venerdì 22/7/2005
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Edwards davanti a Rossi anche a Donington

La moto più veloce in pista, nel primo giorno di prove del GP d’Inghilterra è stata una Yamaha. Non quella di Valentino Rossi, però, bensì la numero 5 guidata da Colin Edwards. Non si è trattato, però, dell’onda lunga del risultato del GP degli Stati Uniti, visto che il trionfatore di Laguna Seca, Nicky Hayden, è tornato nei ranghi con il nono tempo, dopo esser anche rimasto vittima di una caduta, oltreché di un dritto.
In realtà il texano della Yamaha sulla pista inglese è sempre andato forte, nel 2004 è salito sul podio e, per dirla tutta, è stato lo stesso Rossi a dargli l’investitura di probabile favorito del Gran Premio.
Detto questo il Fenomeno, in una giornata fredda, nella quale non è mancata una pioggerellina sottile al pomeriggio, non ha perso di vista il compagno di squadra, marcandolo stretto in entrambi i turni di prova. Così come negli States, comunque, Valentino, alla fine della giornata caratterizzata anche da una pioggerellina che ha vanificato le prove pomeridiane, si è trovato stretto a sandwitch fra due piloti americani, uno dei quali – udite! Udite! – è stato John Hopkins con la Suzuki. Motivatissimo dopo l’incidente al via di Laguna che gli ha impedito di prender parte alla gara, anche Barros è apparso in forma e così il suo involontario investitore, Marco Melandri, ancora una volta davanti al caposquadra (?) Gibernau.
Con Roberts 7° tempo e Bayliss 8°, detto di Hayden, c’è da aggiungere che Biaggi, apparentemente lontano – 12° tempo alle spalle anche delle Ducati di Capirossi e Checa – ha fatto il suo miglior tempo proprio nell’inutile prova pomeridiana, la peggiore. Se vuol dire qualcosa, lo scopriremo fra brevissimo. Per il momento Max si è limitatol a definire “inelegante” l’annuncio, poi smentito (ma vero), di Pedrosa in HRC .

Lorenzo e De Angelis sfidano Pedrosa

Tempi duri per Pedrosa. Proprio quando l’attenzione attorno al pilota-fantino è al massimo, ecco che i suoi compagni di avventura della 250, irriverenti, gli mettono le ruote davanti.
E si tratta non solo del connazionale, Jorge Lorenzo e dell’arrembante De Angelis, bensì anche del suo compagno di squadra, Hiroshi Aoyama.
Il più motivato dei tre, comunque, è proprio il pilota dell’Aprilia che Donington nel 2004 scattò dalla pole.
“Dobbiamo mettere ancora a posto l’anteriore che scivola e migliorare la moto nel T4, la parte più lenta della pista – ha spiegato De Angelis – ma sono fiducioso, anche se l’Aprilia su questa pista non è facilissima da guidare”.
Alle spalle del quartetto di testa, Casey Stoner e quindi Dovizioso e De Puniet.

La KTM lancia Kallio

La 125 è la cilindrata più bella del mondo. Inutile, da una settimana all’altra, tentare di indoviduare il nome del vincitore. Si può dire, però, quale sia la casa emergente: è la KTM, che a Donington, non contenta di aver fatto debuttare anche la sua 250 nelle mani di West, ha piazzato il solito Kallio in pole provvisoria davanti alla Honda di Luthi.
Inizia dunque in salita il fine settimana dell’Aprilia: il migliore degli italiani, infatti, è stato Mattia Pasini del team Totti Top Sport che con il tempo 1’37”985 è riuscito a piazzare la sua RS 125 nella terza piazza della prima fila provvisoria).

“Abbiamo fatto un buon lavoro – ha detto il pilota romagnolo al termine delle prove ufficiali – peccato per una scivolata a metà turno che ci ha fatto perdere del tempo. Ho un buon passo e spero di poter fare ancora meglio domani. Oggi c’era un sacco di traffico in pista, ma non mi dispero.”

Positiva anche l’impressione di Manuel Poggiali, sesto tempo con la Gilera, mentre solo quattordicesimo al termine delle ufficiali è stato invece Marco Simoncelli del NoCable team, autore anche lui di una scivolata.

“Stamattina – ha detto Simoncelli – durante il turno di prove libere, credevo di essere più a posto. Poi abbiamo fatto delle prove che evidentemente non hanno dato i frutti sperati. Ho qualche problema con l’anteriore che non mi da molta fiducia e il motore con questa temperatura, non sembra spingere più di tanto. Sono comunque fiducioso per fare bene domani.”


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