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1°
V. Rossi |
1°
J. Lorenzo |
1°
M. Pasini |
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2°
L. Capirossi |
2°
A. DeAngelis |
2°A.
Bautista |
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3°
N. Hayden |
3°
A. Dovizioso
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3°
L. Pesek |
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Rossi mette la quinta
Ha iniziato la sua rimonta al Mugello, Valentino Rossi, vincendo il suo
quinto GP d’Italia consecutivo. Il campione del mondo non ha vinto
facile, ma ha comunque controllato la gara, regolando all’inizio
Sete Gibernau, e dopo Loris Capirossi. Non è stata la sfida immediata
che il pubblico si attendeva: Loris è rimasto per troppo tempo
con la frizione in mano, al via, transitando addirittura in ottava posizione
alla fine del primo giro. La gara, praticamente, può essere divisa
in due episodi: nel primo sono stati protagonisti Sete e Vale, con Casey
Stoner e Nicky Hayden sempre sulle loro code. Nel secondo, volato fuori
Casey e crollato in quinta posizione dopo aver perso uno slider di uno
stivaletto ed essersi ferito ad un piede Gibernau, il posto del ducatista
è stato preso da Loris. Un duello incerto, quello fra il pilota
della Yamaha e quello della Ducati, risoltosi in pratica a mezzo giro
dalla fine, quando Valentino è riuscito a prendere un vantaggio
minimo che non lo ha costretto a giocarsi la volata. Terzo ha concluso
Kentucky Kid, veloce, ma come al solito privo della volata finale. In
realtà fra i protagonisti bisognerebbe inserire anche Melandri,
a lungo fra il terzo ed il quarto posto, in lotta con l’americano
e Dani Pedrosa, autore di una gara regolarissima, ma un errore in frenata
alla staccata della San Donato a quattro giri dalla fine gli ha fatto
perdere posizioni e concentrazione, facendolo terminare in sesta posizione.
Se Marco ha terminato ad undici secondi, i primi cinque hanno chiuso entro
tre. Un particolare che la dice lunga sulla durezza della battaglia.
Lorenzo, felice di essere tornato Jorge Lorenzo ha firmato la vittoria della gara della 250 nel Gp d’Italia 2006. Il pilota spagnolo dell’Aprilia ha beffato all’ultimo giro un bravissimo Alex De Angelis (Master Aspar) che ha dominato la gara per la maggior parte delle tornate a disposizione. I due pilota hanno battagliato insieme ad Andrea Dovizioso (Honda) giunto terzo sotto la bandiera a scacchi. Scattato subito in testa dalla pole position Lorenzo iniziava a cercare la fuga, ma subito si veniva a creare un gruppo di testa formato anche da Debon (collaudatore Aprilia Racing in gara con i colori Fortuna Aprilia), Takahashi e Dovizioso , De Angelis Jakub Smrz e Roberto Locatelli. Questi piloti hanno caratterizzato l’andamento dell’intera gara, putroppo tra loro è mancato Hector Barbera. Il pilota Fortuna Aprilia è dovuto rientrare ai box a causa della rottura della frizione della sua moto subito dopo la partenza. Il gruppo compatto di testa veniva abbandonato al quinto giro da Jakub Smrz che perdeva il controllo della sua RSV250LE alla “Arrabiata 2”. Nel frattempo Roberto Locatelli, anche lui in sella ad una RSV250LE tentava di prendere il comando della gara effettuando sorpassi decisi e spettacolari ai danni sia di Alex De Angelis che di Jorge Lorenzo. Successivamente a causa di un contatto con Takahashi, nella quale riportava il danneggamento della gomma anteriore, Locatelli doveva abbandonare la lotta per il podio. A quel punto Alex De Angelis cercava di andare in testa per tentare di staccare il gruppo. La strategia del pilota di San Marino era quella di prendere il largo e di cercare di gestire il margine fino alla bandiera a scacchi. Purtroppo per Alex le cose non sono andate come avrebbero dovuto. Sia Lorenzo che Dovizioso sono rimasti saldamente nei paraggi del codino della moto di De Angelis che instancabilmente rimaneva in testa per oltre dodici giri. Verso la fine a due giri dalla conclusione della gara, Alex si è allargato per far passare avanti Lorenzo, ma tra i due si è infilato anche Dovizioso che ha rovinato i piani al pilota di San Marino. Alla fine, davanti alla bandiera a scacchi, Jorge Lorenzo ha vinto la corsa con solo 0,111s di vantaggio su Alex De Angelis. “Finalmente un risultato positivo dopo due gare veramente brutte – ha detto Lorenzo – vincere qui è stato bellissimo. Mi piace la pista e mi sono divertito, forse potevo essere più veloce, ma va bene lo stesso.” “Ritorniamo sul podio – ha detto De Angelis – in tutte le gare di quest’anno siamo partiti per fare questa prestazione, almeno il podio, purtroppo in troppe occasioni non ci siamo riusciti. Sono felice di questo risultato, questa gara è stata bella credo non solo per me ma anche per chi ha visto la corsa. La mia strategia era chiara, volevo andare davanti, prendere del margine e magari amministrare la situazione. La mia moto era molto veloce e ho guidato sempre al limite ma mai rischiando. Ho visto Locatelli quando è andato davanti, ma ho visto che il suo non era un passo sicuro. Mi è solo dispiaciuto che Lorenzo mi abbia beffato proprio verso la fine, ma se Dovizioso non si fosse infilato all’ultimo giro, avrei sicuramente vinto. Voglio comunque ringraziare tutto il mio team, l’Aprilia per il supporto e i tifosi che mi incitavano dalle colline. Grazie Mugello!!” Con la prestazione di oggi, Jorge Lorenzo aggiunge 25 punti al suo ruolino di marcia e si porta in seconda posizione con 88 punti iridati, mentre Alex De Angelis si porta in settima posizione con 55 punti. Grazie alla vittoria di oggi Aprilia si porta con 131 punti iridati sempre più in testa alla classifica costruttori e raggiunge quota 112 gare vinte dal debutto della casa nel campionato del mondo. Pasini mette da parte il somaro Mattia Pasini ha vinto il Gp d’Italia, sesta tappa del mondiale 2006 ed ha regalato all’ Aprilia la prima vittoria della giornata. Il pilota del Master Aspar Team ha fatto una gara d’attacco sin dalla partenza. Mattia scattava dalla prima fila con il secondo tempo ottenuto nelle prove ufficiali. Allo spegnimento del semaforo il pilota di Riccione ha saputo cogliere l’attimo giusto per presentarsi alla prima staccata in testa con Alvaro Bautista alle spalle e con Pesek, Faubel e Nieto nella coda. Al primo passaggio Mattia faceva segnare un ritardo di un secondo nei confronti dei diretti inseguitori. Ma subito andava a formarsi un gruppo agguerrito formato da Bautista e successivamente Pesek. La lotta tra questi piloti è proseguita per tutta la gara mentre nelle retrovie Federico Sandi rovinava in terra alla “Arrabbiata 1”, procurandosi la frattura del malleolo sinistro. Il pilota lombardo, aveva subito la medesima frattura in una caduta in prova a Le Mans, per lui il Gp di Catalunya è in forse. Verso metà gara Faubel si produceva in una personale rimonta nei confronti del gruppo di testa che con Pesek iniziava a fare sul serio girando in tempi sempre più vicino a quelli delle qualifiche. Nel frattempo la direzione di gara sanzionava Andrea Iannone per falsa partenza e più tardi lo ammoniva con la bandiera nera per non essere rientrato al box per la sanzione del ride through. In testa alla gara i due compagni di squadra del Master Aspar Team proseguivano una battaglia serrata con Bautista spesso davanti Pasini. Pesek nel frattempo studiava la situazione aspettando il momento giusto per attaccare. Penultimo giro, Pasini decide di far passare Bautista e Pesek per provare l’allungo all’uscita della Bucine. Nell’ultima tornata alla fine del lungo rettilineo Pasini frenava meglio di tutti e riesciva a prendere la testa della corsa che ormai sta andando verso la bandiera a scacchi. Alla fine Mattia Pasini riesciva a vincere il GP d’Italia con un solo millesimo di secondo sul compagno di squadra Alvaro Bautista. Terzo, Lukas Pesek in sella alla Derbi. Le parole di Mattia Pasini spiegavano lo stato d’animo del pilota vittorioso davanti al pubblico di casa: “Volevo vincere, a tutti i costi. Per me, per la squadra per la gente del Mugello, per l’Aprilia che mi ha dato una moto fantastica. Qui era fondamentale vincere, lo dovevo a tutti. Non vincevo dal Gp di Barcellona dello scorso anno abbiamo fatto una lotta divertente, veloce e leale. E’ stato bellissimo fare il giro d’onore, avrò impiegato 6 minuti per salutare tutti gli appassionati del Mugello.Per Barcellona non userò più il casco disegnato con il somarello, ma lo porterò egualmente con me come mascotte”. Bautista non sembrava del tutto soddisfatto del secondo posto; “Certo, avrei preferito vincere, ma qui siamo a casa di Pasini, va bene così. In campionato mi sembra che tutto proceda per il meglio, con Kallio sesto, ora il mio vantaggio è ancora più consistente, sarebbe bello giocarsi il titolo anche con Mattia.” Il ceco Pesek, commentava invece il suo podio con un pizzico d’amarezza: “Ho usato troppo il cervello stavolta, avrei fatto meglio ad aspettare meno e dare più gas alla fine. Mi sentivo la vittoria, ho fatto la pole e mi sentivo a mio agio nel gruppo di testa, se avessi attaccato con più convinzione sarei stato davanti.” Aprilia e Bautista sono ora sempre più in testa alla classifica iridata, con il pilota spagnolo a quota 119 punti e la casa di Noale a 133 punti.
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