il fatto 14/10/2001
- giorno di gare
Rossi, volata mondiale
Che ci trovassimo di fronte ad una gara interessante lo si è capito
fin dai primi giri. Rossi e
Biaggi, infatti, sono partiti affiancati, ma è stato Valentino
ad entrare per primo nella prima curva. L'inizio di una gara solitaria?
Niente affatto, fra i due, infatti, si sono immediatamente inseriti Alex
Barros, che è andato in testa, e poi Haga, partito con un pneumatico
anteriore morbido, e Jacque.
Per la prima volta, quest'anno, incredibilmente, è stato Haga a
movimentare la corsa, superando Rossi e mettendosi in scia di Barros,
mentre Biaggi superava Jacque, nel frattempo insidiato da Loris Capirossi,
rimasto leggermente invischiato al via.
Una situazione da 125, simile a quella che si era già vista, su
questa pista, l'anno passato. Ma anche una situazione complicata,così
che Rossi ha preferito aprire l'acceleratore e levarsi dall'impaccio.
Più facile a dirsi che a farsi. Quando, infatti, sembrava esserci
riuscito, a dieci giri dalla fine, Biaggi è sceso sotto il record
della pista(1'32"993), balzando al comando. Tutto finito? Neanche
per idea. E' stato a questo punto, infatti, che è spuntato fuori
Capirossi, che con una staccata delle sue ha infilato sia Vale che Max.
Con Loris davanti a tutti, però, la gara ha avuto un calo di ritmo.
Il primo ad accorgersene è stato Rossi, che ha allungato nuovamente,
seguito all'istante da Biaggi. E' stato chiaro, a questo punto, che i
due antagonisti - gli unici in grado di girare a loro piacimento sotto
l'1'34" - a meno di errori avrebbero fatto la gara, cioè la
volata. E così è stato. Nell'ultima curva, prima del traguardo,
è uscito davanti Valentino, con Max in scia. Solo all'ultimo istante
il pilota della Yamaha ha cercato di uscirne fuori, ma non è stato
sufficiente. Per tredici millesimi di secondo, cinquanta centimetri, Valentino
Rossi ha vinto il Gran Premio d'Australia. Ed il mondiale della 500. Con
un podio, nuovamente, tutto italiano.
Katoh mette Harada sull'attenti
E' durata niente la fuga di Harada, al via della 250. Katoh, infatti,
che era apparso in difficoltà nelle prove, in corsa si è
trasformato
nel solito, andando subito in fuga. Tetsuya ha fatto
il possibile per cercare di rimanergli in scia, ma già al decimo
giro pativa un distacco di due secondi. Alle sue spalle, questa volta,
assente Melandri per infortunio, un bel gruppetto di outsider, capitanati
da Rolfo, bravo a tenere a bada McWilliams, Fonsi Nieto e Locatelli.
Così come, in testa alla gara, Katoh rosicchiava decimi ad Harada,
lo stesso ha fatto Rolfo, che è stato capace di staccare il terzetto
di compagni di marca dal quale, verso la fine, si è staccato Locatelli,
che ha subito la rimonta e l'attacco vincente per il sesto posto di Alzamora.
A due gare dalla conclusione del mondiale il vantaggio di Katoh su Harada
cresce a 29 punti, mentreRolfo, complice l'assenza di Melandri si posta
a soli sei punti dal pilota di Ravenna, insidiandogli la terza posizione
nel mondiale. Un bel risultato per un pilota che ha iniziato il campionato
da privato, con una Aprilia-kit rifiutata (ahilui) da Stefano Perugini.
Ui vince, Poggiali convince, Elias strabilia
Da 17esimo a secondo, in un giro. Questo è stato il miracolo compiuto
da Toni Elias al via della 125, ma forse è stato addirittura meglio
il sorpasso effettuato su Poggiali all'inizio del secondo giro!
Era in forma, lo spagnolo, al GP d'Australia e lo ha dimostrato facendosi
subito vedere dal rivale che, dal canto suo, ha prontamente replicato,
assieme al quasi compagno di marca, Ui.
Così è partitala gara della 125, in modo entusiasmante.
Ma è stato solo l'inizio perché dopo pochi giri il gruppetto
di testa si è ingrossato, con Cecchinello passato al comando davanti
a Rodriguez, Pedrosa, Elias, Poggiali, Sanna ed Ui tutti in un fazzoletto.
Più che una gara, una rissa. Pericolosa. Per questo, ad un certo
punto, stancatosi di rischiare ad ogni staccata, ad ogni accelerazione,
Youichi Ui ha rotto gli indugi e, testa bassa in carenatura, è
riuscito ad un certo punto a staccare i rivali. Quando il suo vantaggio
è arrivato ad un secondo, il resto del lavoro lo hanno fatto i
suoi ex rivali, ostacolandosi l'un l'altro. Il più attivo, ovviamente,
è stato Elias, ma anche il sedicenne Rodriguez ha fatto la sua
parte, mentre Poggiali ha cercato di evitare i contatti più duri.
Il risultato, per tutti, comunque, è stato quello di veder fuggire
il giapponese della Derbi che, con un vantaggio salito a tre secondi,
non ha mai tirato i remi in barca.
Inevitabile, nel gruppetto dei "secondi", il volatone finale,
con relativa caduta. A scompaginare il pacchetto di mischia ci ha pensato
Sanna, volata in terra, seguito poi da Rodriguez, autore di un dritto
per evitarlo. Bravo, ancora una volta, Poggiali, a regolare Elias in volata
(nonostante un problema alla frizione) per il secondo posto, davanti a
Azuma, e Cecchinello, ma che motore, la Gilera
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