domenica 24/9/2006
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venerdì 22 settembre
MotoGP
250
125
sabato 23 settembre
MotoGP
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domenica 24 settembre
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1° L. Capirossi
1° H. Aoyama
1° M. Kallio
2° V. Rossi
2° A. DeAngelis
2° A. Bautista
3° M. Melandri
3° J. Lorenzo
3° J. Simon
Capirossi, Rossi e Melandri braccano Hayden
Il Gran Premio del Giappone è terminato esattamente come era iniziato: con Capirossi davanti a Rossi e Melandri. Il podio, infatti, è stato la replica esatta della posizione di ognuno dei tre sullo schieramento di partenza. Non poteva andare a finire diversamente, del resto, questa gara che prosegue l’italica tradizione delle triplette: la precedente era stata nel GP di Brno del 2005, con Rossi davanti a Capirossi e Biaggi.

Com’era prevedibile a Motegi Capirossi non ha sbagliato nulla. E’ partito in testa e quando Melandri ha provato ad attaccarlo gli ha fatto capire subito che sarebbe stato meglio attaccarsi. Grazie a ciò la coppia ha guadagnato qualcosa su Rossi. Quando, però, il pilota della Honda ha iniziato ad avere qualche problemi con la gomma, rischiando anche una caduta, è stato subito preda di Valentino che, a quel punto, ha tentato il colpo grosso spingendo per raggiungere il pilota della Ducati, che però non si è fatto prendere ristabilendo le distanze.

Il Gran Premio, praticamente, è finita qui. Di corse, però, ce ne sono state in effetti due. La seconda ha visto Sete Gibernau in lotta con Nakano, dopo una sparata iniziale di Stoner (poi caduto), mentre Hayden dopo l’ennesima brutta partenza precedeva Toni Elias, Dani Pedrosa e Colin Edwards.

Sarebbe finita così se il pilota della Kawasaki non ci avesse provato proprio all’ultimo giro, arrivando lungo e rischiando di coinvolgere nella sua scivolata Sete. E’ stato un regalo per Nicky che così ha guadagnato una posizione.

“Sono partito malissimo per il solito problema di frizione – ha spiegato Hayden – in più qualcuno mi ha toccato nel primo giro storcendomi anche la leva. Ovviamente un altro quinto posto non è soddisfacente, ma la moto andava bene e senza il ritardo in partenza, anche se i primi avevano un gran ritmo, avrei provato a stare con loro”.

Il risultato, comunque, ora , è che Valentino ha recuperato ancora su Hayden. Il suo distacco si è ridotto ad appena 12 punti, mentre Melandri e capirossi inseguono rispettivamente a -27 e -31, con Pedrosa, autore di una gara incolore, staccato a -34.

"Sono contentissimo! Ho preparato la gara meglio degli altri già a partire dal venerdì e posso dire che i tecnici della Bridgestone, così come la mia squadra, hanno lavorato davvero molto bene – ha detto Capirossi al termine della gara - Oggi ho utilizzato una gomma che non avevo mai usato in gara prima di oggi. Il mio obiettivo era quello di scattare davanti e tenere il mio ritmo senza preoccuparmi degli altri. Credo di aver fatto una gara perfetta perché quando si è in testa è molto facile sbagliare, invece non ho sbagliato niente. Questa è stata una vittoria "di nervi" perché all'inizio Marco era attaccato a me, poi si è avvicinato Valentino ma io ho fatto la mia gara e ho pensato solo a quello che dovevo fare, fino in fondo. ?Oggi non ho vinto io ma ha vinto tutta la squadra: grazie alla Ducati e a Filippo Preziosi, con cui abbiamo fatto crescere questa moto portandola a un livello eccellente. Ognuno ha i suoi meriti: loro sono bravi a fare le moto e io a dare del gas quando serve! Sono felice perché quando c'è un'occasione io riesco sempre a prenderla. Io ci sono, sto andando forte e sono davvero molto contento. Peccato per l'Australia ma non voglio recriminare nulla di questo Campionato. Soprattutto nelle ultime gare la Bridgestone ha fatto ottime cose e penso che saremo pronti per affrontare bene anche gli ultimi due appuntamenti. Il titolo è lontano ma non impossibile e noi tireremo i remi in barca solo quando e se sarà il momento".

Per Rossi questa è una buona notizia, visto che significa che Hayden avrà anche Loris da cui guardarsi.

“Sono davvero contento del secondo posto di oggi – ha spiegato Valentino - Non è stata una gran battaglia, come era successo a Sepang, ma il mio ritmo era buono e la moto andava molto bene. Questa mattina avevamo avuto un po’ di problemi nel warm up ma, come sempre, i miei meccanici insieme ai tecnici della Yamaha e della Michelin hanno fatto un ottimo lavoro con le modifiche dell’ultimo minuto. In partenza la mia M1 era un po’ dura da guidare ma piano piano ho trovato il mio ritmo ed ho cominciato ad avvicinarmi a Marco. Quando l’ho passato ho cominciato a spingere per cercare di raggiungere Loris, ed in quel momento ho fatto il giro veloce, ma quando lui ha realizzato che mi stavo avvicinando ha aperto di nuovo il gas e per me è semplicemente diventato impossibile da raggiungere. La mia moto è andata benissimo fin da venerdì ed io desidero ringraziare tutti per il gran lavoro che hanno fatto. Sembra proprio che quando le cose per noi vanno bene per gli altri sia dura! Per me su questa pista, non una delle mie favorite, 20 punti sono un gran risultato, e adesso ne abbiamo solo 12 di distacco in campionato. Ci sono ancora due gare e, se continuiamo così, tutto è possibile”.

Non solo per Vale, ovviamente. Melandri, infatti, è a -27.

"E' una bella soddisfazione salire sul podio sul circuito di casa Honda e sono contento di aver regalato loro il Titolo Costruttori – ha detto Marco - Oggi il passo imposto da Loris era velocissimo ma la mia moto era ben bilanciata e anche le gomme lavoravano molto bene. Dopo un warm up complicato durante il quale avevo faticato perché non riuscivo a trovare il giusto feeling con una gomma più dura e quindi più indicata per le calde temperature dell'asfalto, ho optato per una gomma più morbida. All'inizio ho creduto nella possibilità di andare in testa perché il feeling con la moto e i pneumatici era perfetto. Poi quando le gomme hanno iniziato a calare, mi sono preso qualche rischio per poi chiudere con il terzo posto. Sto vivendo un bel momento, adesso arrivano due circuiti che mi piacciono. La corsa al titolo si fa difficile ma sono disposto a giocarmela fino in fondo. Devo pensare solo a divertirmi e a dare il meglio di me ogni domenica".

Aoyama, lacrime di gioia. Aprilia mondiale marche
Il GP del Giappone ha regalato all’ Aprilia il suo ventiseiesimo campionato del mondo. Grazie al secondo posto in gara di Alex De Angelis la casa italiana ha conquistato il suo sesto titolo costruttori della 250 con 316 punti iridati.

Certo, Alex De Angelis è al suo quindicesimo podio in 250 ma oggi va bene così.

La gara della classe 250cc, dopo pochissimi giri, si è trasformata in un affare a due, tra il sanmarinese Alex De Angelis ed il giapponese Hiroshy Aoyama. Soltanto a poche curve dalla fine, quest’ultimo, è riuscito ha mettere quel mezzo secondo di margine tra lui ed suo rivale, che gli ha poi permesso di tagliare per primo il traguardo. Terzo posto per Jorge Lorenzo, attualmente primo nella classifica piloti, appena davanti al suo più grande antagonista nella lotta al titolo iridato, l’italiano Andrea Dovizioso. Ottimo quinto è stato Roberto Locatelli, con l’Aprilia del team Toth. L’ex iridato della 125 probabilmente avrà una moto ufficiale nel 2007. Marco Simoncelli, con la Gilera, si è difeso bene in partenza, stabilizzandosi nei giri successivi intorno alla ottava posizione, accumulando però un consistente ritardo rispetto alla testa della gara. Quando sembrava che la settima piazza finale fosse ormai cosa fatta, a poche curve dalla fine, una piccola ingenuità, ha fatto si che, sia lo spagnolo Barberà che il giapponese Yokoe, lo precedessero al tragurado.

La lunga trasferta oltre oceano si chiude così per la casa di Noale in modo splendido e poco importa che sia stata anche in questa gara una KTM sia stata prima sul traguardo. A vincere uno splendido Aoyama, concreto e deciso a festeggiare la gara di casa.

Dopo il titolo conquistato matematicamente in Australia nella 125 grazie alla vittoria di Bautista, Aprilia riesce a fregiarsi dell’alloro nella quarto di litro, anche in questo caso ottenuto prima della fine del campionato.

La stagione 2006 è stata caratterizzata dalla competitività delle moto Aprilia su tutte le piste del mondo, anche quelle tradizionalmente non favorevoli alle caratteristiche dei motori di Noale.

“Si tratta di un altro risultato – ha commentato Leo Francesco Mercanti, Responsabile del Brand Aprilia – che giunge in un’annata splendida per Aprilia. E’ fonte di estrema soddisfazione aver conquistato il titolo costruttori in anticipo sulla fine del campionato in una gara importante come quella del Giappone”.
Aprilia si è confermata ancora una volta casa capace di vincere due titoli mondiali costruttori in una stagione, grazie all’ottimo lavoro di Alvaro Bautista in 125 e dei piloti impegnati nella 250.

Complessivamente nel 2006 Aprilia ha collezionato (fino al GP d’Australia) 19 vittorie nelle due categorie, 10 in 125 e 9 in 250. Bautista, campione del mondo con tre gare d’anticipo sulla fine della stagione è salito sul gradino più alto del podio sette volte, due volte Mattia Pasini e una volta Hector Faubel.

In 250, Jorge Lorenzo ha fino ad ora vinto 8 volte, mentre Hector Barberà una volta. In entrambe le categorie i vincitori sono compagni di squadra, in 125 si tratta del Master Aspar Team, mentre per la 250 ad imporsi sono stati i piloti del Fortuna Aprilia. Insieme a Jorge Lorenzo, infine, Aprilia è ancora in corsa per la conquista del Campionato Piloti. Il pilota spagnolo è primo in classifica con 265 punti, in vantaggio di 27 punti su Dovizioso, quarto all'arrivo al Twin Ring. Per lui la rincorsa al titolo, è sempre più in salita.


Kallio, vittoria inutile

Un’altra bella gara per Alvaro Bautista che ha terminato il GP del Giappone in seconda posizione dopo una lotta continua con Kallio. Bene anche il compagno di squadra Mattia Pasini autore di una furiosa rimonta, ha sfiorato il podio arrivando sotto la bandiera a scacchi in quarta posizione.

La gara di Bautista, neo Campione del Mondo della categoria, è da subito iniziata con il duello con Kallio, in un gruppo formato tra gli altri anche da Hector Faubel, da Pesek e da Simon. I due in testa si scambiavano la posizione fino al quarto giro, momento in cui Bautista tentava l’allungo su Kallio. Dietro di loro il gruppo si faceva più nutrito con l’arrivo di Pesek che cercava di insidiare Faubel e Simon.

Problemi sin dall’inizio per Mattia Pasini. Il pilota italiano del Master Aspar Team non azzeccava la partenza andando a transitare alla prima curva intorno alla ventesima posizione. Pasini, che nel week end di Motegi ha faticato nel trovare una corretta messa a punto della sua Aprilia, ha iniziato a rimontare molto velocemente, riuscendo a circa metà gara, ad agganciare il gruppo degli inseguitori. In poco tempo, Pasini si portava in terza posizione dopo aver passato Pesek, Faubel e Simon.

In testa il confronto era ancora serrato tra Bautista e Kallio che rimaneva incollato alla ruota dell’Aprilia Campione del Mondo studiandone le mosse. Da segnalare, la caduta senza conseguenze per Raffaele De Rosa, scivolato alla seconda curva del Twin Ring quando era in settima posizione. De Rosa ha riportato solo contusioni alle caviglie e prenderà parte senza problemi al GP del Portogallo in calendario il prossimo 15 ottobre.

Il confronto per il terzo gradino del podio alle spalle di Bautista e Kallio, vedeva sempre più protagonista Pasini, che riusciva a controllare gli attacchi di Simon, Pesek e del compagno di squadra Faubel.

Nell’ultima tornata, Kallio passava Bautista poco prima dell’ultimo tunnel e precedeva Bautista sul traguardo, mentre alle loro spalle Pasini perdeva per un attimo il controllo della moto e non riusciva a mantenere la terza posizione che perdeva a favore di Simon.

Una vittoria cercata e sudata, che non regala molto a Kallio, giusto la soddisfazione di aver battuto il campione. Tutto da rifare per lui in questa stagione, anche perchè il secondo è il primo dei non vincenti... Il confronto tra i due, meno male, continuerà anche l'anno prossimo, stesse moto, ma 250.
Ancora aperta la lotta per il secondo posto che vede Kallio in vantaggio su Pasini sempre più deciso a contendere la posizione al pilota finnico nelle ultime due gare dell’anno.

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