La
storia del circuito
Il GP d'Olanda è, tradizionalmente, il giro di boa
del motomondiale ed una delle gare più attese della
serie iridata.
Conosciuto come il "Dutch TT" (dove la sigla stà
per Tourist Trophy), per ricordare le sue origini di circuito
stradale, questo evento è, forse, il più classico
del campionato visto che si svolge, senza interruzioni, se
si eccettua lo stop dovuto alla seconda guerra mondiale, dal
1925. Fino al 1954 il GP d'Olanda si correva su strade aperte
al traffico quindi, dall'anno successivo, fu allestito un
tracciato di 7,7 Km che rimase praticamente invariato siano
al 1984, anno in cui fu accorciato a 6.040 metri e poi, successivamente,
allargato divenendo, in pratica, un circuito permanente, anche
se dalle caratteristiche uniche.
Prima di allora, arrivando a prove iniziate, per entrare nel
paddock bisognava attendere che queste terminassero, in quanto
non c'era alcun ingresso, né un ponte.
Nel 2005 il tracciato ha subito una ulteriore modifica che
ha portato la lunghezza a 5997 metri. Con una decisione discutibile
ed infatti largamente discussa dagli stessi piloti quest’anno
il tracciato è stato ulteriormente modificato e portato
a 4,555 Km. Un taglio netto di quasi un chilometro e mezzo
che ha snaturato l’anima stessa del tracciato, allontanandolo
praticamente in maniera definitiva dalle sue origini di circuito
stradale.
L'originale era composto da una serie di curve legate praticamente
da un'unica traiettoria che obbligava i piloti ad una guida
"ritmata", che rifuggiva dalle improvvisazioni.
Una caratteristica mantenuta in alcune curve, oltre ai canali
ai bordi e che alcune di esse sono leggermente sopraelevate,
consentendo elevate velocità di percorrenza.
Assen ha una incredibile capacità ricettiva per il
pubblico che può scegliere fra una mega tribuna centrale
da oltre 60.000 posti ed un vastissimo prato capace di accogliere
circa 100.000 spettatori. Da quest’anno Assen ha anche
dei grandi parcheggi. Peccato siano stati ottenuti a scapito
della distruzione di una pista che era un mito. |