Gibernau respinge Rossi a Brno
Con l'asfalto asciutto, nella MotoGP, al pronti via Sete Gibernau ha
azzeccato la partenza dalla pole scattando al comando davanti a Barros,
Biaggi, partito benissimo dalla terza fila, Rossi, Edwards, Hayden, Capirossi,
Checa e Bayliss.
Con lo spagnolo in testa, Biaggi ha superato subito Barros, imitato prontamente
da Rossi. Per un po' Valentino è rimasto alle spalle di Max, quindi
al sesto passaggio lo ha superato a sua volta gettandosi a caccia di Gibernau.
Il quartetto ha mantenuto queste posizioni per dodici giri, mentre al
gruppetto si accodava Hayden, finché il brasiliano rimetteva le
ruote davanti a Biaggi e poi, non contento, passava anche Rossi.
Intanto, alle loro spalle, inseguiva solitario Capirossi, quindi dietro
di lui sfilavano Edwards, Tamada, Checa, Melandri e Roberts.
A meno sette giri dalla conclusione, la gara entrava nel vivo, ma perdeva
Barros, che finiva in terra.
Il 16° giro, forse, era il più bello della sfida, con Rossi
che metteva per la prima volta le ruote davanti a Gibernau, era risuperato,
risuperava a sua volta. Un grande spettacolo, che però faceva rientrare
Biaggi. A quattro giri dalla fine cadeva Hayden, ma a questo punto la
corsa era conclusa. Con Gibernau saldamente al comando. Rossi mollava
e così faceva Biaggi, mentre alle spalle dei tre Tamada beffava
Capirossi. Checa chiudeva al quinto posto, davanti ad Edwards, Abe e Melandri.
Porto più forte della pioggia
Ci sono gare che danno una soddisfazione particolare, in caso di vittoria.
Il GP di Brno della 250 è stata sicuramente una di queste per Sebastian
Porto, che si è assicurato il successo dimostrando che due gocce
d'acqua non sono sufficienti a creare una situazione di pericolo e molte
delle "moderne" interruzioni con il braccio alzato, stile MotoGP,
sono del tutto inutili.
Senza arrivare alle massime goliardiche, del tipo "se sei incerto,
tieni aperto", l'argentino - forse senza preoccuparsi troppo dell'aspetto
sportivo - ha tenuto la mano destra sul gas quando, davanti e intorno
a lui, i compagni di lotta, De Angelis, Pedrosa e De Puniet, avrebbero
preferito rientrare ai box.
Se la prima volta, quando è stato De Angelis a chiamare lo stop,
il sorpasso è stato ininfluente, perché il gruppetto è
rimasto compatto, nella seconda occasione, quando in testa c'era Pedrosa,
il sorpasso è stato decisivo e doveva esser ben convinto lo spagnolo
che non si poteva continuare, visto che a superarlo c'è riuscito
anche De Puniet. Purtroppo al rush finale non ha preso parte De Angelis,
vittima di una scivolata, probabilmente causata dall'asfalto umido.
Lorenzo doma Dovizioso e Locatelli
Sembrava che avesse fretta, Andrea Dovizioso, al via della 125. Alla
partenza, infatti, il pilota della Honda si è subito involato,
tanto che dopo quattro giri aveva già più di tre secondi
di vantaggio da un gruppetto composto da Barbera, Jenkner, Pesek, Lorenzo,
Nieto, Borsoi, Corsi, Giansanti e Simon.
Vero motore degli inseguitori, Barbera è riuscito ad acciuffare
Dovizioso, ed a passarlo, nel corso dell'11° giro, quando è
andato in testa, con Pablo Nieto e Jenkner in scia.
Il quartetto, però, non è riuscito a sua volta a proseguire
nella fuga, così che a quattro giri dalla fine agganciati al gruppo
c'erano anche Borsoi, Giansanti, Locatelli, protagonista di un inseguimento
formidabile dalla 25esima posizione e Nieto.
Com'era prevedibile, a questo punto, il Gran Premio si decideva all'ultimo
giro: Barbera prendeva una brutta sbandata, perdendo terreno, così
si ritrovavano insieme Lorenzo, Dovizioso e Locatelli. Nemmeno una collisione
con Dovizioso, a poche curve dalla fine, interrompevano l'azione del pilota
della Derbi che tagliava il traguardo davanti ai due italiani.
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