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il fatto 11/10/2002 - primo giorno di prove
Ukawa preoccupa Biaggi

di federica De Zottis
Il mondiale è ormai saldamente nelle mani di Valentino Rossi, ma c'è ancora chi lotta: Max Biaggi, per conquistare il secondo posto. L'impresa sembrava possibile sino ad una settimana fa quando il romano è stato costretto al ritiro a Motegi per il cedimento del pneumatico anteriore. Il risultato, ora, è che il pilota della Yamaha è nuovamente costretto ad inseguire Tohru Ukawa. I due sono separati da appena cinque punti, ma nuovamente a Sepang è apparso chiaro quanto avanti sia la Honda rispetto alla concorrenza. Alla fine del primo giorno di prove, infatti, la prima fila è interamente occupata dalle RC211V . In pole provvisoria c'è proprio Ukawa, quindi Rossi, Kato e Barros, tutti in sei decimi. La prima moto alle loro spalle è la vecchia Yamaha YZR due tempi con McCoy, che però su quei ritmi ha fatto un giro e dopo c'è la M1 di Biaggi, ad otto decimi, davanti al solito, generosissimo, Loris Capirossi.
A conferma della differenza di rendimento delle M1 rispetto alle Rc211V, Nakano e Jacque, al debutto con la quattro tempi e dopo due giorni di prove a Shah Alam, sono rispettivamente 13° e 16°, ad oltre un secondo e mezzo.
Qualcosa non va, comunque, per tutti. Pur avendo girato forte, mezzo secondo sotto il record, le GP1 non hanno girato fortissimo. Questo inverno, infatti, la Honda scese sino al limite di 2.03.6 con Valentino, e non a caso il pesarese si lamenta del rendimento della frizione che dovrebbe aiutare il comportamento della moto in frenata. Le Yamaha, invece, che qui hanno provato ma con il vecchio telaio, sono nuovamente a metà del guado. E con un solo giorno per venirne fuori.
Una situazione difficile, ma non solo per loro. A Sepang, infatti, si sono viste un sacco di cadute: in terra è finito Kato, Capirossi e per ben due volte Giubernau e Ryo. Il debuttante Andrew Pitt, sostituto di Yanagawa, invece è andato semplicemente molto piano: ha l'ultimo tempo ad oltre 5.5 secondi dalla pole provvisoria. Evidentemente il passo dalla Supersport alla MotoGP è molto lungo.

Elias nuovamente davanti a Melandri
Dopo la vittoria di Motegi Toni Elias ci ha preso gusto e alla fine del primo turno di prove ufficiali eccolo lì, nuovamente davanti a Marco Melandri. Sono state, comunque, prove poco indicative quelle della quarto di litro visto che un tipico acquazzone tropicale ha bagnato la pista, che poi si è asciugata, ma senza tornare perfetta. Anche così, comunque, sono stati i soliti ad andare forte: il bravo Sebastian Porto, con la Yamaha, ha colto il terzo tempo, davanti a Fonsi Nieto, mentre Roberto Rolfo, che solitamente in prova non è un fulmine si è qualificato, per il momento, in quinta posizione davanti al compagno di squadra Alzamora. Battaini e Locatelli, invece, sono stati ottavo e nono.

Pedrosa regola i due sfidanti
Sembrava fosse stato Poggiali ad aggiudicarsi il primo round del match malese tra i due contendenti al titolo della corona della 125, una sfida riaperta in extremis dalla rottura della moto di Vincent nel Gran Premio del Pacifico di una settimana fa, e invece è stato di nuovo il giovanissimo pilota del team Movistar, Daniel Pedrosa, a far sentire la sua voce. Il vincitore di Motegi, che tra l'altro, seppur staccato rispetto ai primi due, è ancora in corsa per il titolo, ha piazzato la zampata vincente con un ultimo, velocissimo giro, togliendo più di un secondo al tempo della pole dell'anno scorso che apparteneva a Toni Elias. In realtà però, al di là della classifica delle prove che vede al primo posto appunto Pedrosa, seguito da Poggiali, Vincent e Jenkner, il più in forma di tutti è apparso proprio il nostro Manuel, che ha girato con più regolarità su un passo da prima fila. Il francese dell'Aprilia, al contrario, ha acchiappato il terzo tempo solo alla fine del turno dopo essere rimasto a lungo intorno alla sesta posizione. Si tratta comunque solo della prima giornata di prove e, visto il ritmo che hanno già imposto i più veloci, domenica ci si può aspettare una bella battaglia.
Per la cronaca da segnalare la brutta caduta diGino Borsoi che si è fratturato l'alluce del piede sinistro procurandosi anche una ferita sotto al ginocchio causata dalla pedana della moto.

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