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il fatto 4/10/2002 - primo giorno di prove
Capirossi, Barros e altre storie
di Federica De Zottis
Può una seconda fila provvisoria essere più dolce di una torta con la panna e una prima amara come un caffè senza zucchero? Può eccome se ci si toglie la soddisfazione di mettere le ruote davanti al compagno di squadra prescelto dal team per guidare la RC211V mentre a te rimane la pur sempre buona ma - vogliamo mettere? - quasi pensionata NSR 500. E questa è la storia di Loris Capirossi e Alex Barros, rispettivamente quinto e sesto nello schieramento provvisorio della classe MotoGP a Motegi. Così come una pur ottima prima fila col terzo tempo può essere motivo di malumore se davanti a te ci sono, col primo tempo, il tuo compagno di marca con la stessa moto, e con il secondo, il tuo nemico di sempre. E questa è la storia di Daijiro Kato, Max Biaggi e Valentino Rossi, in rigoroso ordine di classifica, quella di oggi perlomeno. Ma chi ha scritto la trama del primo turno di prove del GP del Pacifico era di umore particolarmente burlone: ecco dunque raccontarci, ma senza sorprenderci troppo in questo caso, un’altra puntata della “telenovelas” della Yamaha e di Max Biaggi il quale, da quando è stato accantonato in favore del compagno di squadra, gli è arrivato davanti in prova e in gara in tutte le occasioni tranne una. Al secondo tempo del romano, infatti, Carlos Checa non ha saputo rispondere che con il quarto, a più di sette decimi dal compagno di marca. Domani e, soprattutto, domenica, le classifiche potranno raccontarci storie simili o del tutto diverse ma questo è il bello del motociclismo, uno sport dove non si arriva mai al traguardo in parata…
Per finire, il debutto della Kawasaki: un po’ in sordina a dire il vero, visto che Akira Yanagawa non è andato oltre in quattordicesimo tempo ma non ci aspettava molto di più dalla neonata quattro tempi al suo debutto mondiale.

Ancora Marco Meandri
Quarantacinque punti di vantaggio sono un bel balcone, per Marco Melandri, dal quale osservare il suo avversario, Fonsi Nieto. Questo è il motivo per cui, forse, la prima guida dell’Aprilia, ieri, piuttosto che preoccuparsi del tempo – di quasi un secondo superiore alla pole di Nakano, vecchia di due anni – ha tenuto d’occhio il diretto rivale e, visto che il nipote di Angel Nieto non ha fatto meglio del quarto tempo, superato anche dal compagno di squadra Toni Elias e da De Puniet, si è rilassato.
Una cosa che non possono permettersi, invece, Emilio Alzamora e Roberto Rolfo, rispettivamente sesto e quindicesimo tempo, entrambi superati dalla wildcard dell’HRC Takahashi. Dei due chi è più indietro – troppo indietro – è l’italiano e poco conta che Roby abbia dichiarato di aver sbagliato il cambio. Anche se poi normalmente il pilota torinese si è sempre riscattato in gara.
La medesima cosa che pensano di poter fare Battaini e Locatelli che non sono messi poi male, visto che alla guida delle Aprilia kit hanno realizzato il settimo e l’ottavo tempo, anche se staccati di oltre un secondo e mezzo dalla pole provvisoria. Chi invece è nei guai è Porto, la cui Yamaha – forse alla ricerca di qualche cavallo in più – ha accusato qualche problema di motore che ha impedito al pilota argentino di far meglio del dodicesimo tempo.

Problemi per Poggiali
Manuel Poggiali non ha cominciato bene il GP di Motegi da cui dovrebbe partire il suo tentativo di rimonta sul capolista del mondiale, il francese Arnaud Vincent che, a quattro gare dalla fine, lo precede di ventisette lunghezze. Il sanmarinese, infatti, nonostante nelle prove libere fosse riuscito ad ottenere il secondo tempo assoluto proprio davanti al suo rivale, nel primo turno di prove ufficiali ha rotto il motore della sua moto “buona” e non è riuscito quindi nemmeno a ripetersi, fermando il cronometro a più di un secondo e mezzo dalla pole provvisoria, un risultato che gli vale appena il decimo posto e la terza fila provvisoria dello schieramento. Il francese, al contrario, è sembrato non avere troppi problemi e, migliorando di sei decimi rispetto alla mattina ha confermato la terza posizione provvisoria. Il più in forma del gruppo tuttavia si è dimostrato il giovanissimo pilota del Movistar junior Team guidato dall’ex pilota della 500 Alberto Puig, il sedicenne Daniel Pedrosa che, in sella alla sua Honda è stato il più veloce in entrambe le sessioni. Completano la prima fila provvisoria l’italiano Andrea Dovizioso, con il secondo tempo ottenuto con la complicità di qualche scia, e il tedesco Steve Jenkner, che si conferma un pilota dal rendimento costante. Qualche problema di troppo ha rallentato anche Lucio Cecchinello che non è riuscito a fare meglio del dodicesimo tempo mentre un po’ meglio è andata al suo compagno di squadra Alex De Angelis, nono.

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