l'intervista - 3/5/2002
Checa: "A Jerez guiderò la M1 con grinta"
Per Carlos Checa il GP di Spagna è un momento importante.
Lo
è sempre, naturalmente, ma ancor più quest'anno visto
che a Jerez vi arriva in seconda posizione nel mondiale, e per di più
davanti al compagno di squadra, Max Biaggi.
"Ho corso sei volte a Jerez, ed il mio miglior risultato è
stato un secondo posto, due anni fa - ricorda lo spagnolo - nel 1998
mi qualificai in pole. Questo per dire che è uno dei miei circuiti
preferiti. Quest'anno, probabilmente, troverò il circuito un
po' cambiato. E' stato riasfaltato, innanzitutto, ma poi ci arrivo guidando
la M1 quattro tempi, una moto che si porta in modo molto diverso dalla
Yamaha YZR che avevo l'anno passato".
Gli piace, a Carlos, pilotare la grossa 4T.
"Con la 500 dovevi guidare in modo pulito, con la M1 puoi essere
più aggressivo - riassume Checa - una cosa che mi viene molto
più naturale. Inoltre è più facile fare scivolare
la ruota posteriore".
Ha le idee chiare su quelli che sono i punti chiave del
tracciato, "El Toro", come lo chiamano i fan locali.
"Ogni punto del circuito è importante, naturalmente,
ma il tempo si fa nelle due ultime semicurve veloci, sulla destra. Jerez
è un circuito che ti obbliga a restare in piega a lungo ed anche
molto inclinato. Ciò significa che la spalla degli pneumatici
deve sopportare una grande accelerazione laterale. La scelta delle gomme,
dunque, è molto importante, specie per quanto riguarda la durata
alla fine della gara. A Jerez, inoltre, ci sono anche diverse frenate
brusche: la prima è proprio alla fine del rettilineo dei box,
quindi ce ne è un'altra prima del rampino dopo il secondo rettilineo,
prima dell'ultima curva. La stabilità in frenata, qui, è
fondamentale".
E' un circuito impegnativo, per i piloti, quello spagnolo.
"Tutti i circuiti lo sono e questo, in particolare, ti fa faticare
- ghigna Carlos - questo è il motociclismo, nell'automobilismo
i piloti se ne stanno comodamente seduti e girano in volante, noi in
sella dobbiamo continuamente cambiare posizione, per trovare il bilanciamento
migliore e contemporaneamente agire sui freni, sul gas, con la necessaria
delicatezza. Mi piace, mi diverto da pazzi, ma è stancante, anche
se fisicamente io sono in forma".