, si è accontentato del quinto tempo davanti al redivivo Roberts che con la Suzuki ha fatto meglio di Checa che gioca in casa con la Yamaha che su questo circuito ha provato moltissimo.
In grande difficoltà, ma per motivi diversi, sono apparsi invece Biaggi e Melandri, ma se per Marco, 18° tempo, poteva essere prevedibile, ha stupito Max, solo 12°.
Per lui, in realtà, il primo giorno di prove è stato totalmente da dimenticare: è caduto al mattino dopo aver sbagliato una cambiata (inserendo la prima al posto della seconda), mentre nel pomeriggio ha girato meno di 45', non avendo la squadra fatto in tempo a preparargli la moto con un nuovo cambio.
Il problema è l'instabilità della moto nelle violente staccate a cui Jerez costringe. Insoddisfatto anche Barros (13°), pure lui vittima di una scivolata al mattino. Per il momento l'asfalto non offre una grande aderenza.

De Puniet guida la carica Aprilia
Ha fatto un bel volo, Randy De Puniet, quando mancavano pochi minuti alla conclusione delle prove, ma la pole provvisoria è rimasta comunque nelle sue mani. L'obiettivo, il francese, comunque, l'ha centrato: è davanti a Poggiali, terzo tempo. La vera sorpresa, in ogni caso, a tutti e due l'ha fatta Franco Battaini che con l'Aprilia versione clienti ha girato ad appena novantotto millesimi dalla pole, mentre è assolutamente rimarchevole la prima fila conquistata da Toni Elias, che guida con un pollice (fratturato a Welkom) assolutamente inguardabile.
Ancora un po' indietro, invece, è la Honda, con Rolfo quinto ad oltre decimi, mentre assolutamente incomprensibile è la prestazione di Fonsi Nieto, che ha preso un secondo sulla sua pista preferita. Sfortunato, invece, Porto che è scivolato (ha l'8° tempo) riportando una leggera commozione cerebrale.

Nieto il più veloce sulla pista di casa
Giocare in casa evidentemente serve: per conferme rivolgersi a Pablo Nieto che, alla guida di una Aprilia evidentemente già a punto, ha polverizzato il primato della pista (Azuma 2001, 1.48.385), mettendo una ipoteca sulla pole position. Il figlio del grande Angel ha fatto sul serio fin dall'inizio, mettendosi alle spalle il brillante Alex de Angelis e l'effervescente Daniel Pedrosa, il migliore dei piloti Honda. A completare la prima fila ci ha pensato poi Lucio Cecchinello, mentre Stefano Perugini, fra i più rapidi sino a dieci minuti dalla fine, è retrocesso in seconda fila facendosi beffare sia da Andrea Dovizioso che da Youichi Ui.
Vittime di una scivolata Corsi (13° tempo, leggera frattura del bacino) e Giansanti (12° tempo).

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