l'intervista - 12/10/2001
Uncini, 19 anni prima di Rossi
Ne sono passati 19 di anni da quando è stata la nostra bandiera
a sventolare su tutte le altre. Era il 1982 e Franco Uncini, con cinque
Gran Premi vinti, si aggiudicava il Mondiale 500 a cavallo della Suzuki
del Team Gallina. Oggi il pilota di Recanati non ha lasciato il mondo
delle moto dove è rimasto diventando il responsabile della sicurezza
dell'Irta.
Insieme a lui solo altri cinque italiani possono vantare lo stesso titolo
di campioni della classe regina: "Lucky" Lucchinelli (1981),
Libero Liberati (1957), Umberto Masetti (nel 1950 e '52) e l'inarrivabile
Giacomo Agostini (8 volte, ininterrottamente dal 1966 al 1972 e nel
1975).
Parliamo dei ragazzi che possono o hanno potuto farci
accarezzare lo stesso sogno di vittoria: Rossi
"Un bravo ambasciatore per il motociclismo italiano e un grande
pilota"
Abbiamo avuto Cadalora...
"Luca non è mai stato proprio vicino a vincere il titolo.
Devo essere sincero: quando nel '98 arrivò in 500 Max Biaggi
pensai subito che sarebbe stato lui l'uomo".
In effetti da quando hai vinto nell'82 ad oggi sono
stati pochi gli italiani arrivati in 500 con la possibilità di
vincere, perché?
"Forse le case, soprattutto quelle giapponesi, non hanno creduto
in loro e forse non c'è stato fino a pochi anni fa nessun grosso
talento. Come sono venuti fuori Capirossi, Biaggi e Rossi alla 500 sono
arrivati senza problemi".
Un campione che ti ha colpito più degli altri.
"Kenny Roberts e anche Freddie Spencer, infine Alan North, correva
in 250 e gli ho visto fare cose incredibili".
Parliamo di Biaggi.
"Se fossi stato Max, quest'anno, credo che avrei corso come lui.
Dopo è sempre troppo facile dire, avrei gareggiato diversamente."
Come ti è sembrato questo Campionato?
"Qualcuno pensa che sia stato facile ma per esperienza posso dire
che nessun campionato del mondo lo è mai. Può sembrarlo,
dall'esterno. E spesso avere la moto più veloce non basta"
Alludi alla NSR 2001 di Valentino?
"Si, una moto che probabilmente è superiore a tutte le altre.
Però non bisogna dimenticare il lato psicologico, il fatto di
sapere di avere una moto superiore. Non avere quel pochissimo in più
può mandarti in crisi. Forse questo è successo a Max Biaggi.
Per questo non so come sarebbe potuto andare a finire il campionato
a moto invertite: Rossi sulla Yamaha e Biaggi sulla Honda"
Cosa è cambiato nel mondo delle corse dai tuoi
tempi ad oggi?
"Attorno ai piloti c'è più pressione, per questo
sono maggiormente stressati, ma c'è tanta professionalità,
l'ambiente è cresciuto"
Cosa avevi tu che un Rossi di oggi non ha e cosa ha
lui che tu non avevi?
"La comunicativa, la simpatia, la guasconeria di Valentino a cui
forse manca un po' della mia serietà"
Un giro sulla NSR 500 di Rossi?
"Perché non dieci?"