Twin Ring - Motegi
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13/10/00 - 1° giorno di prove - il fatto
Max prima firma, poi fa la pole - Biaggi-Yamaha: c'è l'accordo

Lo ha detto dopo la pole, di aver rinnovato il contratto con la Yamaha per il 2001, Max Biaggi, come se le due cose fossero intimamente connesse. In realtà un certo legame, fra la firma ed il tempone, indiscutibilmente c'è. Se, infatti, il Corsaro non fosse intimamente convinto che la sua Yamaha può vincere il mondiale della 500, obiettivo che ormai insegue da tre anni, il romano probabilmente non avrebbe detto sì. Il limite dell'accordo - che prevede una cifra a nove zeri - è la durata: una sola stagione. Un tempo imposto non tanto da Biaggi quanto, precedentemente, dallo stesso sponsor Marlboro che ha voluto così, in vista del cambio regolamentare del 2002 che garantirà l'accesso al motomondiale dei nuovi propulsori quattro tempi di mille di cilindrata, rimanere con le mani libere ed il coltello dalla parte del manico. Per avere il rinnovo alla fine del 2001 (quando peraltro scadranno contemporaneamente i contratti di quasi tutti i migliori piloti dello schieramento, un altro fatto non casuale) le case infatti dovranno dimostrare di avere un posto prenotato sul treno che, nelle intenzioni della Dorna e della Federazione, dovrebbe portare il motomondiale sullo stesso binario della F.1 automobilistica.
Detto questo le prove di ieri sono state entusiasmanti, grazie ormai all'impiego generalizzato delle gomme da tempo che rendono gli ultimi cinque minuti imperdibili. Se, indiscutibilmente, infatti, Max è un maestro del giro perfetto, sono al suo livello sia Loris Capirossi che Kenny Roberts, mentre Valentino Rossi, che pure ha completato la prima fila, non ama la novità, giudicandola un rischio inutile.
La realtà, però, sotto forma di una caduta, quella di Carlos Checa, ha dimostrato l'esatto contrario: il compagno di squadra di Max, infatti, è finito in terra non negli ultimi, concitati, minuti di prove, bensì all'inizio, mentre stava tirando con una gomma di mescola dura. Nessun danno per lui, se non l'ennesima paura, ma la conferma che i piloti rischiano maggiormente quando girano con gomme da gara. Anche perché la Michelin ha pneumatici da tempo solo per la ruota posteriore, forse proprio per minimizzare i pericoli.
Si rischia, comunque, sul circuito di Motegi, tracciato di grandi frenate ed accelerazioni e, da un estremo all'altro, lo ha dimostrato anche la 125 dove sono finiti in terra entrambi i protagonisti del mondiale, Locatelli e Ui, prima di insediarsi ai primi due posti dello schieramento provvisorio di partenza, davanti ad Azuma ed Alzamora. Se quella dell'italiano, però, è stata una semplice scivolata, il pilota della Derbi al contrario si è reso protagonista di un bel botto che l'ha lasciato, ancorché indenne, sicuramente scosso.
C'è parecchio nervosismo, nella 125: Locatelli continua a girare l'acceleratore per mettere sotto pressione Ui, perché il suo vantaggio, otto punti, non gli consente altra strategia, ma il rischio è quello di rimanere invischiato nella sua stessa rete. Un problema, questo, che esiste anche nella quarto di litro dove Jacque, tuttora in testa al mondiale con nove punti di vantaggio sul compagno di squadra, secondo tempo alle spalle di Katoh, ha concluso la prima sessione di prove ufficiali del GP del Pacifico addirittura con il sesto tempo, alle spalle anche di Ukawa e del terzetto dell'Aprilia questa volta capitanato da Battaini, che ha fatto meglio sia di Waldmann (autore di una spettacolare collisione con la wildcard Hatakeyama) che di Melandri. Un errore per giustificare il quale il francese ha accusato… il fuso orario.

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