Macio
Melandri - 02/10/2001
Macio è ancora deluso
"Sono ancora molto deluso ed abbacchiato per come è
andato a finire il GP di Valencia: all'improvviso ho sentito un colpo
sulla ruota posteriore e mi sono ritrovato in aria. In quel momento
pensi che possa esser capitato di tutto: un grippaggio, la rottura del
cambio, qualcosa che abbia bloccato la ruota posteriore...ma un tamponamento!
Peccato, perché a Valencia si poteva anche vincere, ero in rimonta
dopo aver fatto un dritto al primo giro, e stavo girando forte, stavo
recuperando.
Quando ho passato Nieto sono arrivato un po' lungo ed allora ho deciso
di voltare in prima, anziché in seconda: forse l'ha ingannato
il fatto che io abbia rallentato di più, ma comunque era lui
ad essere dietro. Al momento ho avuto paura perché sono volato
molto in alto e ho picchiato lo stomaco restando senza fiato, ma alla
fine se non altro questa volta non mi sono lussato una spalla! Comunque
per me, ormai, il mondiale è andato: oramai posso puntare a fare
il meglio possibile nelle ultime gare. Mi spiace moltissimo per Valencia
dove non per colpa mia abbiamo gettato un risultato che poteva essere
molto buono. la voglia di rivincita è tanta e l'idea di battere
i giapponesi a casa loro particolarmente allettante, soprattutto per
chi, come me, corre con una moto italiana. Non sarà però
facile: Motegi è una pista che non considero delle migliori,
non è tra le mie favorite: non è troppo tecnica, ci sono
un sacco di curve lente e pochi rettilinei. Sicuramente le Honda su
questo tracciato si troveranno bene, d'altronde è uno dei circuiti
usati da loro per sviluppare le moto, ma ci proverò. Una cosa
voglio dire: Valencia mi ha convinto a correre, nel futuro, in modo
diverso. E' un anno che diciamo a Fonsi Nieto e ad altri spagnoli che
spesso sono troppo aggressivi, che esagerano con manovre pericolose
sia in prova che in gara. Vuol dire che sarò un po' più
deciso anch'io. Comunque bisognerà, in queste tre settimane,
avere la testa sulle spalle, perché le gare da disputare consecutivamente
sono tre. Rispetto a Motegi mi piace molto più Phillip Island,
è una pista molto bella. L'unica paura è quella legata
al tempo: speriamo che non piova e che non tiri troppo vento. Si tratta
di un'isola e se c'è vento guidare diventa pericoloso e poco
divertente. Sepang, invece, è una bella pista, ma le condizioni
climatiche sono estreme: fa un caldo pazzesco e speriamo che non ci
siano inconvenienti dovuti agli improvvisi acquazzoni tropicali".