domenica 16/7/2006
gare
venerdì 14 luglio
MotoGP
250
125
sabato 15 luglio
MotoGP
250
125
domenica 16 luglio
WP
GRID
GARA
TS
.
Le curiosità >>>
La statistica >>>
1° V. Rossi
1° Y. Takahashi
1° M. Pasini
2° M. Melandri
2° A. DeAngelis
2° A. Bautista
3° N. Hayden
3° J. Lorenzo
3° L. Pesek
Rossi come Materazzi
C’è da domandarsi che cosa possano pensare i telespettatori che oggi, davanti alla televisione, hanno potuto vedere in rapida successione il Gran Premio di Germania della MotoGP e quello di Francia di Formula Uno, con tutto il rispetto per i tifosi della mitica Rossa. Certo è che i funamboli delle due ruote oggi hanno dato vita ad una gara senza respiro dalla prima all’ultima curva, con un duello finale tra Marco Melandri e Valentino Rossi superato, quanto a pathos, solo dagli attimi prima dell’ultimo rigore di Grosso, esattamente una settimana fa, che ha dato il mondiale all’ Italia. E la maglia indossata per celebrare la vittoria, quella azzurra di Materazzi non una qualsiasi, con la quale Valentino alla fine ha l’83° successo, davvero avrà fatto felice più di un tifoso: non ha mai timore di schierarsi dalla parte degli amici, il pesarese, e di dire quello che pensa in faccia al mondo. Anche Marco Melandri, il cui tentativo di sorpasso all’esterno sul connazionale all’ultima curva non ha avuto successo, alla fine era felicissimo, e a ragione perché la sua gara è stata strepitosa. Unico piccolo neo, forse, ancora l’impossibilità per lui, nei primi giri, di sfruttare il vantaggio della migliore posizione di partenza rispetto a Rossi. Ma questa è un po’ la carenza di tutti, che, velocissimi in prova, poi in gara non sono in grado di imporre il loro ritmo e di creare un gap per cercare quantomeno di contenere il prevedibile ritorno del campione. Sì prevedibile, anche quando parte dalla quarta fila e anche quando corre in una pista che non gli piace. In ogni caso a onor del vero, la corte e ondulata pista del Sachsenring non offre grandi opportunità di fuga ed è così che oggi, dopo lo spegnimento del semaforo verde si sono avventati sulla prima curva Pedrosa, Roberts, Hayden, Tamada, Melandri, Hopkins, Rossi e Capirossi, più o meno gli stessi che poi hanno costituito il trenino dei primi, mentre tutti gli altri non sono mai stati assolutamente in gara per le posizioni di rilievo. Già alla fine del primo giro il pesarese aveva avuto ragione dell’americano della Suzuki e Hayden con un bellissimo doppio sorpasso nella staccata alla fine del discesone, si portava al comando. Per i primi dieci giri “Kentucky Kid” ha guidato in testa, tallonato dal compagno di squadra prima e da Marco Melandri poi, ma calando progressivamente il passo dopo la foga iniziale e passando da tempi intorno all’1’23.5 all’1.24.1 del giro che ha preceduto l’arrivo ed il sorpasso di Marco Melandri. Con il ravennate al comando all’undicesima tornata il passo è rallentato ulteriormente, anche per i continui reciproci attacchi che impegnavano i leader, ma non si può non sottolineare che quando alla fine del dodicesimo giro è passato per primo sulla linea del traguardo Valentino Rossi, il ritmo si è fatto immediatamente più veloce e tutti gli altri dietro, come se avessero aspettato il capobranco, come se non fosse del tutto gara, senza il campione. Mentre Valentino prendeva le redini della corsa, Kenny Roberts, al momento sesto anche se incollato ai primi, scivolando, falciava l’incolpevole Tamada, fino ad allora autore di un’ottima gara, tra i protagonisti. L’americano è corso immediatamente al fianco del giapponese rimasto a terra, ma fortunatamente alla fine a Makoto è stata diagnosticata solo una forte contusione al ginocchio sinistro. Intanto la gara proseguiva, con Rossi sempre in testa fino alla fine tranne che per un giro, il ventisettesimo quando con un bellissimo sorpasso Melandri ha riguadagnato per poco più di un minuto la testa della corsa. Niente da fare comunque per lui, Rossi poco dopo era di nuovo davanti e, furbo come una volpe, per usare le parole scherzose di Marco nell’intervista dopo gara, ha chiuso tutte le porte, respingendo ogni attacco, compreso il tentativo all’esterno del pilota Honda all’ultima curva. Cinque giri prima Hayden aveva vinto il duello interno con Pedrosa ed era passato in terza posizione, mantenuta fino al traguardo. Loris Capirossi ha concluso quinto, senza mai essere stato veramente in gara per il podio, ma per lui e per le sue gomme Bridgestone, c’è forse da correre in difesa ancora solo a Laguna Seca tra una settimana e poi dovrebbero arrivare piste più favorevoli. Lo aspettiamo, accanto ai magnifici due che oggi hanno inflitto una bella lezione alla coppia del team ufficiale Honda Repsol tra i quali Rossi si è insinuato in classifica generale. Al comando infatti c’è ancora Hayden, con 169 punti ma alle sue spalle incombe ora il campione del mondo con 143, davanti a Pedrosa, con 140. Melandri non è lontano con 134, mentre Capirossi ha un po’ perso terreno, con 118 punti.

FDZ

Takahashi beffa De Angelis. Lorenzo, terzo, in testa al mondiale
Una delle più belle gare della carriera di Alex De Angelis finisce con un podio. La vittoria sembrava scontata, ma a rovinare la festa del pilota di San Marino ci ha pensato Yuki Takahashi che lo ha beffato all’ultima curva. Ad Alex un secondo posto che va stretto, consapevole di aver lavorato efficacemente per tutto il week end.

Su una delle piste a lui più congeniali - i primi podi della carriera di De Angelis, sia in 125 che in 250 sono arrivati al Sachsenring – Alex è scattato bene dalla seconda fila allo spegnersi dei semafori. Nelle prime battute della gara erano Takahashi, Dovizioso e Jorge Lorenzo del Fortuna Aprilia a condurre il gruppo con Alex in rimonta alle spalle. Arrivato dietro Lorenzo, che nel frattempo si era portato in prima posizione, De Angelis ha rotto gli indugi prendendo la testa della corsa. In quel momento il passo del pilota del Master Aspar era decisamente migliore, tant’è che il vantaggio di Alex dopo solo due giri si è attestato su valori superiori al secondo di distacco ai danni di Lorenzo.

A pochi giri dalla bandiera a scacchi, il giapponese della Honda scavalcava Lorenzo e iniziava a risalire verso De Angelis. Il vantaggio del pilota di San Marino si consumava nel corso degli ultimi due giri, quando Takahashi ha potuto iniziare a sentire la scia dell’Aprilia di Alex. La manovra di sorpasso di Takahashi è arrivata all’ultima curva del giro finale della gara. Alex quando ha visto il giapponese infilarsi non ha pensato a chiudere ma è rimasto largo per poter incrociare le linee per cercare di affiancarlo e passarlo prima del rettilineo finale. Purtroppo le cose non sono andate cone il sanmarinese si sarebbe aspettato e ancora una volta Alex non ha provato il piacere della vittoria. Con i 20 punti guadagnati oggi, Alex perde una posizione in classifica mondiale, scivolando dalla terza alla quarta piazza con 131 punti.

Sul terzo gradino del podio Jorge Lorenzo del Fortuna Aprilia si gode il suo nuovo ruolo di leader della classifica mondiale. I 16 punti del gradino più basso del podio, permettono al giovane pilota di Palma di Maiorca di superare in classifica Dovizioso. Ora il campionato piloti vede in testa Lorenzo con 174 punti e staccato di soli due punti il pilota della Honda.

Dovi alla fine ha limitato in danni, due punti di distacco non significa perdere le speranze per vincere il titolo, ma al Sachsenring Andrea non ha brillato.

Singolare la statistica di questo GP: se la Honda festeggia la sua 200° vittoria in 250, l'Aprilia ha rinviato la sua esultanza alla gara delle 125. Basta infatti un solo centro anche ad Aprilia per raggiungere il duecentesimo successo della sua storia.

Ancora una bella gara per Barbera, ancora dolorante al braccio infortunato prima della gara di Barcellona. Il pilota di Valencia ha gestito il dolore arrivando quinto alle spalle di Dovizioso. Dietro a Barbera, ancora una prova di costanza di Locatelli che con la RSV250LE del Team Toth, finisce sesto.

Grazie al secondo posto di Alex De Angelis, Aprilia è ancora più leader del Campionato del Mondo Costruttori con 221 punti, 31 di vantaggio sulla prima delle inseguitrici.

Pasini regala all’Aprilia il 200° successo
Mattia Pasini ha regalato ad Aprilia la sua 200° vittoria, grazie alla sua affermazione nel Gp di Germania, decimo appuntamento del mondiale 125 del 2006.

Il pilota di Riccione è riuscito a regolare dei compagni di gara tutt’altro che facili come il compagno di squadra nel Master Aspar Team Alvaro Bautista e Lukas Pesek in sella alla Derbi.

Il successo di Mattia porta ancora più in alto il blasone della casa di Noale che h festeggiato un traguardo importante.

Scorrendo la storia del marchio si possono toccare le fasi del motociclismo italiano ed internazionale. Se la prima vittoria è stata quella di Loris Reggiani nel GP di San Marino del 30 agosto del 1987, la cinquantesima è stata quella di Max Biaggi il 21 luglio del 1996 a Donington, sempre in 250. La centesima vittoria porta la firma di un altro grande campione, o forse il più grande campione attuale del motociclismo mondiale. Si tratta di Valentino Rossi che vinse in Sud Africa, sulla pista di Welkom il 10 ottobre del 1999. Sembra una coincidenza ma se la 200esima vittoria arriva dalla Germania, anche la 150esima vittoria della casa arriva da un pilota tedesco, Steve Jenkner che salì sul gradino più alto del podio il 28 giugno 2003 nella gara delle 125 in Olanda.

Tra i piloti che hanno fatto la storia del marchio da segnalare, oltre a Valentino Rossi vincitore in sella ad Aprilia per 26 volte e Max Biaggi, a segno 23 volte, anche Tetsuya Harada (11 vittorie), Marco Melandri (10 vittorie), Roberto Locatelli (9 vittorie), ma anche Hector Barbera (7 vittorie), Manuel Poggiali e Jorge Lorenzo a quota 5 centri. Ma nell’elenco dei vittoriosi in sella ad una moto del reparto corse Aprilia non mancano nomi come quello di Loris Capirossi, Alex Gramigni, Pierfrancesco Chili e anche Marco Simoncelli.

“E’ una giornata di festa per tutto lo staff di Aprilia che ha sempre lavorato con l’obiettivo di mettere in pista l’eccellenza del prodotto italiano in un continuo confronto a livelli altissimi come è la competizione mondiale – ha detto Il Direttore del Brand Aprilia, Leo Francesco Mercanti - Siamo orgogliosi di essere qui a gioire di un momento così alto che ci darà sempre maggiori stimoli per continuare a fare di Aprilia la scuola dei campioni che in quasi 20 anni di vittorie ha fatto emergere tutte le stelle del firmamento dello sport della moto al massimo livello.”

Con questa affermazione ora Aprilia è sempre più leader con 228 punti iridati nella classifica costruttori, mentre in quella piloti è Bautista che conduce con 205 punti, 64 di vantaggio sul secondo.

Sito web realizzato da After S.r.l.