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l'assetto - 15/8/2003 Proprio per la sua natura Brno è un circuito che non mette in crisi in maniera particolare nessuna delle aree della ciclistica e che richiede quindi solamente di riuscire a trovare un buon bilanciamento generale. L'obiettivo principale è quello di trovare un assetto che sia stabile, offra buone caratteristiche di inserimento in curva, consenta cambi di direzione facili e permetta di "sentire" facilmente sia l'avantreno che il retrotreno. A questo scopo gli ingegneri si assicureranno che la distribuzione dei pesi sia il più neutrale possibile per evitare di caricare eccessivamente la gomma anteriore a metà curva e per fare in modo, allo stesso tempo, di avere una buona uscita di curva in appoggio sui lati della gomma posteriore. Questo aumenta la fiducia del pilota incoraggiandolo ad affrontare le curve ad alta velocità - che è la chiave per fare dei buoni tempi su questo circuito. E visto che il fondo è relativamente liscio e che le velocità massime non superano i 300kmh, la stabilità sui rettilinei può essere leggermente sacrificata.+ Il baricentro delle moto normalmente a Brno può essere leggermente abbassato per aumentare la capacità di cambiare direzione velocemente. Questo riduce anche il rischio che si chiuda lo sterzo e parta l'anteriore nell'entrata delle curve in discesa - cosa che può accadere quando un peso eccessivo viene trasferito sulla ruota anteriore durante la decelerazione. Visto che i cinque chilometri del circuito non richiedono frenate violente, le forcelle verranno regolate per ottimizzare la confidenza per il pilota con una leggera preferenza per una regolazione morbida. Una regolazione simile viene scelta anche per la sospensione posteriore. Questo è possibile grazie alla conformazione del tracciato che permette al pilota di mantenere una velocità in curva piuttosto elevata e che quindi non rischia di caricare eccessivamente la forcella all'apertura del gas come invece fa un circuito pieno di stop-and-go, come quello di Le Mans per esempio. Le curve larghe richiedono un'azione dell'acceleratore continua e progressiva che si è rivelato un obiettivo facilmente raggiungibile sulle quattro tempi. Questa è una delle ragioni per cui i tempi si sono così drasticamente abbassati dall'introduzione delle nuove regole per la classe MotoGP l'anno scorso. Anche se la potenza è sempre necessaria, un'erogazione lineare diventa fondamentale a Brno. |
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