il fatto 22/09/2001
- giorno di pole
Biaggi strappa la pole a Rossi
Ci è voluto un giro perfetto per strappare la pole a Valentino
Rossi nel GP di Valencia. L'ha fatto - chi altri? - Max Biaggi che a
cinque minuti dalla conclusione delle prove, con le prime gocce di pioggia
che iniziavano a cadere sull'asfalto, non ha tolto il gas superando
l'avversario di sempre per appena due decimi.
E'
la quinta pole consecutiva, questa, del pilota romano, la sesta della
stagione, la 14esima in 500, la 47esima della carriera.
Per ritrovare una tale successione di giri record dobbiamo riandare
al 1995, quando ci riuscì Mick Doohan, o al 1993, quando l'obiettivo
fu centrato da Kevin Schwantz. Meglio - sei di seguito - ha fatto solo
il grande australiano nel 1992.
Per la Yamaha si tratta di un record assoluto: nella sua migliore stagione,
il 1991, Wayne Rainey ne fece infatti solo quattro in successione.
Il tempone, comunque, non cambia le previsioni per la gara. Il favorito
rimane Rossi, che a Valencia è stato costantemente il migliore,
ma certo ora il pesarese ha qualche preoccupazione più in vista
della gara, anche se il suo vantaggio in termini di punti (è
a +43) rimane importante.
In prima fila, con i due italiani, c'è ovviamente anche "Calimero"
Capirossi, quarto tempo alle spalle di Nakano. Avrebbe potuto far meglio,
forse, il romagnolo, ma un problema di natura elettrica lo ha fermato
proprio nel momento decisivo del turno.
Non sarà comunque una gara scontata, quella spagnola. In seconda
fila infatti troviamo il fantasioso ed insidioso McCoy, davanti a Criville
, mentre Roberts sul finale è riuscito a sopravanzare Checa.
Tutta gente capace di fare una gara d'attacco e tenerci incollati davanti
alla TV.
Nieto a sorpresa guida l'armata Aprilia
Non bisogna mai dare niente di scontato. Chi si attendeva, infatti,
una pole dell'Aprilia, a Valencia, era nel giusto, ma nessuno avrebbe
immaginato che a realizzarla non sarebbe stato né Melandri, né
Harada, bensì il giovane Fonsi Nieto, nipote del tredici volte
iridato Angel che per centrarla ha dovuto battere il suo compagno di
squadra, Alex Debon. A completare la sorpresa la terza migliore prestazione
l'ha centrata il redivivo Roberto Locatelli, proprio davanti ad Harada
che chiude una prima fila completamente dominata dalle quarto di litro
italiane.
Il favorito del mondiale, nonché leader con 44 punti di vantaggio
sul connazionale dell'Aprilia, Daijiro Katoh è riuscito a stento
a realizzare il quinto miglior tempo, insidiato da Melandri e McWilliams,
ma a quasi sette decimi dal giro veloce.
Con una situazione come quella appena esposta non è un sogno
sperare che la casa veneta possa, in gara, cercare di ridurre il distacco
dalla Honda.
"Fossi ancora io il team manager - ha detto ieri Carlo Pernat -
Katoh avrebbe poche possibilità di vincere. Avrei parlato con
tutte le squadre Aprilia ed organizzato una coalizione inviolabile,
nel pieno rispetto delle norme sportive, ovviamente".
La casa italiana, però, non solo non ha più il manager
genovese, ma nemmeno un semplice team manager, quindi non ci saranno
strategie, ma solo il caso deciderà sull'esito del GP di Valencia.
Elias, prima la pole, poi la paura
Ha rischiato brutto Elias, durante l'ultima sessione di prove che gli
è valsa la pole position davanti a Sanna, Cecchinello e Sabbatani,
ma non nel momento in cui cercava il giro veloce. A prove terminate,
infatti, mentre rientrava ai box, il leader del mondiale della 125 si
è deconcentrato ed ha rallentato, forse eccessivamente, voltandosi
indietro. Contemporaneamente il connazionale Rodrigues, 19° a 1"2
dal giro veloce, che era alle sue spalle ancora in carenatura, non si
è reso conto che Toni era quasi fermo e per evitarlo ha piantato
una brutta frenata. E' stata questione di un attimo: con la moto di
traverso Rodrigues ha colpito, per fortuna leggermente, la Honda di
Elias, ma entrambi per fortuna sono rimasti in piedi.
Chi deve preoccuparsi, comunque, in vista della gara è il suo
rivale nella corsa al titolo, Poggiali che, rallentato dalla rottura
di un motore nella mattinata, partirà dalla terza fila con il
decimo tempo a quasi un secondo dal rivale. Anche il quasi compagno
di marca, Ui, con la Derbi non è messo meglio: 10° a 0.728,
segno di un problema tecnico comune delle moto italo-iberiche.
Continua invece la crisi nera della Italjet. Scalvini e Perugini sono
sprofondatio nel Bronx della classifica: Gigi è 22° ad oltre
un secondo e mezzo, Stefano 29° a due secondi. Un disastro, tenendo
conto della qualità di entrambi i piloti.