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l'intervista - 05/09/2001
Il ragionamento di Pernat è, in fondo, comprensibile: aiutare Loris, se non altro a proteggere le spalle a Rossi, dovrebbe essere un dovere della Honda, così come la Ferrari, infatti, l'obiettivo dovrebbe essere quello di portare entrambi i suoi piloti ai primi due posti del campionato. "Ho parlato con Carlo Fiorani, responsabile della Honda per l'Europa - rivela Pernat - ma è stato come parlare ad un muro. Semplicemente da quell'orecchio non ci sentono. Potrei chiamare direttamente il Giappone, ma guai a scavalcare i marescialli, si rischia di peggiorare le cose, come ben sa Fausto Gresini che ci provò a suo tempo ".
"Io ormai ci ho messo una pietra sopra - confessa un demoralizzato Loris - all'inizio del campionato mi dissero che se, ad un certo punto del mondiale, fossi stato davanti a Criville ed Ukawa, mi avrebbero dato la moto 2001 che non si è vista. Addirittura in occasione del GP di Donington ho chiesto di poterla provare e la risposta è stata: non se ne parla! Per cui ". "A questo punto quasi godrei se vincesse Biaggi e la Yamaha - rivela un adirato Carlo Pernat - quando facevo il direttore sportivo ero molto attento alle strategie, e per questo qualche volta mi sono trovato in contrasto con la casa o con i piloti, però andiamo a guardare quanto abbiamo vinto, ma soprattutto quanti ottimi piloti sono saltati fuori proprio grazie al fatto che, quand'erano in forma, siamo stati in grado di dargli materiale competitivo. Questi sono fatti". |
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