l'assetto - 3/9/2002
L'assetto all'Estoril
Il circuito di Estoril non è un tracciato nel quale è
facile trovare la corretta messa a punto. A rendere la vita difficile
a piloti e meccanici basterebbe in realtà il forte vento che
soffia a tratti sulla pista, ma si deve aggiungere anche una generale
mancanza di aderenza dell'asfalto, a causa sia del consumo dello stesso,
che della polvere portata dal vento. Ciò significa che le condizioni
generali di aderenza sono destinate a cambiare man mano che la pista,
durante le prove, viene gommata. Queste condizioni sono simili a quelle
trovate, all'inizio della stagione, sul circuito di Welkom, in Sud Africa,
ma l'assetto all'Estoril è più simile a quello di Donington,
con la differenza che il lungo rettilineo (oltre 300 Kmh) e la successiva
brusca frenata alla curva uno, richiedono generalmente di indurire maggiormente
la forcella per evitare bruschi trasferimenti di carico. La sospensione
posteriore, al contrario, generalmente è tenuta più soffice
per offrire maggiore prevedibilità ed aderenza nelle accelerazioni
sull'asfalto scivoloso.
I problemi, comunque, non si fermano qui: il circuito portoghese, infatti,
presenta alcune curve molto lente, cosa che richiede non solo una moto
agile, ma anche una notevole trattabilità del motore, soprattutto
ai bassi e medi regimi.
Questo potrebbe essere uno dei punti di forza delle nuove GP1 quattro
tempi, mentre le 500 due tempi saranno avvantaggiate nelle staccate,
nelle quali riguadagneranno probabilmente però solo il terreno
perso in accelerazione e velocità massima.