Twin Ring - Motegi
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parlano i piloti 07/10/2001 - giorno di gara
Parlano i protagonisti della 500 dopo la gara

Valentino Rossi (Nastro Azzurro Honda) 1° in 46'32"600
" Sulla linea di partenza ho visto che Biaggi aveva montato un pneumatico posteriore da 17", ed ho pensato che avrebbe tentato di attaccare nei primi giri, ma poi verso metà gara avrebbe certamente avuto problemi, come avevo verificato utilizzando anche io quel tipo di gomma per fare il tempo nelle prove. Stavolta ho fatto davvero una buona partenza e quando dopo un paio di giri ho visto che riuscivo a tenere il suo passo ho cominciato ad essere ottimista. In alcuni punti del circuito ero piu' veloce io, in altri lui, soprattutto nella curva veloce in cui poi sarebbe caduto, ma nel complesso sapevo che mi sarebbe bastato aspettare che la sua gomma posteriore cominciasse a degradarsi. Quando mi sono trovato solo in testa con due secondi di vantaggio su Barros comunque non ho avuto certo la possibilità di rilassarmi perché Alex viaggiava molto forte e mi teneva sotto pressione. Ad un certo punto il distacco che mi hanno segnalato dal box era soltanto di 1". 4 ; mi sono detto: "tieni duro Vale" ed è andata bene perché sono riuscito a mantenere la concentrazione ed a riportare il distacco a quei due secondi che ho conservato fino alla fine. Ancora una volta la mia squadra ha fatto un gran lavoro e tutti i problemi di "chattering" e di stabilità in frenata che avevamo avuto in prova, questa mattina nel warm-up erano scomparsi. Adesso con 67 punti di vantaggio il titolo mondiale sembra davvero vicino e l'aritmetica dice che mi basterebbe un ottavo posto domenica prossima per essere campione del Mondo anche in caso di vittoria di Biaggi. Ma non andrò in Australia per accontentarmi dell'ottavo posto. Premesso che quel che conta per me ora è vincere il Mondiale in un qualunque circuito, penso che Philip Island sarebbe un ottimo posto per fare festa: è una pista magnifica con un pubblico fantastico e lì mi sento abbastanza a casa, anche se siamo lontanissimi, perché è pieno di italiani e perché i ragazzi del team sono quasi tutti australiani . "

Alex Barros (West Honda Pons) 2° a 2"607
"Ho commesso un errore in partenza e mi c'è voluto qualche giro per liberarmi di Gibernau e Roberts. Forse se fossi partito meglio avrei potuto evitare che Rossi prendesse quel vantaggio iniziale. Comunque il mio obiettivo è essere competitivo nelle ultime tre corse e sono contento perché abbiamo fatto un bel risultato di squadra".

Loris Capirossi (West Honda Pons) 3° a 9"865
" Quella di oggi non é stata una gara bellissima se penso che avevo fatto delle prove perfette, culminate con la pole-position, e mi aspettavo quindi di poter lottare per la vittoria. Non ci sono riuscito perché ho avuto qualche problema di carburazione. Il motore era troppo brusco e questo influiva anche sulla risposta della sospensione posterire. Purtroppo non avendo avuto un ottimo feeling col mezzo in queste condizioni anomale ho perso il ritmo e ho anche sbagliato qualcosina, perdendo il contatto con iprimi. Alla fine, però, sono riuscito a difendermi bene dall'at-tacco di Abe che avrebbe voluto soffiarmi la terza posizione. La serie positiva é rico-minciata e sono salito per la settima volta sul podio. Adesso potrei anche cercare di migliorare la mia posizione nel mondiale. Sono terzo ma Biaggi é sempre più vicino, alla mia portata. Superarlo non sarà facile ma l'importante é crederci e cercare di fare tutto il possibile".

Max Biaggi (Marlboro Yamaha Team) caduto al sesto giro
"Cosa posso dire? Ho voluto giocare la carta della gomma posteriore da 17 per provare tutto il possibile, dovevo farlo, lo dovevo a me stesso e al mio modo di concepire le corse, che significa non arrendersi, non accontentarsi di fare il quarto o il quinto. Sapevo che la moto non era a posto - oggi nel warm up nella numero 1 non si è risolto il problema al cambio, nella numero 2 si è rotto qualcosa nel motore - e sapevo che non avrei potuto mantenere il passo che poi hanno tenuto le tre Honda alla fine, con quella gomma. Ma l'unica strategia possibile era quella di provare a partire bene, stare davanti nella speranza di indurre chi inseguiva all'errore. La caduta, che non ha comunque nulla a che vedere con la gomma posteriore perché,come nelle due che l'hanno preceduta a Brno ed Estoril, è mancata improvvisamente l'anteriore, è per me inspiegabile anche se è normale che quando ci metti tanto del tuo per stare lì, dove non potresti, i rischi aumentano esponenzialmente. Però io sono così, se posso combattere lo faccio, non mi tiro indietro perché, se decidi di essere uno che si accontenta, ti devi poi anche accontentare della posizione che viene fuori, che non è nemmeno il podio, vedi i miei compagni di marca. Non è possibile che tutti i miei compagni alla Yamaha vadano così piano, che anche oggi Abe abbia preso quattordici secondi, Nakano ventidue, Carlos ventisette. Non sono degli sprovveduti, sono piloti in grado di vincere delle gare. Non è un caso che anche gli ultimi arrivati quest'anno, Jacque e Nakano abbiamo lamentato gli stessi problemi nostri. Io penso di essere una persona dalla mentalità molto forte, uno che non si arrende e che mette in gioco tutto quello che ha : la Yamaha contava su questo, ed è giusto che sia così, ma non si può puntare "solo" su questo. Il campionato è stato in salita fin dall'inizio con degli sprazzi di sereno perché ogni tanto sono riuscito a vincere delle gare. Comunque sono appena uscito da una riunione con i top manager del reparto corse che mi hanno chiamato per dirmi che si sono resi conto che la nostra moto ha davvero un limite strutturale, contro il quale e oltre il quale è impossibile andare. Mi hanno detto letteralmente che la moto ha seri problemi, che io ho solo tentato di guidarla nel modo più veloce possibile ma che la YZR non ha la possibilità di essere portata al limite a cui la porto. Pensavano di poter ovviare a questo problema lavorando quasi esclusivamente sul set up ma il fatto di aver perso il mondiale ha fatto loro comprendere, finalmente, che non è risolvibile in questo modo. Parole che non diminuiscono il mio rammarico per il mondiale perso ma che comunque mi fanno capire che c'è la voglia di cambiare, di sfondare quella barriera che è di mentalità soprattutto, di linee, di idee che finora ci hanno costretto ad un raggio di azione limitato. Si sono resi conto insomma che c'è bisogno di un cambiamento radicale. E alla fine la possibilità concreta e reale di farlo è proprio l'introduzione del nuovo regolamento e dei motori quattro tempi del prossimo anno che sebbene per forza di cose comporti anche delle incognite, perché tutto ciò che è nuovo è anche foriero di rischi, offre comunque la possibilità di cominciare tutto daccapo. Sviluppando il progetto del prossimo anno con delle persone valide al fianco, con nuove idee, può essere un vantaggio in più sia per la nuova Yamaha quattro tempi, sia, di riflesso, per quei piloti che continueranno ad usare la 500 attuale, che potrà sfruttare secondo me anche il lavoro fatto sulla M1. Un cambiamento che mi auguro anche perché troppe volte quest'anno ho sentito sulle mie spalle il peso della responsabilità di essere io a dover sempre sottolineare le cose che non andavano senza che ci fosse qualcuno a farsene carico sia nei confronti della casa che dell'ambiente esterno. Comunque ora il mondiale è perso, complimenti a Rossi che è stato bravo, intelligente e ha sfruttato con furbizia quello che aveva".

Parlano i protagonisti della 250 dopo la gara

Tetsuya Harada (Ms Aprilia) 1° in 43'59"587
"Mentre correvo non mi sono accorto di nulla, d'altronde non potevo vedere alle mie spalle, ma quando dai box mi hanno segnalato il distacco sul secondo ho capito che qualcosa doveva essere accaduto. Ora il distacco tra me e Katoh è di soli 24 punti: resta sostanzioso, ma questa volta sono stato io ad essere fortunato e quindi a maggior ragione provero a vincere il titolo, anche se so che non sarà facile. Fisicamente ho faticato molto, perché non stavo bene. La partenza, comunque, era stata ottima ed alla prima curva katoh ha commesso un errore che mi ha consentito di passarlo".

Marco Melandri (Ms Aprilia) caduto al 6° giro
"Dell'incidente non ricordo assolutamente nulla. Addirittura quasi non riconoscevo la mia ragazza. Per fortuna la Tac è stata negativa e la frattura del terzo metacarpo della mano destra non mi dovrebbe impedire di correre a Phillip Island".

Daijiro Katoh (Telefonica Movistar Honda) caduto al 6° giro
"Ho preso una botta al polso destro, ma per il resto è tutto a posto. Potrò correre a Phillis Island senza problemi. Ed adesso ho sicuramente un motivo in più per fare del mio meglio e mettercela tutta. Le Aprilia qui a Motegi erano molto veloci sul rettilineo e sarebbe stato per me impossibile passarle, per cui avevo pensato di attaccarle in curva, ma all'improvviso Melandri mi è caduto davanti ed io non mi sono nemmeno reso conto di cosa stesse succedendo. Per fortuna non ci siamo fatti male".

Roberto Rolfo (Safilo Oxydo Aprilia) 5° a 11"733
"Ad inizio gara ero dietro a Matsudo quando ho preso una imbarcata tremenda in una curva da quarta…e così ho perso il contatto con il gruppo dei m igliori. Magari con Harada, Katoh e Melandri non sarei stato, ma con Alzamora e McWilliams sì. Comunque ho girato bene e forte e al termine Nieto mi ha battuto perché in una staccata al limite abbiamo frenato entrambi allo stesso modo, ma io ero all'esterno e lui mi ha spinto sul prato: per questo ho dovuto mollare".

Roberto Locatelli ((MS Eros Ramazzotti Aprilia) 6° a 13"498
"Secondo me ho corso una bella gara: ci mancava solo un pelino di motore in più, questione di messa a punto. In compenso la moto si guidava molto bene, il che m i da fiducia per il futuro"

Parlano i protagonisti della 125 dopo la gara

Youichi Ui (LM Derbi) 1° in 42'01"711
"Non ho fatto una buona partenza ed Elias è riuscito a mettermi le ruote davanti. Mi è sembrato un po' al limite, così l'ho passato e, quando mi era alle spalle, ho sentito il rumore della sua caduta. A quel punto ho pensato a controllare la gara e, negli ultimi giri, ho fatto un po' di turismo per godermi Motegi".

Manuel Poggiali (Gilera) a 1"004
"Quando ho visto Elias cadere ho pensato soltanto a conservare il secondo posto. Ui andava fortissimo e per stargli dietro avrei dovuto prendere troppi rischi. Così ho preferito accontentarmi e adesso sono in testa al mondiale. Elias mi è caduto davanti e a quel punto era inutile continuare a spingere forte. Ho conservato le gomme per il finale ed è stata la tattica giusta, perché negli ultimi ngiri Pedrosa spingeva veramente forte, ma sono riuscito a controllarlo abbastanza bene. Sono primo, ma non cambia nulla, se non che ho 12 punti di vantaggio! L'importante nelle prossime tre gare sarà non commettere errori".

Toni Elias (Telefonica Movistar Honda) caduto
"Ero partito bene, ma mi ero accorto subito che la ruota posteriore scivolava troppo. C'era poca aderenza e quando ho aperto il gas la moto mi è scappata di sotto. Questo incidente non influenzerà comunque il mio morale: 12 punti non sono nulla quando ne mancano 75 alla fine".

Lucio Cecchinello (MS Aprilia LCR) 4° a 12"
"Oggi non sono partito tanto bene e così sono rimasto intruppato e ci ho messo un po' a liberarmi dal gruppo. A quel punto, però, Poggiali e Pedrosa erano già lontani. Un vero peccato perché sicuramente come Ui non avrei potuto girare, ma il passo di quei due lì invece mi sentivo in grado di tenerlo: avrei, insomma, potuto giocarmi un posto sul podio ed è una cosa che mi sarebbe piaciuta qui in Giappone".

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