Brno
RSA MAL JPN SPA FRA ITA CAT NED GBR GER CZE POR VAL BRA MOT AUS
FP1
QP1
i piloti
FP2
QP2
i piloti
WP
gara
i piloti
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La curiosità
La statistica
1° classificato 500
Max Biaggi
1° classificato 250
Shiyna Nakano
1° classificato 125
Roberto Locatelli
2° V. Rossi
2° O. Jacque
2° Y. Ui
3° G. McCoy
3° T. Ukawa
3° E. Alzamora
20/08/00 - giorno di gare - il fatto
Biaggi torna Corsaro, poi sul podio tende la mano a Rossi
L'ha voluta come nessuna delle 32 vittorie precedenti, quella del GP di Brno, Max Biaggi. Anche se infatti ognuna di esse ha avuto un significato particolare per il Corsaro, quando non addirittura un titolo iridato, per nessuna se non per questa si sarebbe dannato l'anima. Lo si è capito da come il romano e il suo team hanno lavorato nel fine settimana: come se da questa gara, da questo momento, dipendesse addirittura non solo il futuro, ma anche la conferma del passato. Non era probabilmente così, ma l'impegno ha funzionato e la vittoria è arrivata in modo così netto da apparire facile, anche se ovviamente la storia è stata diversa. Scattato bene dalla pole position Max è stato superato nel corso del primo giro da Capirossi, ma già al terzo passaggio è andato in fuga, esattamente come aveva detto che avrebbe fatto. Come Pantani sul Ventoux il pilota romano aveva mille e una ragione per spingere sui pedali: la rabbia e la disperazione, infatti, sono un ottimo combustibile per la vittoria. Una sola volta il pilota della Yamaha ha dubitato di sé stesso, a Brno ed è accaduto al 13° giro allorché Biaggi non ha resistito e si è girato. Due volte lo ha fatto, poi rimesso il naso nel contagiri non ha più alzato la testa dalla carenatura. Solo quando il distacco dagli inseguitori, Rossi, McCoy, Roberts e Capirossi, ha sfiorato i dieci secondi, Max si è rilassato ed ha iniziato a sollevare la ruota anteriore in segno di saluto verso i suoi tifosi. Nel frattempo però alle sue spalle era bagarre: Valentino, infatti, sembrava dominato da un incredibile McCoy che, sempre di traverso, con il suo rischiosissimo stile di guida, non gli concedeva tregua. Solo a due giri dalla conclusione vale ha trovato lo spiraglio giusto, lasciando che il resto lo facesse la migliore trazione della sua Honda in uscita di curva. Con una gara così Kenny junior si è accontentato, pensando al mondiale, mentre Capirossi in riserva di energie mentali e fisiche ha dovuto lottare per concludere la gara, al termine della quale è svenuto. Sul podio, alla fine, Biaggi ha teso la mano a Rossi, che l'ha stretta. Un gesto che fece anche, molti anni fa, nel 1976, Giacomo Agostini quando, con l'MV al Nurburgring, concluse la corsa davanti al giovane Lucchinelli. Un precedente storico, la doppietta di due italiani, che mancava dunque da 24 anni. Per il successo di Max ha gioito anche Locatelli, trionfatore della gara della 125 davanti al giapponese Ui, che proprio con Biaggi si era allenato in bicicletta la scorsa settimana. La vittoria del bergamasco è stata merito anche dell'Aprilia che a Brno ha dimostrato di essere nuovamente davanti alla Derbi, grazie ad un aggiornamento del motore particolarmente efficace. Nella 250, invece, nel Gran premio vinto da Nakano davanti ad Ukawa ancora una volta Marco Melandri si è lasciato sfuggire il terzo gradino del podio su cui è salito il leader del campionato, Olivier Jacque, nonostante non fosse in giornata di grazia. In questa occasione, però, quantomeno il diciottenne di Ravenna ha lottato sino alla fine, rallentato forse dal ricordo della caduta nel warm-up che gli ha procurato un attimo di indecisione più del consentito nel doppiaggio finale in cui si è decisa la sua gara.

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