venerdì 30/9/2005
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Capirossi, non c’è due senza tre
Loris Capirossi ha confermato, centrando la pole del Gran Premio del Qatar, che è proprio vero che non c’è due senza tre, perlomeno quando si tratta di giri veloci. Il dominio dell’accoppiata Ducati-Bridgestone, dunque, dopo le pole di Motegi e Sepang continua sul circuito di Losail, anche se qualcosa è cambiato: in previsione della gara, fino a prova contraria, il favorito è Sete Gibernau. Solo il pilota del team Gresini, infatti, è stato capace di girare per ben 13 volte sul piede dell’1.58 basso, con la punta dell’1.56.994, superata solo dall’1.56.917 di Capirex, veramente irresistibile sul giro secco.
Alle spalle dei due fenomeni questa volta il primo “normale” è proprio Valentino Rossi, che ha raggiunto la prima fila con un distacco per lui insolito: 443 millesimi. Alle sue spalle Colin Edwards, a conferma di una generale crescita della Yamaha e quindi, a chiudere la seconda fila Marco Melandri e Carlos Checa.
Fin qui tutto normale…se non fosse che per trovare la posizione di Max Biaggi bisogna indossare l’elmetto da minatore e scendere sino alla13esima posizione, che significa quarta fila. Davanti a lui, staccato di un secondo e sette dalla pole, ci sono Nakano,unica Kawasaki in campo dopo l’incidente di Jacque, Hayden, Elias, tornato “normale” dopo la superprestazione di giovedì, Tamada, Roberts ed Hopkins. Quasi tutti avversari difficili da superare. Scriviamo “quasi” perché in realtà le Suzuki non dovrebbero rappresentare un problema: solitamente veloci in curva e lente in rettilineo, qui non riescono ad esserlo perché l’asfalto ha poco grip anche per le loro Bridgestone.
Peggio di Max, in sella alla Honda cinque cilindri, hanno fatto solo Alex Barros, che con il suo particolare modo di frenare non riesce nemmeno a farlo, su questa pista, con la modo dritta senza che gli si chiuda lo sterzo ed il quasi debuttante Shane Byrne.
In ogni modo è curioso scoprire che Biaggi ha girato più veloce nelle libere del mattino (1.58.326, 5° tempo), che nelle ufficiali del pomeriggio (1.58.622).
Si prepara, dunque, un Gran Premio veramente eccitante con Capirex a caccia della terza vittoria, Gibernau a caccia del ritorno alla vittoria, visto che proprio qui vinse il suo ultimo GP, l’anno scorso e Rossi, motivato e tranquillo come sempre perché conscio che qui le Michelin non sono poi male. Per non parlare del conto in sospeso con il Gp del Qatar.
“Ho problemi di grip dietro, in ingresso di curva – ha spiegato Rossi – mentre l’anteriore va bene. Il favorito qui non è Loris, ma Sete, comunque anch’io sono contento perché sono tornato in prima fila: non mi accadeva da Donington. Mi aspetto una battaglia dura perché nessuno è al 100% ed a spronarmi c’è sempre la caccia ai record: potrei migliorare il punteggio massimo raggiunto con la Honda, eguagliare le mie 11 vittorie a stagione od addirittura superare Doohan, che ne ha 12, anche se arrivare a 13 significherebbe vincere tutto sino alla fine, cosa che mi sembra difficile. In ogni caso, tanto vale provarci visto che, comunque, anche se ho vinto il mondiale, alle gare devo venirci in ogni caso…”.

Riecco Lorenzo, il ragazzo terribile della 250
Scontata la punizione Jorge Lorenzo è uscito da dietro la lavagna e si è fatto vedere subito, centrando la pole. Peccato che a farne le spese, questa volta, non sia stato il gatto Pedrosa, che non sta ancora bene con la spalla, ma il nostro Alex De Angelis che è stato bruciato proprio all’ultimo minuto utile del turno. Meno di due decimi dividono i due che sulla prima fila sono stati raggiunti da Casey Stoner e da Pedrosa.
L’australiano, fra tutti, è il più motivato perché vuole tenere il mondiale aperto fino a Phillip Island, per giocarselo poi sulla pista di casa. In seconda fila, invece, scatteranno Porto, Andrea Dovizioso, Aoyama e De Puniet, che a causa di una scivolata partirà staccatissimo: addirittura due secondi.

Non c’è comunque solo il mondiale piloti in ballo, nella 250: l’Aprilia, con 253 punti iridati, è in lotta per la conquista del Campionato del Mondo Costruttori ed è a sei punti dalla vetta

Kallio parte col piede giusto
Partiranno divisi da una fila, Mika Kallio e Thomas Luthi, i duellanti della 125. Il finlandese della KTM, infatti, ha centrato l’ennesima pole nella cilindrata, mentre il pilota svizzero non ha fatto meglio dell’ottavo tempo. Fra la ottava di litro austriaca e la più veloce delle Honda kit, preparata dal bravissimo Sepp Schloegl, ex capomeccanico di Toni Mang, c’è poco più di mezzo secondo e sette piloti: Talmacsi, Pasini e Simon in prima fila, e Lai, Poggiali, rallentato da un problema tecnico e Simoncelli in seconda.
Tutti ragazzi veloci ed avversari difficili per Luthi, il cui vantaggio nel mondiale è risicatissimo: appena 8 punti. Come se non bastasse a Losail le KTM sembrano andare fortissimo, visto che hanno rispettivamente il primo, il secondo ed il quarto tempo e Luthi è preoccupato che possano fare gioco di squadra.
La 125 è comunque una cilindrata aperta ad ogni possibilità, e poi, alla fine, conterà come sempre il manico per cui non è impossibile che lo svizzero ed il finlandese si ritrovino, per l’ennesima volta soli, l’uno contro l’altro.

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