GP Australia
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il fatto 17/10/2003 - primo giorno di prove
Rossi piega le scatenate Ducati
No, non ha mollato Valentino Rossi. Il terzo titolo consecutivo nella classe regina, il quinto in carriera, non ha saziato il Cannibale del motomondiale. La dimostrazione l'abbiamo avuta con la pole provvisoria del folletto di Tavullia nel primo turno di prove ufficiali del GP d'Australia, ottenuta di forza, in una sessione fino a quel momento dominata dalle Ducati di Bayliss e Capirossi. Mentre, infatti, l'imolese realizzava un tempone che faceva piegare le ginocchia al compagno di squadra, Vale metteva tutti e due d'accordo girando in 1.30.631, più veloce di novanta centesimi del giro a vita persa di Capirex che dimostra comunque che, quando arriva su circuiti sui quali ha già provato nell'inverno la Desmosedici fa ancora paura.
A chiudere la prima fila provvisoria, a dimostrazione che il mondiale può già essere stato assegnato ma non è affatto finito, c'è riuscito Max Biaggi, il cui giro da urlo - a quattro decimi da quello di Rossi - è stato involontariamente stoppato da Sete Gibernau, trovatosi fra le ruote del Corsaro proprio all'inizio del tentativo. Lo spagnolo, ma non per questo, si è invece accontentato della quinta piazza, memore forse del botto di cui è stato protagonista durante le libere della mattina. A dimostrazione che chi si ferma è perduto, Hayden, sempre più positivo, ha realizzato un buon sesto tempo, davanti al volenteroso Checa con la Yamaha. La vera sorpresa, però, è stato Garry McCoy che ha portato, in una lunga, interminabile, derapata da una curva all'altra, la Kawasaki ad appropriarsi dell'ultimo posto libero nella seconda fila, l'ottavo.
Del resto su questo circuito contano gli attributi, per questo Jeremy McWilliams, autore della pole nel 2002, ha catapultato la Proton V5 in nona posizione. Avrà pure le Bridgestone da qualifica, ma allora come si spiega il 20° posto di Tamada?
Ancora in crisi, invece, Melandri. Vittima di una scivolata il pilota di Ravenna non ha fatto meglio del quattordicesimo tempo, dietro a Ukawa, Jacque, Pitt (!) e Nakano.

Porto le suona a tutti
Sarà un Gran Premio incredibile, quello della 250. Poggiali, infatti, vorrebbe chiudere la partita prima del limite, ma Toni Elias, staccato di 25 punti, così come Rolfo, non gliela vuol dare vinta. Lo si è visto, nel primo turno di prove ufficiali quando lo spagnolo, per forzare, è stato autore di un terrificante dritto ad alta velocità che ha raffreddato i suoi bollenti spiriti spingendolo ad accontentarsi del terzo tempo. Della situazione, allora, ha approfittato Sebastian Porto, per sedersi in pole provvisoria davanti al coriaceo Battaini.
Vedendo l'aria che tirava, a questo punto, Manuel Poggiali non si è scoperto, accontentandosi del quinto tempo alle spalle di De Puniet che ha anche lui ancora una, teorica, possibilità di conquistare il titolo. In settima posizione si è invece appollaiato Rolfo, riservando eventuali colpi d'ala per il turno conclusivo.

Dramma per Pedrosa
I suoi genitori hanno fatto appena in tempo ad arrivare dalla Spagna, per festeggiare il fresco titolo conquistato a Sepang, in Malesia, che sono stati costretti ad andarlo a trovare all'ospedale di Melbourne, dove era stato ricoverato, in seguito ad una caduta nel corso della quale si è fratturato entrambe le caviglie.
E' stato veramente sfortunato, Daniel Pedrosa, ma le protezioni del circuito hanno la loro responsabilità visto che il giovane spagnolo è andato ad infilarsi con le gambe nelle gomme. Le libere non sono state interrotte e Dani, che aveva una delle due caviglie parecchio malridotta, è rimasto quasi mezzora a bordo pista.
Assente il gatto, nel pomeriggio, il topolino della derbi, Jorge Lorenzo, ha fatto la pole provvisoria. Alle sue spalle c'è Hector Barbera, un altro degli emergenti, davanti alla rivelazione del team Matteoni, grande scopritore di talenti, Marco Simoncelli, che è rimasto anche vittima di una scivola senza conseguenze. A chiudere la prima fila ci è riuscito, in casa, Casey Stoner, quindi Doviziano, Jenkner e Perugini, che come sempre da il massimo, anche se è guida con l'influenza.

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