Rossi fa il galletto in Francia
Brivido al via con Checa che tocca Biaggi nella variante. E' lo spagnolo
a finire a terra, trascinando con se Rolfo, subito dopo è Byrne
a cadere. Intanto al comando è scattato Edwards, davanti ad Hayden,
Capirossi, Melandri, Nakano, Rossi, Gibernau, Barros e Biaggi, dolorante
per un botto subito nel corso del warm-up, mentre Hopkins è partito
dai box, per rientrarvi subito il giro successivo e riuscire dopo un cambio
di moto (?).
Temendo la fuga del compagno di squadra Rossi inizia a tirare subito come
un dannato e a furia di giri veloci al settimo passaggio è già
terzo alle spalle di Edwards e Hayden. In quarta posizione resiste Capirossi,
con Melandri, Gibernau, Nakano, Biaggi e Barros in fila Indiana dietro
di lui.
Con Edwards sempre al comando dopo 11 giri, ed Hayden terzo, nelle immediate
retrovie si sveglia Gibernau che si libera di Capirossi, mentre Biaggi
passa a sua volta Melandri insediandosi al sesto posto. Intanto Barros
incappa in una scivolata, mentre Sete attacca e supera Hayden. Nel contempo
Biaggi ha la meglio su Capirossi tirandosi dietro Melandri.
Con Edwards ancora al comando e Gibernau ormai ad un respiro, Valentino
scopre improvvisamente di aver fretta: sorpassa Colin in frenata, ma poi
sbaglia, non sta nella variante ed è costretto a cedere anche allo
spagnolo.
La gara, ormai, è fra questi tre. Nel corso del 21esimo giro, finalmente
Rossi balza al comando, Colin non ha possibilità di replica, tanto
che si infila anche Gibernau. Edwards a questo punto cede e Vale e Sete
fanno subito un piccolo vuoto. Quattro secondi dietro il terzetto, nel
frattempo, lottano Biaggi e Melandri. Per sette giri Vale e Sete sono
incollati. Ci vorrebbe un errore di uno dei due, per risolvere la gara,
ma nessuno ne fa. A risolvere la gara è una staccata da infarto
del Dottore, che impedisce a Gibernau di essere vicino abbastanza da tentare
l'attacco. Terzo chiude Edwards, mentre Melandri ha la meglio sul dolorante
Biaggi
Pedrosa torna al comando
Con un'ottimo scatto dalla quinta posizione Dovizioso si porta al comando
davanti a Pedrosa, Stoner, De Puniet, Porto e Barbera. Per dipanare la
matassa non bastano cinque giri, perché se Dovizioso mantiene il
commando, Stoner gli rimane incollato sulla scia seguito da Pedrosa, Porto
e De Puniet, mentre Lorenzo se la vede con De Angelis, quindi segue Barbera
ed Aoyama. Subito dopo, però, Alex perde il controllo della sua
Aprilia, finendo in terra.
A rompere gli indugi, al nono giro, è Stoner, che passa al comando
seguito da De Puniet, e quindi da Lorenzo, mentre Dovizioso tiene la quarta
posizione davanti a Porto e Pedrosa.
Durante il 13° giro Porto lascia la compagnia per problemi meccanici.
Il passaggio successivo c'è Lorenzo davanti a tutti, mentre Dovizioso
mantiene a fatica la quinta posizione.
Ad otto giri dalla fine, con le gomme ormai alla frutta inizia la gara
vera: Pedrosa, il più leggero del gruppo, passa a condurre, tirandosi
dietro De Puniet e Dovizioso, con Stoner e Lorenzo impegnati a non perdere
la scia. E' il momento in cui conta lo stato delle gomme, e saperlo usare,
un giochino nel quale Dani è maestro. Comunque alle sue spalle,
De Puniet, che gioca in casa, non molla e così fa anche Dovizioso,
mentre Stoner e Lorenzo perdono terreno. A due giri dalla fine De Puniet,
nella variante, sorpassa Pedrosa, di forza e lo tiene dietro. Un piccolo
errore, a due curve dalla fine, lo mcostringe però a levare il
gas: è il momento mdi Pedrosa, che non sbaglia niente e va a vincere,
con il francese e l'italiano alle spalle. Quarto è Stoner davanti
a Lorenzo.
Luthi, 22 anni dopo
Il più veloce a scattare al semaforo è Talmacsi, seguito
da Luthi, Di Meglio e Kallio, già al secondo giro, però,
è lo svizzero a passare al commando, mentre Kallio salta i suoi
avversari, tirandosi dietro Di Meglio, Talmacsi, Lai, Faubel e Simoncelli.
Nel frattempo Pesek abbandona la comitiva in seguito ad una caduta, Faubel
per la rottura del motore.
Luthi però rimane irragiungibile e scava un vallo di cinque secondi
dopo dieci giri, lasciando Kallio, Di Meglio, Talmacsi e Simoncelli, a
sbrigarsela fra di loro. Purtroppo, invece, Lai invece, perde la scia,
iniziando la sua discesa verso le retrovie, fino al momento del ritiro
per noie alla frizione.
Mentre ciò accade Luthi è sempre tranquillo al commando.
Alle sue spalle si battono Kallio, Di Meglio, Talmacsi e Simoncelli ai
quali si è aggiunto Gadea. E' proprio lo spagnolo, sul finire della
gara, il più fresco, così nel rush finale, mentre Luthi
taglia il traguardo in solitaria, il pilota dell'Aprilia ruba la seconda
piazza a Mika Kallio, davanti a Di Meglio, Simoncelli e Talmacsi.
L'ultimo svizzero a vincere un Gran Premio nella 125 fu Bruno Kneubhuler,
che ci riuscì ad Anderstorp nel 1983.
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