Macio
Melandri - 05/07/2001
Melandri trova casa a Londra
"Un salto a casa, cioè a Londra, dove risiedo da quest'anno,
per cercare casa: così ho trascorso il brevissimo intervallo
tra Assen e Donington. Finora abitavo con un amico di Loris Reggiani,
il mio manager, e l ho trovata. Si tratta di un appartamento abbastanza
grande e, considerata la posizione e il fatto che è veramente
proprio bellino, non è neppure troppo caro per gli standard londinesi.
Si tratta di un appartamento in un residence e nello stesso palazzo
abitano anche alcuni giocatori del Chelsea. Saranno
circa una sessantina di metri quadri divisi in una bella camera da letto
piuttosto spaziosa, un salotto accogliente, una cucina con lavastoviglie
(cosa importantissima, evviva!) e lavatrice, un bel bagno con vasca,
ma senza bidet, posto auto. Il quartiere è quello di Kensington,
vicino ad Hyde Park, quindi piuttosto centrale e bello, un posto che
mi piace e dove entrerò a fine agosto.
"sono molto contento di questa soluzione. Londra mi piace molto
anche se ancora non ho trovato dei bei posti per la notte: tutto chiude
piuttosto presto. Dopo la fine del mondiale, però, avrò
più tempo per stare qui, potrò andare a scuola e imparare
bene l inglese, mi farò dei nuovi amici e tutto migliorerà
ancora. Amo Londra anche per le sue stranezze: a Piccadilly c era uno
che sembrava Bob Marley che suonava il bongo, molto spesso si incontrano
personaggi curiosi, divertenti. A Londra ci sono anche alcuni tra i
musei più belli del mondo, e troverò il tempo per visitare
anche loro. Sono molto contento di questa soluzione, davvero molto anche
se coi prezzi degli affitti forse vale la pena di comprarsela una casa...
In questi tre giorni, a dir la verità, non ho pensato molto al
GP di Inghilterra: Donington è un bel tracciato fino a tre curve
dalla fine, tre tornanti senza attrattiva e che non sono il massimo
per le caratteristiche dell'Aprilia che si trova sicuramente meglio
nella prima parte, quella veloce. Però la vicinanza con l Aeroporto
di East Midlands con i jet in decollo proprio sopra il circuito, rende
questa pista particolarmente scivolosa e perciò io nei primissimi
giri con gomme nuove ho paura e ci vado molto cauto: finire in terra
in quei curvoni velocissimi in discesa non è il massimo. Però
dovrò impegnarmi: il campionato è più equilibrato
di quanto dicano i risultati finora. All'inizio Harada doveva riprendere
l abitudine alla 250 dopo due stagioni in 500. Io nelle prime quattro
gare mi sono fatto male due volte. Katoh è forte, ha vinto molto,
ma sinceramente non mi pare quel fenomeno che dicono: in Francia avrei
potuto vincere, ma mi sono infortunato e anche ad Assen ero a posto
sia per la pioggia, sia per l asciutto, ma alla fine in quella confusione
ho sbagliato la gomma. Insomma io credo che si tratti di un campionato
più aperto di quanto sembri, con tre piloti sopra tutti (Harada,
Katoh e me stesso, anche se qualcuno non sarà d accordo) e il
saltuario inserimento di altri come McWilliams: vedremo se la fortuna
girerà: mi basterebbe continuare a cadere poco come ho fatto
finora, ma senza farmi male tutte le volte. Devo vincere una gara, poi
le cose cambieranno radicalmente, vedrete".