il fatto 13/10/2002
- giorno di gare
Biaggi guida la carica dei 600
di Federica De Zottis
Una gara così Biaggi se la sognava da tempo. Da quando
cioè la Yamaha, dopo un inizio di stagione disastroso, ha imboccato
la via della competitività. Scattato bene dalla seconda posizione,
infatti, il Corsaro ha tenuto
la ruota di Barros che partiva dalla pole. Dal primo all'undicesimo giro
gli ha succhiato la scia finché, approfittando di una piccola incertezza
del brasiliano in un cambio di marcia è passato al comando. Da
quel momento Max non ha più mollato, anche se alle sue spalle Rossi,
dopo un avvio incerto, è stato protagonista di un bel duello sia
con Barros che con il compagno di squadra Ukawa. Entrambi, in realtà,
gli hanno reso la vita dura. Con Barros, addirittura, Vale si è
toccato, mentre con il giapponese più di una volta è arrivato
lungo in curva. Ciò non ha impedito, comunque, ai piloti della
Honda di girare su tempi record, ma Biaggi non ha mollato mai, resistendo
sino all'ultimo giro al ritorno del campione del mondo che, dopo essersi
finalmente sbarazzato di entrambi i compagni di marca, gli è finito
a poco più di mezzo secondo.
E' questa, la 39esima vittoria di Max, ottenuta nella sua 150esima gara
consecutiva e la 600esima vittoria per un pilota italiano nel motomondiale.
Grazie a questo successo il romano torna ad occupare la seconda posizione
in classifica, davanti ad Ukawa, che ha chiuso in quarta posizione. Sette
sono ora i punti di vantaggio del pilota della Yamaha su quello della
Honda. Se Ukawa a Sepang ha un po' deluso, lo stesso termine deve essere
usato per Kato, quinto, ma mai in gara, e staccato di oltre otto secondi,
mentre in modo positivo va giudicato il debutto di Nakano sulla M1, visto
che è riuscito ad arrivare sesto davanti a Carlos Checa (a ben
24 secondi da Biaggi), che a sua volta ha preceduto Kenny Roberts. In
terra, invece, è finito Olivier Jacque.
L'elettronica tradisce Melandri
Il sogno di diventare Campione del Mondo della 250 a Sepang, per Melandri,
è svanito nel corso del primo giro, nell'attimo esatto in cui si
è reso conto che la sua Aprilia l'aveva tradito. A cedere, inaspettatamente,
è stata una delle centraline elettroniche, il RAB, che ha ammutolito
uno dei due cilindri costringendo il pilota di Ravenna a rientrare ai
box. Avvertito prontamente della sfortuna dell'avversario Fonsi Nieto
ne ha approfittato appieno, mantenendo la prima posizione conquistata
al via. Verso metà gara è stato poi raggiunto e scortato
sino al traguardo dal compagno di squadra Toni Elias che, dopo aver avuto
facilmente ragione di Rolfo, ha accettato prontamente l'ordine impartitogli
dai box di non attaccare Nieto.
In quarta posizione ha chiuso Porto, dopo un bel duello con Battaini e
De Puniet, mentre Roberto Locatelli, partito dalla prima fila ha addirittura
terminato in tredicesima posizione.
Ora il ritiro di Melandri non ha riaperto il mondiale, ma ha consentito
qualche possibilità in più a Fonsi Nieto, che insegue staccato
di 27 punti quando mancano due gare alla conclusione del campionato.
Sbaglia Poggiali: Vincent vicino al titolo
Ha corso una gara sbagliata, ma non per colpa sua, Manuel Poggiali, terzo
di tre, sempre in attesa, alle spalle dapprima di Vincent e Pedrosa nei
primi giri e poi, quando nel terzetto si è inserito Cecchinello,anche
dietro di lui. Complice un motore un po' fiacco il campione del mondo
non è stato mai protagonista, il pilota di San Marino, al contrario
del francese Vincent che si è impegnato in una gara d'attacco.
Non c'è da stupirsi, dunque, se il risultato, alla fine, sia stato
anche peggiore delle aspettative. Complice un piccolo errore al penultimo
giro, nel corso del quale ha perso un po' di contatto dagli avversari,
Manuel è stato costretto a forzare moltissimo nell'ultima tornata,
cercando quantomeno di salire sul podio, con l'unico risultato però
di finire in terra. E' stato bravo poi a ripartire, finendo nono, ma la
vittoria del coriaceo Arnaud ed il secondo posto di Daniel avrebbero reso
oltremodo difficile la classifica per lui: in testa al mondiale, infatti,
ci sarebbe stato Vincent con 240 punti, ben 26 di vantaggio su Poggiali,
mentre lo spagnolo avrebbe inseguito il pilota della Gilera con appena
tre punti di distacco. Usiamo il condizionale perché, alla fine
della gara la Gilera presentava reclamo per l'esposizione errata della
bandiera a scacchi (sventolata anzitempo, al passaggio degli ultimi concorrenti),
cosa che comportava il rifacimento della classifica che, come da regolamento,veniva
data al giro precedente. Quindi egualmente vittoria per Vincent, ma secondo
posto per Cecchinello, terzo per Pedrosa e quarto per Poggiali. Venti,
dunque, sono i punti di distacco di Manuel, sempre molti, ma così
lo svantaggio non è incolmabile.
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