Rossi ritrova Biaggi e perde Gibernau
Alex Barros è un fulmine al via, ma Rossi non si fa sorprendere.
Scattano bene anche Checa e benissimo Biaggi, quindi seguono Hayden, Gibernau,
Hopkines, Capirossi e Bayliss.
L'impressione è che i primi sei siano in grado di fare la differenza,
ed infatti è subito lotta. Vale prova un paio di attacchi su Barros,
ma va sempre largo. La staccata all'interno gli riesce nel corso del terzo
giro ed al quarto passa al comando con il brasiliano e Max in scia, mentre
Hayden, Checa e Gibernau non mollano la presa. Intanto si è ritirato
Hopkins e Capirossi è il primo deglin inseguitori davanti a Tamada,
Nakano, Bailiss ed Edwards.
E' il momento, questo, che Rossi aspettava: spinge forte, cerca la fuga.
Dietro di lui Biaggi lo capisce, salta Barros e a quindici giri dalla
fine della gara si getta all'inseguimento del pilota della Yamaha che
ha appena sette decimi di vantaggio.
Intanto, però, Hayden è a tre secondi e Gibernau a quattro
e mezzo. Il ritmo è un 2.03 alto, ma la pista sembra più
scivolosa.
Vale cerca il record e gira in 2.03.253, Biaggi replica in 2.03.693, Barros
in 2.03.999. Tutti gli altri sono sopra. Compreso Gibernau che fa 2.04.971.
Dalle retrovie, intanto, scompare Melandri a causa di una caduta. Poco
prima si erano ritirato invece Hoffmann ed Hodgson
Rossi, comunque continua a picchiare duro: mediamente sono tre i decimi
che rosicchia a Biaggi e Barros ad ogni giro. I due piloti della Honda,
comunque, noin cedono.
Ad otto giri dalla fine Vale tira il fiato con un giro in 2.04.406, Biaggi
ribatte con un 2.03.896 ed i due tornano ad appena un secondo. Alex è
a due da Max ed a tre da Rossi, quindi c'è Hayden a -9, poi Gibernau
e Checa a -13, quindi Capiorssi, Tamada, Nakano, Bayliss ed Edwards.
Mentre davanti la lotta sembra ormai ristretta a due uomini, Rossi e Biaggi,
ma è una guerra di nervi, dietro, per la quinta piazza, si è
sviluppato un duello rusticano, protagonista, ovviamente, Loris Capirossi
che scatenato supera dapprima Checa e quindi Gibernau.
Nel frattempo le posizioni si sono cristallizzate: Rossi ogni tanto gira
ancora in 2.03.9, cosa che riesce sempre più difficile a Biaggi,
mentre Barros ormai è a 2.04 alto. Il podio è formato. Con
Hayden quarto l'unico che spinge ancora è Capirossi, che cerca
l'americano davanti a lui, mentre Gibernau, che ha ceduto anche il passo
a Tamada, è solo settimo ed a stento tiene a bada Nakano che ha
superato Checa. Bayliss chiude 10°, 11° Edwards.
Rossi non è ancora matematicamente campione, l'appuntamento è
rimandato, ma già fissato, domenica prossima, a Phillip Island.
Ed ovviamente Rossi non si smentisce: durante il giro d'onore si ferma
e, spazzolone in mano, pulisce l'asfalto davanti alla sua M1.
A Pedrosa non basta la vittoria
Dani Pedrosa e la sua Honda-mini non si batte. Lo ha detto il GP della
Malesia, la gara in cui Porto avrebbe dovuto provare a fermarlo, o quantomeno
cercare di vincere e nella quale, invece, il giovane spagnolo se è
andato, da subito a fare la sua gara solitaria.
Alle sue spalle, sì, c'è stata battaglia, fra l'argentino
e Toni Elias, seguiti come un'ombra da De Angelis, sempre veloce, sempre
costante, ma a cui, come nella 125, sembra mancare ancora il guizzo.
Comunque, dietro a Pedrosa ed al terzetto alle sue spalle c'è il
vuoto pneumatico: Aoyama è a 27 secondi, De Puniet a 31, mentre
Battaini a meno quarantaquattro è come spesso gli accade il migliore
pilota privato.
Aspira a diventare campione in Malesia, dani, ma non ci riesce. A dir
la verità lui fa tutto al meglio, ma Porto, testardo, conclude
davanti ad Elias. Prossimo tentativo 8scontato), il GP d'Australia.
Vince Stoner, Dovizioso campione
Pronti via, subito dopo la partenza, Simone Corsi è protagonisti
di uno spettacolare volo, mentre il Gran Premio assume immediatamente
il suo aspetto con Barbera davanti e Dovizioso alle sue spalle. All'inizio
del secondo giro, però, lo spagnolo commette un errore e finisce
in terra. Il suo mondiale era già praticamente finito, ma la sua
scivolata non fa piacere all'Aprilia alla quale sarebbe bastato un secondo
posto per aggiudicarsi il mondiale marche.
La posizione di Barbera viene presa da Stoner, mentre Dovizioso controlla
la situazione davanti a Lorenzo, Lai, Talmacsi, Giansanti, Locatelli e
Jenkner.
Intanto sono caduti anche Kallio, Perugini, Nieto e Simoncelli, mentre
al quinto giro si sdraia anche Giansanti che lottava per la terza posizione.
Nel frattempo è proseguito il duello fra Stoner e Dovizioso, mentre
Lorenzo è stato costretto a prendere la via dei box, così
in terza posizione, ma staccato di ben nove secondi, si è installato
Locatelli davanti a Bautista e Lai.
La gara, intanto prosegue, Dovizioso continua a succhiare la sica di Stoner,
che tiene botta sino all'ultima curva dell'ultimo giro, alla fine del
quale, si assiste alla replica del GP del Qatar, con Andrea che cerca
di bruciare l'avversario in volata sul traguardo: anche questa non gli
riesce, 29/1000 separano i due. Sul podio con loro sale Bautista, quindi
seguono Locatelli e Lai.
Durante il giro d'onore i tifosi di Dovi lo fermano: il regalo per lui
è uno pneumatico, con la scritta: NON E' BASTATO. Un riferimento
alla foratura dell'Estoril.
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