Twin Ring - Motegi

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250cc - 13/10/00
Katoh spaventa la Yamaha
Dopo la vittoria in Brasile, coincisa con la giornata-no della coppia Yamaha Jacque-Nakano, Daijiro Katoh ha confermato con la pole provvisoria a Motegi di essere tuttora a caccia del titolo iridato. Ventitré, infatti, sono i punti che deve recuperare il pilota del team Gresini su Jacque, tuttora leader del mondiale: un distacco difficile, ma non impossibile, da colmare. Del resto in seno alla squadra dominatrice del campionato comincia a serpeggiare un certo nervosismo: il francese, solo nono in prova, alle spalle di piloti che quest'anno non ha mai visto, si è giustificato dicendosi fuso…dal fuso, problema che non è parso però avere Nakano, fermatosi a mezzo secondo dalla pole. Molto veloce, sulla pista di casa, è comunque apparsa la Honda che ha piazzato Ukawa al terzo posto, mentre l'onore degli europei è finito tutto sulle robuste spalle di Battaini che, per una volta, è stato il migliore dei piloti Aprilia in campo precedendo sia Waldmann - autore di un tamponamento-show, vittima la wildcard Hatakeyama - che Melandri. C'è da dire, però, che Melandri vedeva il circuito di Motegi per la prima volta, avendolo saltato l'anno scorso per l'infortunio in Malesia, ed anche se il tracciato nipponico non è fra i più difficili da memorizzare, si tratta comunque di un circuito impegnativo, dove i punti di riferimento per le staccate sono molto importanti.
Se il tempo comunque terrà - nella prima giornata di prove le temperature si sono abbassate parecchio ma non è piovuto - per la sessione di prove definitive è previsto un ulteriore miglioramento di almeno mezzo secondo che potrebbe ingarbugliare ulteriormente la matassa.
Non si è parlato solo di tempi delle prove, comunque, ai box della 250. La notizia che infatti circolava con maggiore insistenza è quella di un possibile ritorno alla quarto di litro di Tetsuya Harada, al quale l'Aprilia avrebbe offerto un posto (ad ingaggio predefinito zero ma legato invece ai punti e con grossi premi ) nella squadra di Gianni Sandi, la stessa con la quale ha cercato di vincere il mondiale due stagioni fa. Un problema, questo, per Roberto Locatelli che, volendo passare alla cilindrata maggiore, ambisce alla medesima sistemazione.

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