GP Australia
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il fatto 18/10/2003 - pole position
Valentino non è sazio

Chi pensava che il Cannibale, appagato, si prendesse una pausa di riflessione per il penultimo Gran Premio della stagione ha la sua risposta osservando i tempi: Rossi ha rifilato quasi mezzo secondo a Loris Capirossi ed alla sua Ducati, una coppia che sul giro secco normalmente ha ben pochi avversari. Il suo tempo di qualifica è semplicemente eccezionale: 1.30.068, come dire un secondo e mezzo più veloce della pole precedente fatta segnare da Jeremy McWilliams a cavallo della tricilindrica Proton KR3.
Stanno facendo progressi incredibili, le GP1 da un litro di cilindrata. Hai voglia a parlare solo di progressi di gomme: qui a Phillip Island sul dritto si sono sfiorati, ancora una volota, i 330 Kmh e se si continua di questo passo la maggior parte delle piste sarà inadeguata al crescere delle prestazioni.
Comunque sia, per il momento, a guadagnarne è lo spettacolo, visto che alle spalle dei due italiani si è infilato Sete Gibernau, seguito da Troy Bayliss.
Primo della seconda fila - quinto tempo, dunque - una promessa che sta diventando una certezza: Nicky Hayden, l'americano che pare destinato ad ereditare la squadra di Rossi. Infuriato con Gibernau che l'ha rallentato nel suo giro veloce. Con se stesso, invece, ce l'ha Max Biaggi, che ha migliorato, ma di poco, la messa a punto della sua cinque cilindri. Del resto c'è poco da fare: i team satellite non hanno, nei box, il "mappatore", esclusiva del team Honda ufficiale, così devono solo aspettare…e sperare.
Una sorpresa, alle spalle del Corsaro, è la presenza di Melandri, primo dei piloti Yamaha. Il ragazzo è incostante, ma quando riesce a mettere a punto la moto, dimostra che la quattro cilindri di Iwata non è poi così indietro.
A chiudere la prima fila è Ukawa, quindi seguono Checa, il vecchio McWilliams, veramente incredibile con la Proton V5 ancora allo stadio di prototipo, Nakano e Garry McCoy, che sulla pista di casa fa volare la Kawasaki.
Ora l'incognita per tutti è il tempo: nonostante il sole e l'assenza di vento, infatti, è prevista pioggia.

Elias spaventa Poggial
Se il buon giorno si vede dal mattino, sarà una gara difficile, il GP d'Australia, per Manuel Poggiali. Il sanmarinese, infatti, vorrebbe chiudere il campionato qui, ma per riuscirvi deve arrivare davanti a Toni Elias e Roby Rolfo. Impresa difficile, specie con il primo, che proprio ieri ha centrato una bella pole, dando la bellezza di quasi un secondo al rivale, relegato in seconda fila, con il settimo tempo, dietro anche a Porto, molto veloce sulla Honda su questa pista, Battaini, De Puniet, Nieto e Guintoli. Come a dire: tutti i migliori, con l'eccezione di Rolfo, che chiude la seconda fila al suo fianco.
La situazione, dunque, è a dir poco strana. Si potrebbe pensare ad un Poggiali nervoso, in vista della sfida, ed in effetti nervosetto, Manuelito, lo è, ma solo perché, come spesso gli accade, è stato rallentato da concorrenti più lenti nel suo giro veloce. Un inconveniente frequente su questa pista dove per fare il tempo bisogna percorrere traiettorie filanti senza interrompere il ritmo.
Comunque sia c'è da attendersi una gara di gruppo…a meno che Elias, come già da un po' di Gran Premi, non scelta la tattica della fuga. In questo caso dovrà stare ben attento Poggiali a non rimanere invischiato, pena perdere un sacco di punti.
Insomma mai come in questa gara Elias ha molti alleati, mentre Poggiali molti (troppo) avversari.

Perugini mette in fila i ragazzini
Assente Pedrosa, operato per quattro ore nella sera del giovedì all'Alfred Hospital di Melbourne dall'equipe del dottor Edwood (fra tre e quattro mesi per il pieno recupero), i compagni della 125 si sono scatenati ed il migliore è stato proprio il principale rivale nella corsa al titolo di Dani, Stefano Perugini, che ha strappato la pole di poco più di un decimo ad Alex De Angelis. La sorpresa, però, ancora una volta, viene da Mika Kallio. Il finlandese fa volare la KTM, che con Locatelli annaspa in 19esima posizione, e la piazza in prima fila, con il terzo tempo, davanti a Casey Stoner, che quando non cade e riesce a mantenere l'equilibrio va forte.
In seconda fila Lorenzo, nonostante non sia riuscito a migliorare il suo tempo, quindi Barbera, Giansanti e Dovizioso. Cecchinello è decimo dietro a Jenkner e davanti a Simoncelli

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