l'intervista - 17/04/2001
Melandri a Welkom vuole fare il leone
E' partito con l'ingrato compito di provare a battere Daijiro Katoh
e la sua Honda, Marco Melandri, numero uno dell'Aprilia, ma la sua prima
gara, in Giappone,
è stata solo una corsa contro se stesso. Il risultato, questo,
di una caduta il sabato pomeriggio, nel corso delle prove del GP di
Suzuka, durante la quale si è procurato la lussazione dell'omero
della spalla destra.
Non avesse avuto sulle spalle l'eredità di Biaggi e Rossi, Melandri
forse non sarebbe partito, lo ha fatto, invece, portando a casa un positivo
sesto posto.
"A Suzuka dopo la gara ero sfinito - ha raccontato Marco - ho guidato
praticamente usando solo il braccio sinistro e le gambe: la spalla lussata
mi faceva troppo male, ma ne valeva la pena. Ho fatto quello che ho
potuto, badando soprattutto a non commettere errori, a non prendere
troppi rischi. Ho guidato con la testa".
Ora, ad una settimana di distanza, Melandri si prepara ad affrontare
il GP del Sud Africa.
"Ho fatto riabilitazione anche nei giorni di Pasqua e Pasquetta
- prova a scherzare Marco - e stò un po' meglio. Arriverò
a Welkom in condizioni migliori, diciamo al 70%, ma ora come ora faccio
ancora fatica a fare determinati movimenti come, per esempio, inserire
la quinta marcia con la macchina. Dovrei allargare il braccio ed è
una manovra che mi causa dolore così vado in protezione e rimango
rigido. Per fortuna non è un movimento che devo fare per guidare
la moto
".
In queste condizioni il pilota dell'Aprilia dovrà comunque affrontare
il GP del Sud Africa.
"Sinceramente non è fra i miei appuntamenti preferiti -
confessa Marco - il circuito è sempre scivoloso perché
sporco. Poi è abbastanza lento ed il posto è brutto. Speriamo
perlomeno che non ci sia vento. Magari cambierò idea al ritorno:
in fondo sono i risultati che ti fanno piacere di più o di meno
una pista, e poi se date un'occhiata alla nostra carenatura, corriamo
in casa, nella terra dei leoni
".