GP del Brasile
giovedì 18 settembre
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il fatto 19/9/2003 - primo giorno di prove
Biaggi, parla la pole
Le polemiche con Rossi, casuali o volute, non hanno tolto la concentrazione a Max Biaggi che, dopo esser stato fra i migliori per l'intero ultimo turno di prove, ha piazzato la zampata decisiva a pochi minuti dalla fine della sessione, strappando la pole provvisoria a Capirossi, che quasi si era illuso di farcela. Il suo non è stato un giro perfetto: nel primo degli intertempi ha pagato qualcosa ai più veloci. In compenso alla fine della tornata ha frantumato la sua pole del 2002, scendendo dall'1.50.586 all'attuale 1.49.876.
In prima fila con il romano si sono accomodati, per il momento, Capirossi, staccato di poco più di tre decimi, Gibernau e Rossi, ad oltre quattro decimi.
Valentino si è lamentato di aver perso tempo a cercare una gomma da gara, peraltro senza averla trovata.
Il migliore dei piloti Yamaha è stato Shinja Nakano, a quasi un secondo -esattamente 0.968 - seguito da Alex Barros, sesto tempo, ma ad un secondo netto dalla pole. La seconda fila è stata chiusa dalle altre due Honda di Tamada ed Ukawa.
L'eroe della giornata, comunque, è stato l'australiano Garry McCoy che è stato capace di portare la Kawasaki in undicesima posizione, in terza fila, dietro a Bayliss e Jacque, ma davanti a a Nicky Hayden, con un distacco di appena un secondo e mezzo.
Un po' indietro - ma è un eufemismo - per il momento, la coppia Yamaha composta da Marco Melandri e Carlos Checa: sono rispettivamente 15° e 16° , lo spagnolo a quasi due secondi e mezzo dal suo ex compagno di squadra...decisamente qualcosa non va da quelle parti.
Davanti a loro, infatti, c'è anche Noriyuki Haga, con l'Aprilia "Cube". Meno male che a Rio sono arrivati degli aggiornamenti del motore...
E a proposito di motore, sono interessanti i dati delle velocità massime rilevate nel primo turno di prove ufficiali: Vale, infatti, ha volato a 320,2 Km. Seguono Bayliss (317.3), Tamada (316), Biaggi (315.9), Gibernau (315.1), Capirossi (314.3), Barros (313.9), Nakano (313.8) ed Edwards (313.6).

Elias mette paura a Poggiali
Adesso il piccolo Elias inizia a fare paura. Dopo un inizio di stagione altalenante, infatti, il veloce pilota spagnolo sembra essersi messo in riga e ieri lo ha dimostrando prendendo con autorità la pole e lasciando il più veloce dei suoi avversari, il torinese Roby Rolfo, a 0.367, davanti a Fonsi Nieto e De Puniet che hanno chiuso la prima fila. Un po' indietro, staccato di più di mezzo secondo, con il quinto tempo, Manuel Poggiali, che non è riuscito, evidentemente, a tirare fuori il meglio dalla sua Aprilia ufficiale visto che la velocità massima fatta registrare dalla sua moto è superiore anche a quella di Toni, 266,3 Kmh contro 266,1. Inezie, comunque. Anche se confermano che, perlomeno dal punto di vista delle prestazioni, le moto venete sono ancora avanti visto che la prima Honda, quella di Rolfo, appunto, ha solo la settima velocità massima (262,6).
Al fianco del pilota di San Marino, Sebastian Porto, quindi IronFrank Battaini e Guintoli.

De Angelis fa ballare la 125
Ha proprio voglia di vincere il suo primo Gran Premio, Alex De Angelis, e l'ha dimostrato centrando la pole provvisoria del GP del Brasile in 1.58.443 quando mancavano meno di dieci minuti alla conclusione delle prove. In una giornata resa difficile dal tempo incerto il sanmarinese ha messo in fila il mucchio selvaggio della 125, per l'occasione ancora più rimescolato del solito. Alle spalle del pilota dell'Aprilia, infatti, c'è un compagno di marca, Talmacsi, poi il sempre più convincente Lorenzo, con la Derbi e quindi il redivivo Gino Borsoi, il "cobra" della casa di Noale.
Sono stati decisivi proprio gli ultimissimi minuti della sessione per completare la prima fila e, proprio nel momento topico si sono fatti trovare impreparati i due principali contendenti per la lotta per il titolo, Daniel Pedrosa e Stefano perugini. Il primo ha limitato i danni con un 6° tempo che gli è valsa la seconda fila, alle spalle anche di Dovizioso e davanti a Barbera e Giansanti, il pilota laziale, invece, non è riuscito a dare il meglio nel suo penultimo giro utile e si è ritrovato in decima posizione, in terza fila. Il distacco dalla pole provvisoria, comunque, non è devastante: poco più di otto decimi (Pedrosa è a meno di mezzo secondo), il che vuol dire che nel turno conclusivo (condizioni atmosferiche permettendo) la caccia alla prima fila sarà di nuovo aperta.
La pole da battere (e abbattere) è di Poggiali, 1.57.888, che la realizzò nel 2002.

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