Nelson Piquet
giovedì 01 novembre
FP1
QP1
TS
venerdì 02 novembre
FP2
QP2
TS
sabato 03 novembre
GRID
WP
TS
Gomme scelte per la gara in 500
GARA
.
Le immagini del GP >>>
Dall'inviato...speciale >>>
Macio Melandri
Dall'inviato...speciale >>>
Roberto Rolfo
La statistica >>>
L'assetto a Rio >>>

l'assetto a Rio - 30/10/2001
L'assetto a Rio è una questione di gomme

Nella maggior parte dei circuiti la principale preoccupazione dei piloti concerne la scelta della gomme posteriore. Quasi dappertutto, ma non a Rio, dove al contrario la preoccupazione generale è scegliere la giusta gomma anteriore. Il problema è che l'asfalto del Jacarepaguà è ondulato e scivoloso, così lo pneumatico anteriore è sempre alla ricerca dell'aderenza, mentre quello posteriore è alle prese con lo slittamento determinato dalla spinta di oltre 200 cavalli. Le curve più difficile sono la 3 e la 6, ma quelle cruciali sono quelle che immettono sulle parti rettilinee, perché è fondamentale, ovviamente, uscire forte per prendere il massimo della velocità. Il rettilineo, del resto, è molto lungo ed anche la curva alla fine è veloce, il che vuol dire che solo in questo tratto si può guadagnare, o perdere, un sacco di tempo se gli pneumatici non lavorano al meglio.
La scivolosità dell'asfalto non è solo determinata dalle sue condizioni: conta anche il fatto che ci può essere sabbia, portata dal vento, visto che il mare non è troppo lontano.
Quest'anno le condizioni dovrebbero essere migliori, perché si corre a Rio che è primavera inoltrata, cosa che offre maggiori garanzie anche per la pioggia, che qui è un vero problema, visto che il circuito è stato riasfaltato così tante volte che le caratteristiche di aderenza mutano si può dire di metro in metro.
L'abilità del pilota, su questo tracciato, è quella di avere la massima sensibilità sulla gomma anteriore. Per questo motivo la Michelin ha preparato gomme dalla carcassa soffice e si tende ad usare anche la mescola più morbida possibile, compatibilmente con l'usura.
Per quanto riguarda la gomma posteriore i problemi sono minori: quasi universalmente è adottata una mescola media, con una carcasse anch'essa media, soprattutto perché risulta molto sollecitata sulla parte sinistra, dove i piloti rimangono in piega più a lungo.
Questa volta parlando di assetto non abbiamo menzionato la ciclistica, concentrandoci sui pneumatici, ma da quanto detto si può dedurre che il circuito di Rio mette a dura prova soprattutto le sospensioni, la cui regolazione deve andare d'accordo con i pneumatici. Una sfida che le squadre ed i piloti sanno che devono affrontare e vincere per essere competitivi nel GP del Brasile.

o web realizzato da After S.r.l.