GP Catalunya
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domenica 15 giugno
Gomme scelte per la gara in MotoGP
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I PROTAGONISTI
dopo le gare - domenica
Capirossi, entra in ginocchio nella storia

Dopo ventisette anni (Nurburgring, 29 agosto 1976 - Agostini/MV Agusta) una moto italiana e un pilota italiano, Capirossi e la Ducati, sono saliti sul gradino più alto del podio della classe regina del Motomondiale, vincendo il GP Marlboro de Catalunya. Sul circuito spagnolo di Montmelò, sotto un sole rovente, con 35 gradi di temperatura e asfalto superiore ai 49 gradi, davanti a 96.000 spettatori, Capirossi, sopraffatto dall'emozione, in ginocchio sul podio, ha regalato alla Ducati (rientrata in questa classe quest'anno, dopo oltre trenta di assenza) la storica vittoria. 31 anni sono passati dal GP delle Nazioni di Imola, quando Bruno Spaggiari fece un terzo posto con la Ducati 500 nel Motomondiale.
"Questo è un giorno fantastico per il team, per l'azienda e per tutti coloro che sono coinvolti in questo progetto - ha detto, emozionatissimo, Corrado Cecchinelli, Direttore Tecnico del Ducati Marlboro Team - Abbiamo lavorato tantissimo per questo, specialmente Loris, che ha condotto una gara incredibile. Questa mattina, per la prima volta, ho pensato che avremmo potuto vincere. Sapevamo dì aver fatto un'ottima scelta di gomme con Michelin e sapevamo quale fosse il nostro potenziale. Loris è stato freddo, determinato e ha condotto la gara con intelligenza ed astuzia, evitando di prendere subito il comando, risparmiando gomme ed energie. Tutto è andato alla perfezione."

La determinazione di Capirossi è stata fondamentale in questo GP, ha guidato in maniera impeccabile, tanto da indurre Valentino Rossi a commettere un piccolo errore, al sedicesimo giro, che gli ha permesso di prendere il comando e di vincere alla grande un GP, dopo due anni di digiuno (ultima vittoria GP Mugello 2000).
"Questo è un giorno indimenticabile per me, per il Ducati Marlboro Team, per tutta la Ducati e per tutti gli appassionati e tifosi che credono in noi - ha detto l'ex-iridato 125 e 250, commosso sul podio dopo l'inno italiano - La gara è stata incredibile, nei primo giro il ritmo non era molto sostenuto, causa il gran caldo e la prudenza di tutti nel consumare le gomme. Sono partito in testa, e poi c'è stato il duello con Valentino. Abbiamo iniziato a tirare, e Vale ha commesso un piccolo errore. Io ne ho approfittato, spingendo al massimo. Ho guadagnato terreno, ma Valentino stava rimontando. Sono rimasto concentrato e ho cercato di non sbagliare, spingendo al massimo, ma senza chiedere troppo alle gomme. E' stato bellissimo, non avrei mai creduto di poter vincere una gara dopo soli sei GP. Siamo tutti felicissimi ma sappiamo che abbiamo ancora tanto lavoro da fare. La moto è molto veloce, ma possiamo ancora migliorare il suo set-up, e la stagione è ancora lunga…."
Capirossi, dall'inizio del Campionato è già salito due volte sul podio (terzo posto a Suzuka e secondo, la scorsa settimana, al Mugello).

 
Rossi, bello solo il finale

"All'inizio è stata una gara molto noiosa, tutti aspettavano e nessuno tirava. Ma non era una scelta, bensì una necessità, perché questa pista e critica per le gomme e andare più forte all'inizio avrebbe significato non finire la gara. Quando ho provato a tirare, solo Capirossi è riuscito a venirmi dietro e quando ho commesso un piccolo errore mi ha passato. Nel giro successivo, quando siamo arrivati alla curva quattro, era la prima volta che ero dietro a Loris in quel punto e non sapevo che lui faceva una traiettoria molto differente dalla mia. In quel punto sono arrivato 5 o 6 km/h più veloce di lui e ho temuto di tamponarlo. Per non prenderlo sono dovuto andare nella sabbia e fare un po' di motocross. Sono riuscito a non cadere, ma quando sono tornato in pista ero un po' nervoso e per la troppa foga ho commesso tre o quattro errori consecutivi. Mi sono calmato, ho preso un buon ritmo e ho cominciato la mia rimonta. La parte finale del GP è stato anche bello, perché ho fatto tanti sorpassi e ho capito che avrei potuto lottare per il podio. Alla fine il secondo posto è un buon risultato, positivo anche per il campionato. Non bisogna però dimenticare che oggi ho fatto un errore e a vincere è stata una Ducati…".

 
Biaggi, continuerò a lottare

Abbiamo fatto un buon lavoro tra ieri e stamattina e già nel warm up la moto era migliorata rispetto alle prove. In gara l'ho sfruttata al 100% ma per poter stare al passo con altri dovevo tirare sempre al limite. Facile fare errori, specialmente se non hai nessuna voglia di accontentarti. Io oggi volevo salire sul podio, me lo ero letteralmente sudato, partendo bene dalla terza fila e cercando di tenere il ritmo dei migliori per tutta la gara. Con Gibernau è stata una lotta dura ma entro i limiti, anche quando mi ha toccato al terzo o al quarto giro. Quando eravamo in lotta per il podio, a tre giri dalla fine, ho frenato un pelino in ritardo e la gomma posteriore ha cominciato a saltellare. Ho provato a controllare la moto e ce l'avevo quasi fatta a curvare sulla sabbia perché tirando e lasciando il freno varie volte ero riuscito a ridurre la velocità. Invece c'è stato l'impatto con le barriere di gomma. Meno male che non ero veloce, ho preso solo una gran botta alla spalla sinistra, per cui domani non mi fermerò per i test. La Ducati ha fatto un ottimo lavoro, complimenti a loro e a Loris, ma io rimango felice della mia scelta. Vorrei solo che mi arrivasse qualcosa, per poter continuare a lottare .'

 
Melandri,ero molto nervoso

"Sono partito bene e sono andato abbastanza bene nei primi giri, ma la gomma posteriore continuava a scivolare ed io ero molto nervoso," ha detto Melandri che, qui in Catalunya, aveva vinto la gara delle 250 l'anno scorso. "Sui curvoni non aveva abbastanza aderenza e la gomma girava a vuoto. Non riuscivo ad utilizzare tutta la potenza a causa di questo problema di spinning. Dopo sette o otto giri mi è sembrato che a questo si aggiungesse anche un problema alla frizione, ed è stato impossibile fare meglio di quello che ho fatto. Credo che il set up che abbiamo trovato stamattina fosse migliore e quindi dovremo considerare l'ipotesi di utilizzare un assetto più vicino a questo in futuro".

 

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