La storia
del circuito
Nato nel 1928 come un circuito cittadino di 6.5 miglia destinato
alle corse automobilistiche il tracciato dello stato di Vittoria
ha ospitato la prima competizione destinata alle due ruote
nel 1931, su un circuito stradale di 12 miglia. Le competizioni
continuarono in questo modo fino al 1941 quando vennero fermate
a causa della presenza di troppa sabbia sulla strada. Dopo
la costruzione di un ponte fra San Remo e l'isola, nel 1941,
finalmente nel 1952 venne deliberata la costruzione di un
circuito permanente che fu aperto ufficialmente nel 1956.
Da questa data sino al 1962 il circuito ospitò competizioni
sia auto che motociclistiche.
Passato attraverso vari programmi di ristrutturazione
il circuito rimase abbastanza attivo sino al 1978 quando la
scomparsa dell'allora proprietario, Len Lukey, pilota dilettante
ed uomo d'affari, ne decretò un precoce oblio destinato
ad essere interrotto nel 1988 quando la Federazione Motociclistica
Internazionale assegnò proprio a Phillip Island il
primo Gran Premio d'Australia che si corse nel 1989. Già
nel 1990, però, la decisione del governo dello stato
di Vittoria di proibire la pubblicità di alcool e tabacco
spostò il Gran Premio da Phillip Island ad Eastern
Creek sino al 1996. Nel 1998 Phillip Island ha celebrato i
suoi primi 70 anni di storia con il Gran Premio d'Australia
dopo che questi è tornato alla sua sede originale nel
1997.
Il circuito di Phillip Island è lungo
4.448 km ed ha un disegno estremamente originale che premia
la fluidità di guida. Spesso disturbato dal vento sopporta
ancor oggi il retaggio della sabbia che portata dalla vicina
spiaggia rende il suo asfalto particolarmente insidioso. Secondo
la Michelin il tracciato australiano, a causa della media
elevata e di alcune curve ultraveloci è, assieme a
quello di Welkom, in Sud Africa, uno dei circuiti più
impegnativi per l'usura delle gomme. Per essere sicura di
avere il pneumatico giusto per ogni esigenza la casa francese
porterà a Phillip Island circa 1800 gomme slick e 600
fra pneumatici da pioggia ed intermedi. Dai dati di telemetria
in possesso alle squadre quella australiana è fra le
poche piste dove si tiene aperto tutto l'acceleratore per
il 70% del tempo, contro il 30% delle media degli altri circuiti.
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