il fatto 11/5/2002
- giorno di gare
Rossi, quasi una passeggiata
Valentino Rossi il copione del Gran Premio di Spagna ce l'aveva
già letto al mattino prima della gara, durante il warm up, girando
mezzo secondo più veloce di Max Biaggi ed ipotecando la seconda
vittoria della stagione. Difficile dire se sia questa la differenza fra
la RC211V 2003 ufficiale e la versione "clienti". Quel che è
certo, però, è che il folletto di Tavullia una volta che
si è accesa la luce verde del semaforo non ha avuto rivali. In
un batter d'occhio, e senza rischiare, si è portato al comando
ed una volta
lì ha iniziato a spingere rosicchiando qualche decimo al giro al
Corsaro, mentre alle spalle della coppia inseguivano Gibernau, quindi
Capirossi e Bayliss, e poi Barros, Ukawa e Tamada.
Fermo Checa al terzo giro, in terra Gibernau al 7° giro, è
toccato poi al 13° a Capirossi finire nelle vie di fuga. Una caduta
che ha le sue radici, probabilmente, nel tamponamento fra Loris e Troy
nel giro di ricognizione che ha lasciato l'imolese con il braccio sinistro
contuso. La gara in se stessa non ha offerto grandi duelli. Con infatti
le prime tre posizioni congelate, ha dato un po' di spettacolo Tamada,
finché le sue gomme Bridgestone hanno resistito, ma da metà
gara in poi è emerso nel terzetto Ukawa che ha chiuso davanti al
volenteroso Barros ed al connazionale. Una sorpresa l'ha offerta anche
Hopkins che, dopo una bella partenza è scivolato indietro, ma ha
comunque resistito portando a casa una preziosa settima posizione per
la Suzuki. Alle sue spalle, con la Yamaha M1, Nakano ha resistito nientemeno
che alla vecchia Proton KR3, l'ultima 500 due tempi, guidata da Aoki,
mentre la prima Aprilia, quella di Haga, ha terminato in undicesima posizione
alle spalle della terza Yamaha, quella di Jacque. Edwards, mai in gara,
ha chiuso in 14esima posizione.
Melandri, invece, nono nella parte iniziale della gara, ha finito in penultima
posizione dopo un dritto.
Elias, una rimonta da maestro
E' sembrata durare appena due giri, la gara della 250. Dopo due passaggi,
infatti, sembrava che Manuel Poggiali potesse scrollarsi di dosso la concorrenza,
composta da De Puniet, Rolfo, Fonsi Nieto e Anthony West.
La fuga del pilota di San Marino, però era fermata dal coriaceo
francese che lo agganciava dopo un breve inseguimento, mentre alle sue
spalle teneva Rolfo, in lotta con West, mentre affondava lentamente Nieto,
superato anche da Battaini, che però subito dopo era costretto
a fermarsi a causa della catena. Batta, poi, in qualche modo riusciva
a ripartire, ma nelle retrovie.
Nel frattempo anche Rolfo riprendeva la coppia di testa, così che
De Puniet, sentendosi minacciato al 15° giro balzava al comando davanti
a Poggiali ed al pilota della Honda, mentre in quarta posizione West era
superato da Toni Elias. Intanto Nieto cedeva anche a Porto.
La vera sorpresa della gara, comunque, la faceva a tutti Elias, iniziando
a girare su tempi record e recuperando sul terzetto di testa che riprendeva
a quattro giri dalla conclusione.
Una volta sulle prede Elias non concedeva loro scampo e con una guida
pulita ed aggressiva balzava al comando, mentre della confusione generata
da un lungo di De Puniet approfittava Rolfo per inserirsi in seconda posizione.
Incredibilmente nella mischia ad avere la peggio era proprio Poggiali,
che nella volata rimaneva fuori dal podio.
Cecchinello chiude tutte le porte
All'inizio è stata la lotta fra tre italiani e due spagnoli, il
GP di Jerez della 125. A duellare si sono ritrovati Pablo Nieto, Daniel
Pedrosa, Lucio Cecchinello, Alex De Angelis e Stefano Perugini. Uscito
di scena Nieto, per la rottura del motore, al quartetto si è agganciato
poi Jenkner, dopo un lungo inseguimento.
Non è stata una gara particolarmente spettacolare, però.
Il caldo, probabilmente, ha lasciato tutti anzitempo con le gomme al limite
e ciò ha comportato che più che a duelli si è assistito
a frequenti scambi di posizioni, finché nelle ultime battute il
quintetto si è separato con Cecchinello, Jenkner e De Angelis che
hanno preso un lieve vantaggio su Pedrosa e Perugini.
Chi si aspettava qualche emozione nell'ultimo giro è rimasto deluso:
Lucio ha guidato molto bene, senza lasciare alcuna porta aperta, ed ha
vinto senza rischiare davanti al tedesco ed all'ex compagno di squadra,
mentre lo spagnolo ha bruciato Stefano sul traguardo grazie alla migliore
accelerazione della sua Honda. Dopo tre gare, grazie alla sua regolare
presenza sul podio in testa al mondiale c'è proprio Jenkner (52
punti), davanti a Pedrosa 846), Cecchinello (46), Dovizioso (38) e Perugini
(36), a cui manca un risultato utile per il grippaggio di Welkom. |