Estoril
RSA MAL JPN SPA FRA ITA CAT NED GBR GER CZE POR VAL BRA MOT AUS
FP1
QP1
i piloti
FP2
QP2
i piloti
WP
gara
i piloti
.
.
1° classificato 500
Kenny Roberts
1° classificato 250
Daijiro Katoh
1° classificato 125
Emilio Alzamora
2° G. McCoy
2° O. Jacque
2° R. Locatelli
3° V. Rossi
3° M. Melandri
3° A. Vincent
03/09/00 - giorno di gare - il fatto
Locatelli più vicino al titolo, Rossi più lontano

Aveva già vinto a Welkom, in Sud Africa, all'inizio dell'anno, con una eccezionale rimonta, McCoy e qualcuno aveva gridato al miracolo vedendolo guidare la sua Yamaha sempre di traverso. Ieri non lo ha fatto, per colpa del vento che rendeva particolarmente insidioso il suo stile di guida, ma conquistando il Gran Premio del Portogallo davanti a Roberts a Rossi, il simpatico australiano questa volta ha convinto dimostrando di meritare a pieno diritto un posto fra i grandi della 500. Come Biaggi a Brno, infatti, non c'è stata lotta fra McCoy ed i suoi avversari. Fin dal primo giro il pilota del team Yamaha-Red Bull ha fatto capire di avere una marcia in più sul tormentato circuito dell'Estoril e Roberts, alle sue spalle, ha recepito il messaggio. Con la testa al mondiale, infatti, l'americano ha compreso subito che non valeva la pena correre troppi rischi limitandosi a controllare la gara dalla seconda posizione. Del resto ieri non c'erano le condizioni per osare più del consentito. Lo ha dimostrato Sete Gibernau che, dopo una buona partenza, risucchiato in terza posizione, ha resistito troppo e troppo a lungo all'avanzare della coppia Rossi-Biaggi fino a che, superato dal primo, è volato fuori pista ad alta velocità rischiando di coinvolgere nella caduta il romano che lo seguiva da vicinissimo. Con McCoy in testa e Roberts alle sue spalle, il duello più interessante è stato quello fra Rossi e Biaggi, ma complice una rivoluzione dell'assetto della sua Yamaha, effettuato durante il warm-up, non propriamente riuscito, il Corsaro non ce l'ha fatta in gara a ripetere i tempi delle prove, così alla fine ha dovuto lasciar andare il suo grande rivale che, dal canto suo, è riuscito al contrario a trovare l'assetto soddisfacente per la sua Honda che lo aveva eluso durante le prove. Sfortunato, invece, Capirossi che in difficoltà con la mano ferita, ma soprattutto memore della caduta durante le prove, questa volta ha preferito non rischiare contentandosi di finire la gara addirittura in 13esima posizione. A quattro gare dalla conclusione del mondiale, dunque, Roberts grazie alla gara in difesa ha allungato il suo vantaggio su Rossi portandolo a ben 46 punti. Io giochi non sono ancora fatti, ma certo l'americano ha dimostrato di sopportare magnificamente la pressione dell'inseguimento di Rossi che per la quarta gara consecutiva è riuscito a salire sul podio. Non deve essere stato semplice perché quella portoghese si è dimostrata una pista insidiosa. Lo abbiamo visto nella 250 dove in terra sono finiti, in rapida successione, dapprima Waldmann, quindi Ukawa, la cui caduta ha causato quella dell'incolpevole Nakano. Alla fine in piedi è rimasto Katoh che ha vinto senza dover combattere con Jacque che, fuori gara il suo compagno, ha preferito correre al risparmio pensando al mondiale che ora lo vede solitario leader con 27 punti di vantaggio. In una gara in cui la coppia di testa non si è data battaglia ha avuto vita facile, finalmente, Marco Melandri che ha concluso la sua prima gara della 250 sul podio. A 18 anni e 26 giorni Marco è diventato così il più giovane pilota della storia del motociclismo a salire sul podio della quarto di litro. Il detentore del record era addirittura il mitico Mike Hailwood. In una giornata in cui nessun italiano ha vinto, il migliore è stato però senza dubbio Roberto Locatelli che, grazie alla caduta di Ui, scivolato mentre cercava di resistere alla pressione di Alzamora, ha finito la corsa in seconda posizione istallandosi saldamente in testa al mondiale con 15 punti di vantaggio sul rivale giapponese. Le cose, per lui, finalmente sembrano mettersi bene. Sfortunato invece il giovane Poggiali, ritiratosi mentre era in seconda posizione per un problema all'impianto elettrico della sua Derbi.

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