domenica 2/7/2006
gare
venerdì 30 giugno
MotoGP
250
125
sabato 1 luglio
MotoGP
250
125
domenica 2 luglio
WP
GRID
GARA
TS
.
Le curiosità >>>
La statistica >>>
1° D. Pedrosa
1° J. Lorenzo
1° A. Bautista
2° V. Rossi
2° A. DeAngelis
2° M. Kallio
3° M. Melandri
3° H. Aoyama
3° M. Pausini
Pedrosa domina: ora non si nasconde più
Tornano gli italiani, due su tre per il momento, e torna lo spettacolo. Protagonisti del Gran Premio d’Inghilterra infatti oggi sono stati Marco Melandri e Valentino Rossi, nonostante la vittoria sia andata al bravissimo rookie Dani Pedrosa, primo al traguardo in solitaria dopo un errore da brivido iniziale con relativo, immediato, recupero. Valentino e Marco infatti sono stati autori di una gara straordinaria, considerando, tra l’altro, l’ancora non perfetta condizione fisica di entrambi, e si sono giocati il secondo gradino del podio con un duello all’ultima staccata, ma sempre correttissimo, nel quale, solo alla fine, ha prevalso il campione del mondo. Molto diversa invece la gara che li ha portati ad incrociare le traiettorie a cinque giri dalla bandiera a scacchi. Al via era scattato bene dalla prima fila il ravennate, capace di bruciare anche il pole man Dani Pedrosa, mentre Rossi, dal fondo della quarta fila e alle prese con un set up profondamente diverso da quello delle deludenti qualifiche, e non provato nel warm-up per la pioggia, impiegava quattro giri per verificarne l’affidabilità prima di lanciarsi, dal decimo posto, in una rimonta che lo vedeva passare Nakano al quarto giro, Capirossi, ancora molto sofferente, al sesto e Vermeulen al settimo, lo stesso in cui Hayden, con una moto evidentemente non a posto, provvedeva ad auto-retrocedersi all’undicesimo posto con un dritto alla chicane. Al tredicesimo giro, quasi metà gara, era il turno di John Hopkins di soccombere alla furia agonistica del pesarese e a cedergli così la quinta posizione. Nel frattempo Pedrosa in undici giri era riuscito ad aver ragione di Melandri, nonostante un grosso rischio preso all’inizio, in un primo tentativo di sorpasso finito lungo e quasi in rotta di collisione con l’italiano. Una volta in testa Pedrosa ha chiuso definitivamente i giochi per il gradino più alto del podio imponendo un ritmo di un secondo più veloce del gruppo degli inseguitori composto da Melandri, Stoner, Roberts e, un po’ più indietro, Rossi, fino ad accumulare un vantaggio incolmabile che poi si è limitato a gestire fino alla bandiera a scacchi. Alle sue spalle però si scatenava la battaglia per il secondo posto, con Rossi che, raggiunto il gruppo, approfittava di un errore di Melandri, stremato dalla fatica, per superare in un balzo sia lui sia Roberts e per portarsi alle spalle dell’australiano della Honda. Il sorpasso di Rossi è sembrato dare una sferzata di rinnovata energia a Melandri che liquidati Roberts e Stoner, si è incollato alla ruota di Rossi e al venticinquesimo giro si è ripreso il secondo posto. Al ventiseiesimo Rossi era di nuovo davanti ed il duello è continuato fino alla fine, con Melandri che ha tentato il tutto per tutto con un bel sorpasso a due curve dalla fine e una staccata da brivido nel tornantino per cercare di mantenere il vantaggio. Ma se Melandri in frenata è un tipo tosto, Rossi non è esattamente uno che si tira indietro quando c’è da tenere il gas aperto, e proprio nell’ultima staccata è riuscito ad avere la meglio del ravennate. Facce stravolte ma contente per i due nel parco chiuso, con tanto di burn-out dell’iridato all’interno delle barriere di protezione mentre il volto come sempre impassibile di Pedrosa sembrava sfatare definitivamente la leggenda sulla sua incapacità di gestire la fatica fino alla fine. E se il pupillo della Honda con questa vittoria si porta a 127 punti e si candida con autorevolezza al titolo iridato 2006 è anche vero che lo fa a spese… dall’altro pilota Honda Repsol, quel Nicky Hayden oggi in evidente difficoltà tecnica, che non sarà un pilota da undici vittorie l’anno ma nemmeno da settimo posto a 25 secondi dal compagno di squadra, appena una settimana dopo, tra l’altro, aver vinto ad Assen. Strategie asiatiche, si accettano interpretazioni, per chi volesse cimentarsi nell’impresa. Noi italiani, intanto, ringraziamo perché Valentino Rossi adesso è terzo a 35 lunghezze, Marco Melandri quarto, a 39 e Loris Capirossi, nonostante lo sconforto per il nono posto finale fosse evidente sul suo volto dopo gara, non è poi così lontano, a meno 46 punti, con ancora otto gare da disputare.

“E' un risultato importantissimo - ha detto Rossi a gara conclusa - più di una vittoria. Dopo Assen ho fatto grandi sforzi per essere qui al massimo della forma ed anche se sono arrivati 20 punti invece di 25 sono felice. Dal Mugello avevo in programma di farne 95 e sono arrivato a 78 e se non fosse stato per quell'errore in Olanda sarei rimasto in media. Comunque ringrazio il dottor Costa, il polso va meglio, stavo bene. La sorpresa è stata la moto che ad Assen andava e qui no. Ma il team è stato bravissimo a rimediare cambiando il settino dopo il warm up. Sono partito a scatola chiusa ma è andata bene. Qui però la sorpresa è stata che ho avuto problemi con la moto. Ho faticato troppo nelle prove, non ho trovato le gomme e la messa a punto giuste, poi il polso ha fatto il resto. Ma la squadra è stata brava e reattiva. Nel warm up ho cambiato tutto, dal setting alle gomme, grazie alla Michelin che mi ha dato consigli. Però è piovuto e quindi sono partito a scatola chiusa. Abbiamo fatto un grande lavoro, ero molto veloce. Ci abbiamo provato ed è andata bene. Il mio obiettivo qui era il podio. Non avevo tanta forza sul polso in frenata, soprattutto quelle brusche, ma ho guidato forte. E’ stato un risultato importante per il campionato. Con Marco abbiamo fatto una grande battaglia, con lui è sempre una lotta tosta perchè tutti e due vogliamo stare davanti. E' stato un duello corretto: alla fine siamo arrivati entrambi lunghi in staccata, lui però più di me e ho conquistato il secondo posto. Hayden oggi è finito dietro e ho recuperato punti in classifica. Per il Sachsenring spero di stare meglio, il problema è che soffriamo troppo nelle prove, dobbiamo partire più avanti. Non è un'accusa, forse è anche colpa mia. Le Honda poi vanno fortissimo, Pedrosa ha vinto mentre Hayden oggi ha avuto una giornata no. Il campionato però è ancora lungo".

“E' stata una gara bellissima ed un risultato incredibile se penso a come stavo due settimane fa – ha aggiunto poi Melandri - Devo ringraziare il Dottor Costa e tutta la Clinica Mobile che mi hanno permesso di affrontare al meglio questa gara durissima. Dopo i primi tre giri ho accusato subito la stanchezza, faticavo moltissimo ed ero affannato però fortunatamente sono riuscito a mantenere costante la mia prestazione. La moto faticava nella prima parte di gara con il serbatoio pieno, poi è andata via via migliorando e nell'ultima parte di gara avevo più grip e la moto lavorava davvero bene. Ho un po' di rammarico per aver perso il secondo posto, ho lottato con Valentino fino all'ultimo, poi ho commesso un piccolo errore alla penultima curva e lui mi ha ripassato. Peccato, avevo fatto una bella partenza. Nonostante le difficoltà nel guidare la moto con il serbatoio pieno ero stato in testa per i primi 11 giri, poi ho cercato di salvare il secondo posto. I duello con valentino è stato mozzafiato ed ha entusiasmato il pubblico sia qui come a casa."

"Oggi è andata un po' meglio rispetto ad Assen ma sono a pezzi – ha concluso invece Capirossi - fatico parecchio e non riesco a guidare come voglio. Stamattina ho visto la pioggia e ho sorriso, per il bagnato avrei avuto le gomme giuste, ma al meteo non si comanda.?Oggi dopo una decina di giri la gomma posteriore ha cominciato a scivolare e io a sentire molto dolore. Ho cercato di tenere dietro Randy (De Puniet) e di arrivare in fondo. Adesso un po' di risposo mi farà molto bene e spero di arrivare al Sachsenring in forma, altrimenti andremo incontro a un altro weekend in salita. Queste ultime tre gare non ci hanno reso giustizia, noi meritiamo molto più che non lottare per l'ottava o la nona posizione, e questo mi rammarica".

F.D.Z.

Lorenzo avverte Dovizioso
Jorge Lorenzo ha conquistato la sua quinta vittoria stagionale sul circuito di Donington Park. Il pilota dell’Aprilia è arrivato solitario al traguardo, siglando l’ennesima affermazione che lo riporta in lotta per il mondiale con 158 punti iridati, uno solo di ritardo da Dovizioso, ancora al comando della 250.

Alla partenza Lorenzo è scattato in leggero ritardo, in seconda posizione, nonostante la pole conquistata nelle prove ufficiali, alle spalle di Dovizioso. Nel giro successivo, alla seconda curva, Lorenzo passava Dovizioso che rimaneva nella scia del pilota spagnolo. Dietro di Loro Alex De Angelis (Master Aspar) e Aoyama (KTM) si contendevano il terzo posto. Per Lorenzo si è trattato di un altro week end da incorniciare, dove tutto è girato per il verso giusto. Ora il pilota di Palma di Maiorca ha la determinazione per fare bene e lo sta dimostrando. Il passo del pilota iberico è stato velocissimo, sempre sul 1’33 basso, riuscendo a gestire la coppia De Angelis-Aoyama che è arrivata sul traguardo con 6,257s di ritardo.

La gara di Lorenzo è stata di controllo su Dovizioso fino al sedicesimo giro, quando il pilota italiano è caduto al rampino che porta ai box.

“Purtroppo devo recuperare in frenata quello che perdo in rettilineo – ha spiegato Dovi - e forzando tanto è normale, prima o poi, commettere un errore. E’ dall’inizio dell’anno che devo correre in queste condizioni, sono sempre al limite e così nell’ultima curva mi si è chiuso lo sterzo perché ho frenato troppo forte. Sono ancora primo nel mondiale, ma conta poco, perché la differenza rispetto all’Aprilia in questo momento è troppo grande. Lorenzo andava forte, ma io ho provato in tutti i modi a stargli attaccato, come peraltro faccio dall’inizio del mondiale: se non avessi corso in questa maniera fin da Jerez, a questo punto non sarei certo in testa alla classifica. Quando sono scivolato ci ho poi messo qualche giro a prendere un buon ritmo, perché si era piegata la leva del cambio e il manubrio non era più allineato”.

Da quel momento in poi la sfida era per la conquista del podio da parte di De Angelis e Aoyama. Con il giapponese davanti De Angelis ha cercato fino alla fine di guadagnare il secondo posto, riuscendoci solo nel giro finale. Per Dovizioso una gara nerissima quella inglese. Dapprima Andrea sembrava il solo a poter seguire Lorenzo, alla fine passerà sotto al traguardo in sesta posizione, conservando, di un solo punto la leadership della classifica.

Mentre Lorenzo tagliava il traguardo andando a risalire la classifica mondiale, De Angelis riusciva a passare Aoyama. Grazie a questo risultato De Angelis ora è terzo in classifica mondiale con 111 punti. Per De Angelis comunque non si è trattato di una gara facile. Per le sue caratteristiche di guida si è preferito montare una gomma all’anteriore dura che garantisse una costanza di rendimento. Purtroppo la scelta non si è dimostrata valida nei primo giri di gara quando le differenti condizioni della pista rispetto alle prove del sabato. Con il passare dei giri e con la pista che andava scaldandosi e con la benzina che diminuiva nel serbatoio Alex ha potuto alzare il suo ritmo per attaccare e passare Aoyama.

Da segnalare la ottima gara di Hector Barbera, compagno di squdra di Jorge Lorenzo nel team Fortuna Aprilia, che è riuscito a tagliare il traguardo in quinta posizione nonostante i postumi dell’infortunio patito prima del GP di Catalogna. Ottimo anche in questa gara Roberto Locatelli che ha portato la sua RSV250LE in quarta posizione.

Con i risultati di oggi, Aprilia conquista la sua 198° vittoria della sua storia, la numero 115 in 250. Dopo la vittoria di Lorenzo, inoltre Aprilia è in testa al campionato costruttori della 250cc con 201 punti.

Bautista re di Inghilterra
Alvaro Bautista ha vinto con superiorità il Gp d’Inghilterra cementando la sua posizione di leader nel mondiale piloti della 125. Non solo, l’affermazione del pilota spagnolo della folta scuderia di Martinez è la numero 84 di Aprilia in 125, la numero 199 della storia della casa nelle competizioni su pista.

Bautista è scattato bene dalla sua pole position, riuscendo a non perdere la coda di Kallio che lo aveva beffato allo start. Dopo essersi liberato del pilota della KTM, Bautista ha martellato il suo ritmo, decisamente superiore rispetto a quello degli avversari.

Alle spalle di Bautista le Kallio la lotta è dapprima in un gruppetto formato da Pasini, Pesek, Corsi, Faubel e Gadea, poi con il passare dei giri, solo tra Pasini e Kallio. Mattia, infatti è stato protagonista di un bel duello con il pilota della KTM. Sempre con correttezza, i due piloti si sono affrontati senza lasciarsi intimorire. Pedr buona parte della corsa Mattia ha condotto il duello, difendendo la seconda posizione. Nel corso dell’ultimo giro, l’attacco del finlandese al rampino che immette verso il traguardo che levava a Pasini il secondo gradino del podio.

Alle spalle di Pasini, giunto terzo e a quota 112 punti in classifica (quarto), sono arrivati i compagni di squadra Hector Faubel e Sergio Gadea, seguiti dal connazionale Joan Olive in sesta posizione.

Ora il mondiale è tra quelli che stanno dietro a Bautista. Con 133 punti Kallio controlla Gadea, terzo con 114 punti e Pasini che è quarto a 112 punti. Per il pilota italiano la lotta per il titolo sembra rimandata, ma tutto può ancora accadere, mancano sei gare per vedere la bandiera a scacchi della stagione 2006.

Qualche problema in più per Lorenzo Zanetti che comunque ha terminato la gara in quindicesima posizione, portando a casa un punto iridato. Non è andata bene nemmeno Andrea Iannone che ha terminato in diciannovesima posizione. Il pilota italiano, che ha avuto qualche guaio con la sua RS125 nell’arco del week end sarà tra i protagonisti nel GP di Germania che si correrà tra due settimane al Sachsenring.

Tra i ritirati Pablo Nieto e Raffaele de Rosa del Multimedia Racing. Il primo ancora non era a suo agio dopo la brutta caduta patita in prova, che gli è costata un trauma cranico, per il compagno di squadra qualche difficoltà nell’interpretare la pista gli è costata una caduta al penultimo giro.

Grazie alla vittoria di Alvaro Bautista Aprilia lascia l’Inghilterra in testa al mondiale costruttori con 203 punti, 75 di vantaggio su KTM a quota 138 segue la Honda a 98, Derbi a 86 punti, Gilera a 59 e Malaguti a 23. Una sola curiosità, se il gruppo Piaggio si presentasse da solo, a questo momento della stagione i punti sarebbero 348 e il mondiale sarebbe già vinto...

L.F.

Sito web realizzato da After S.r.l.