GP Catalunya
venerdì 13 giugno
FP1
QP1
TS
sabato 14 giugno
FP2
QP2
TS
domenica 15 giugno
Gomme scelte per la gara in MotoGP
WP
GRID
GARA
TS
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1° classificato MotoGP
L. Capirossi
1° classificato 250
R. De Puniet
1° classificato 125
D. Pedrosa
2° V. Rossi
2° F. Nieto
2° T. Lüthi
3° S. Gibernau
3° A. West
3° A. De Angelis

il fatto 15/6/2003 - giorno di gare
Capirossi porta la Ducati in paradiso
E' partito a razzo come al solito, Loris Capirossi, tirandosi dietro Rossi, Biaggi e Gibernau, con Barros, Jacque e Checa subito all'inseguimento, mentre nella prima curva finivano subito in terra, per una collisione multipla, Pitt, Yanagawa e McWilliams.
Dopo appena due giri, però, Valentino passava subito al comando, cercando una fuga che rimaneva, però, nelle sue intenzioni, visto che Capirossi e Biaggi gli rimanevano incollati e così Gibernau e Checa, mentre leggermente più staccati seguivano Nakano, Barros, Ukawa, Hayden, Jacque, Bayliss, con Tamada in grande rimonta. Si fermava, invece, Edwards.
La gara proseguiva per un po' così, in fila indiana finché, mentre mancavano undici giri dalla fine, Vale aumentava il ritmo riportandosi sotto l'1.46. L'unico a resistere era Capirossi, mentre Biaggi cedeva tant'è che doveva subire anche l'assalto di Gibernau, scrollatosi di dosso un volitivo Checa, inseguito a sua volta da Nakano. Settimo, ma staccatissimo, c'era Ukawa, quindi Bayliss, Hayden, Barros e Tamada.
Il colpo di scena, però, avveniva a nove giri dalla fine: Rossi andava largo, veniva superato da Capirossi e quindi, nel tentativo di ripassarlo andava lungo, riuscendo però ad evitare di cadere. A questo punto sul traguardo transitavano Capirossi con un secondo e mezzo di vantaggio su Biaggi, quindi, Gibernau, Checa, Nakano ed infine Rossi, sesto, staccato di oltre otto secondi.
Con la Ducati al comando Rossi a questo punto iniziava a girare sul passo dell1.45.5, recuperando circa un secondo al giro. A due tornate dalla fine aveva riagganciato il gruppetto degli immediati inseguitori, passandoli uno ad uno. Il più duro era Biaggi, che gli resisteva, ma per poco. Max, a questo punto, subiva anche l'assalto di Gibernau e nel tentativo di ripassarlo incappava in un dritto, con relativa caduta. Ripartiva, ma solo per classificarsi 14esimo, mentre Rossi concludeva la sua fantastica rimonta alle spalle di Capirossi, bravissimo a non commettere errori alla guida della Ducati. Non aveva mai vinto la moto di Borgo Panigale, nella classe regina. Il suo ultimo successo nel mondiale risale al 1959, allorché Max Hailwood portò al successo la 125 nel GP dell'Ulster. Fu invece Giacomo Agostini, l'ultimo italiano a vincere su una moto italiana: era il 1976 ed il mitico Ago, ovviamente, era alla guida della MV Agusta 500, nel GP di Germania del Nurburgring.

De Puniet, primo trionfo
Poggiali KO. E' apparso a nove giri dalla fine, dal box di Elias, il cartello che indicava allo spagnolo il ritiro dell'italiano, la cui Aprilia si era ammutolita il giro precedente. In quel momento Manuel aveva appena superato Fonsi Nieto gettandosi a caccia di De Puniet, che lo precedeva. Toni, al contrario, in quel momento si trovava in quarta posizione, alle spalle di West, staccato di circa un secondo. Un distacco che invece di diminuire, comunque, è aumentato, così dal muretto si sono cominciati a sbracciare gli uomini di Fonsi, incitandolo a superare De Puniet. Sorpasso che è poi avvenuto a due giri dalla fine. Randy, però, non si è arreso, ripassando subito dopo lo spagnolo e tenendolo a bada nel decisivo ultimo giro, conquistando così la prima vittoria della carriera. Non eccezionale, questa volta, il sesto posto di Battaini, alle spalle anche di Matsudo e davanti a Porto, Guintoli e Rolfo.
Grazie al successo De Puniet è ora secondo nel mondiale, con gli stessi punti, 81, di Elias e Fonsi Nieto, mentre il vantaggio di Poggiali si è assottigliato ad appena sette lunghezze. Rolfo invece è scivolato in quinta posizione a quota 76.

Pedrosa profeta in patria
Non ha avuto fortuna Lucio Cecchinello, a Barcellona. A fermarlo è stato un problema al pneumatico anteriore che l'ha costretto al ritiro dopo due fuoripista. In quel momento il pilota veneto era in un gruppetto di piloti composto da De Angelis, Luthi, Pedrosa, Nieto, Jenkner, Dovizioso e Barbera. Fuori questi ultimi due a causa di una collisione, originata da un incolpevole rallentamento di Andrea, causato da un sorpasso di De Angelis, Pedrosa ha cercato di scrollarsi di dosso la concorrenza per evitare il volatone finale, senza riuscirci. All'aumento del ritmo il primo a cedere è stato Pablo Nieto, vittima di una scivolata. Alla fine così al rush dell'ultimo giro sono arrivati in tre Pedrosa, Luthi e Dovizioso, finiti nell'ordine davanti a Jenkner. Quinto, staccato, Perugini, poi il giovane Jorge Lorenzo con la Derbi, Kallio, Borsoi e Locatelli, ottimo 10° con la KTM. Grazie alla vittoria ritorna solitario al comando del mondiale Pedrosa con 116 punti davanti a Cecchinello, fermo a 91, Jenkner (79), Dovizioso (67), Perugini (65) a cui mancano un bel po' di punti per il ritiro di Welkom e De Angelis (53).

 

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