Dopo ventisette
anni (Nurburgring, 29 agosto 1976 - Agostini/MV Agusta) una moto
italiana e un pilota italiano, Capirossi e la Ducati, sono saliti
sul gradino più alto del podio della classe regina del
Motomondiale, vincendo il GP Marlboro de Catalunya. Sul circuito
spagnolo di Montmelò, sotto un sole rovente, con 35 gradi
di temperatura e asfalto superiore ai 49 gradi, davanti a 96.000
spettatori, Capirossi, sopraffatto dall'emozione, in ginocchio
sul podio, ha regalato alla Ducati (rientrata in questa classe
quest'anno, dopo oltre trenta di assenza) la storica vittoria.
31 anni sono passati dal GP delle Nazioni di Imola, quando Bruno
Spaggiari fece un terzo posto con la Ducati 500 nel Motomondiale.
"Questo è un giorno fantastico per il team, per l'azienda
e per tutti coloro che sono coinvolti in questo progetto - ha
detto, emozionatissimo, Corrado Cecchinelli, Direttore Tecnico
del Ducati Marlboro Team - Abbiamo lavorato tantissimo per questo,
specialmente Loris, che ha condotto una gara incredibile. Questa
mattina, per la prima volta, ho pensato che avremmo potuto vincere.
Sapevamo dì aver fatto un'ottima scelta di gomme con Michelin
e sapevamo quale fosse il nostro potenziale. Loris è stato
freddo, determinato e ha condotto la gara con intelligenza ed
astuzia, evitando di prendere subito il comando, risparmiando
gomme ed energie. Tutto è andato alla perfezione."
La determinazione di Capirossi è stata fondamentale in
questo GP, ha guidato in maniera impeccabile, tanto da indurre
Valentino Rossi a commettere un piccolo errore, al sedicesimo
giro, che gli ha permesso di prendere il comando e di vincere
alla grande un GP, dopo due anni di digiuno (ultima vittoria GP
Mugello 2000).
"Questo è un giorno indimenticabile per me, per il
Ducati Marlboro Team, per tutta la Ducati e per tutti gli appassionati
e tifosi che credono in noi - ha detto l'ex-iridato 125 e 250,
commosso sul podio dopo l'inno italiano - La gara è stata
incredibile, nei primo giro il ritmo non era molto sostenuto,
causa il gran caldo e la prudenza di tutti nel consumare le gomme.
Sono partito in testa, e poi c'è stato il duello con Valentino.
Abbiamo iniziato a tirare, e Vale ha commesso un piccolo errore.
Io ne ho approfittato, spingendo al massimo. Ho guadagnato terreno,
ma Valentino stava rimontando. Sono rimasto concentrato e ho cercato
di non sbagliare, spingendo al massimo, ma senza chiedere troppo
alle gomme. E' stato bellissimo, non avrei mai creduto di poter
vincere una gara dopo soli sei GP. Siamo tutti felicissimi ma
sappiamo che abbiamo ancora tanto lavoro da fare. La moto è
molto veloce, ma possiamo ancora migliorare il suo set-up, e la
stagione è ancora lunga ."
Capirossi, dall'inizio del Campionato è già salito
due volte sul podio (terzo posto a Suzuka e secondo, la scorsa
settimana, al Mugello).
Rossi, bello solo il
finale
"All'inizio è
stata una gara molto noiosa, tutti aspettavano e nessuno tirava.
Ma non era una scelta, bensì una necessità, perché
questa pista e critica per le gomme e andare più forte
all'inizio avrebbe significato non finire la gara. Quando ho provato
a tirare, solo Capirossi è riuscito a venirmi dietro e
quando ho commesso un piccolo errore mi ha passato. Nel giro successivo,
quando siamo arrivati alla curva quattro, era la prima volta che
ero dietro a Loris in quel punto e non sapevo che lui faceva una
traiettoria molto differente dalla mia. In quel punto sono arrivato
5 o 6 km/h più veloce di lui e ho temuto di tamponarlo.
Per non prenderlo sono dovuto andare nella sabbia e fare un po'
di motocross. Sono riuscito a non cadere, ma quando sono tornato
in pista ero un po' nervoso e per la troppa foga ho commesso tre
o quattro errori consecutivi. Mi sono calmato, ho preso un buon
ritmo e ho cominciato la mia rimonta. La parte finale del GP è
stato anche bello, perché ho fatto tanti sorpassi e ho
capito che avrei potuto lottare per il podio. Alla fine il secondo
posto è un buon risultato, positivo anche per il campionato.
Non bisogna però dimenticare che oggi ho fatto un errore
e a vincere è stata una Ducati ".
Biaggi, continuerò
a lottare
Abbiamo fatto un buon lavoro
tra ieri e stamattina e già nel warm up la moto era migliorata
rispetto alle prove. In gara l'ho sfruttata al 100% ma per poter
stare al passo con altri dovevo tirare sempre al limite. Facile
fare errori, specialmente se non hai nessuna voglia di accontentarti.
Io oggi volevo salire sul podio, me lo ero letteralmente sudato,
partendo bene dalla terza fila e cercando di tenere il ritmo dei
migliori per tutta la gara. Con Gibernau è stata una lotta
dura ma entro i limiti, anche quando mi ha toccato al terzo o
al quarto giro. Quando eravamo in lotta per il podio, a tre giri
dalla fine, ho frenato un pelino in ritardo e la gomma posteriore
ha cominciato a saltellare. Ho provato a controllare la moto e
ce l'avevo quasi fatta a curvare sulla sabbia perché tirando
e lasciando il freno varie volte ero riuscito a ridurre la velocità.
Invece c'è stato l'impatto con le barriere di gomma. Meno
male che non ero veloce, ho preso solo una gran botta alla spalla
sinistra, per cui domani non mi fermerò per i test. La
Ducati ha fatto un ottimo lavoro, complimenti a loro e a Loris,
ma io rimango felice della mia scelta. Vorrei solo che mi arrivasse
qualcosa, per poter continuare a lottare .'
Melandri,ero molto nervoso
"Sono partito bene e sono
andato abbastanza bene nei primi giri, ma la gomma posteriore
continuava a scivolare ed io ero molto nervoso," ha detto Melandri
che, qui in Catalunya, aveva vinto la gara delle 250 l'anno scorso.
"Sui curvoni non aveva abbastanza aderenza e la gomma girava a
vuoto. Non riuscivo ad utilizzare tutta la potenza a causa di
questo problema di spinning. Dopo sette o otto giri mi è sembrato
che a questo si aggiungesse anche un problema alla frizione, ed
è stato impossibile fare meglio di quello che ho fatto. Credo
che il set up che abbiamo trovato stamattina fosse migliore e
quindi dovremo considerare l'ipotesi di utilizzare un assetto
più vicino a questo in futuro".