il fatto 1/6/2002
- pole position
Rossi ruba la pole a Biaggi
di Federica De Zottis
Il prezzo della giovinezza della "nuova" M1 quattro tempi
l'ha pagato oggi Carlos Checa che, dopo mezz'ora di sosta forzata ai
box per problemi al motore lamentati dalla moto col nuovo telaio, si
è visto costretto a salire sul muletto vecchia versione per poter
effettuare qualche giro delle prov
e
ufficiali. L'ottima prestazione di ieri tuttavia è bastata a
conservargli la terza posizione sulla griglia. Lo spagnolo, infatti,
è stato scavalcato sia da Rossi sia da Biaggi, pur riuscendo
a rimanere davanti alla Honda 500 due tempi di Capirossi.
Con una temperatura sull'asfalto che non consentiva l'aderenza ottimale
i piloti hanno faticato molto a migliorarsi. Il primo a scendere sotto
il piede dell1'52" è stato Biaggi che con un giro perfetto
ha centrato provvisoriamente la pole in 1'51"837. La soddisfazione
del Corsaro, però, è durata poco perché quando
mancava meno di un minuto dalla conclusione delle prove ufficiali Valentino
ha infilato un giro perfetto realizzando un incredibile 1'51"258,
oltre mezzo secondo più veloce del già eccellente tempo
di Max, aiutato marginalmente dalla scia di Nobuatsu Aoki. E', questa,
la sua quinta pole consecutiva.
Il migliore delle 500, com'era ovvio, è stato Capirossi, ma la
vera sorpresa l'ha fatta a tutti Regis Laconi portando l'Aprilia RS3
in seconda fila con il quinto tempo. Dietro a lui Jacque, Ukawa ed il
ritrovato Harada. Barros, vincitore del GP dell'anno passato, non ha
fatto meglio del nono tempo, tirato da Biaggi, mentre a Roberts non
è bastato un nuovo forcellone per portare la Suzuki oltre il
decimo tempo.
Battaini ci prende gusto
Ci sta prendendo gusto Battaini, alla pole position. A più riprese
è stato accusato di avere una guida fin troppo decisa, ma sulla
pista del Mugello che richiede ai piloti soprattutto precisione, non
ha sbagliato dimostrando ai suoi detrattori di non essere solo un pilota
arrembante. A suo agio sull'Aprilia Kit "IronFrank" ha avuto
ragione di un altro outsider, l'argentino Sebastian Porto, uno dei tanti
privati di belle speranze che però, fino ad oggi, non ha avuto
occasione di emergere con la sua non velocissima Yamaha. Finalmente
in prima fila si è visto Toni Elias, l'anno passato velocissimo
in 125, mentre Fonsi Nieto non ha tradito cogliendo un quarto tempo
che conferma il leader del mondiale fra i favoriti del campionato assieme
a Melandri che, nonostante la bella livrea da uomo ragno non è
riuscito a volare quanto avrebbe voluto e si è fermato a sette
decimi dall'Aprilia Kit del connazionale. Bene, anzi molto bene, è
andato Roberto Locatelli che, partito in ritardo - dopo aver avuto la
promessa di una quarto di litro ufficiale - sta adattandosi gara dopo
gara ad un mezzo privato che guida con la consueta classe. Deludenti,
invece, sono state le prestazioni delle Honda ufficiali con Alzamora
10° e Rolfo addirittura 14°.
Poggiali fa svettare la Gilera
Max Sabbatani è stato il protagonista sfortunato delle prove
ufficiali della classe 125 del GP del Mugello. La sua caduta a metà
del turno ha causato la sospensione delle prove per oltre dieci minuti,
il tempo necessario per estrarlo da sotto la sua Aprilia dove era rimasto
incastrato con la gamba destra. Una brutta frattura esposta della tibia
sono le conseguenze della rovinosa caduta. Lo sfortunato pilota romagnolo
è stato trasportato in elicottero in un centro specializzato,
a Careggi. Tutte le prove sono naturalmente slittate di un quarto d'ora
ma la 125, alla fine, ha ritrovato il suo re, Manuel Poggiali che si
è ripreso la pole mancata ieri per un soffio. Gli fanno compagnia
sulla prima fila dello schieramento provvisorio Daniel Pedrosa, Alex
De Angelis, in grande ripresa rispetto all'ottavo posto di ieri, e il
bravo Steve Jenkner che nonostante non sia riuscito a mantenere la prima
posizione, domenica scatterà comunque dalla prima fila, col quarto
tempo. Il vincitore delle due ultime gare Lucio Cecchinello ha solo
l'ottavo tempo che appare comunque una grande prestazione se si pensa
che il pilota dell'Aprilia ha guidato nonostante una doppia frattura
al dito indice della mano sinistra rimediata nella caduta nelle libere
della mattina.