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il fatto 21/04/2001 - giorno di pole
Rossi e Capirossi, duello in famiglia

Se ha mai sognato la sua prima pole in 500, Valentino Rossi, l'ha sognata così: due secondi sotto il record della pista e davanti a Capirossi, che del giro veloce ha fatto una religione. Un risultato, quello dei due italiani, che mentre li conferma entrambi candidati alla vittoria di questo Gran Premio del Sud Africa, ribadisce l'attuale superiorità della Honda NSR 500 su Yamaha e Suzuki. Il balbettamenti tecnici dell'anno passato sono ormai un ricordo per il colosso nipponico che decisamente quest'anno ha ripreso in mano lo scettro tenuto saldamente tenuto per sei stagioni consecutive, dal '94 al '99, con Doohan e Criville. Le grandi rivali, infatti, sono lontane e non devono ingannare il quarto ed il quinto tempo delle Yamaha di Nakano e McCoy, od il quinto della Suzuki di Roberts, prestazioni isolate. La Honda a Welkom, infatti, è su un altro pianeta. Più stabile, meglio frenata e dotata di una accelerazione migliore della concorrenza la NSR accorcia i circuiti.
Loris Capirossi
Detto questo è probabile che il vantaggio mostrato in prova sarà un po' minore in gara. Questo almeno spera Max Biaggi, ottavo tempo dietro anche ad Ukawa ed Abe a causa della rottura di un pistone a venti minuti dalla fine del turno di prove ufficiali. Senza il Corsaro avrebbe potuto lottare per la prima fila, ma sicuramente non insidiare i suoi due connazionali. Più deluso di Max, comunque, al termine delle prove, erano Criville - veramente l'ombra di se stesso - ed Haga, ancora prudente dopo gli incidenti plurimi di Suzuka. Sotto il proprio standard Barros e Jacque, 12° e 15° tempo, ma se per il secondo la causa è nota - il polso destro non ha ancora ripreso la piena mobilità - per il brasiliano i motivi sono meno chiari.

Se nella 500 la pole position di Rossi e della sua Honda non è stata una sorpresa, quella di Katoh - dominatore del GP di Suzuka - è stata un po' meno scontata. Il giapponese, infatti, a Welkom non ha mostrato la superiorità vista nella prima gara dell'anno ed ha faticato non poco a stare davanti dapprima a Melandri ed infine al sorprendente Harada che ha fallito l'obiettivo di strappargli il miglior tempo per soli sessantuno centesimi di secondo. Da quanto si è visto, comunque, l'Aprilia è in corsa per la vittoria. Dietro all'unica Honda che conta, infatti, ci sono solo moto italiane: in prima fila, assieme a Harada e Melandri c'è il bravissimo Locatelli, mentre nella seconda solo Porto, ottavo con la Yamaha interrompe il monopolio di Fonsi Nieto, del sorprendente Boscoscuro e di Battaini.

Una bella battaglia è attesa anche nella 125 dove, per il momento, la Derbi, nella sua duplice incarnazione agonistica, continua ad essere la moto da battere. Se, infatti, Ui ha colto apparentemente senza difficoltà la pole, solo l'esperienza di Nobby Ueda ha tenuto a bada la voglia di primeggiare di Manuel Poggiali che, libero da impegni di squadra, sta prendendo coscienza delle sue capacità. Un po' in difficoltà invece, è apparsa l'Aprilia il cui uomo migliore è stato Lucio Cecchinello che è riuscito a saltare in prima fila precedendo Angel Nieto junior ed il promettente Elias. In crescita anche l'ex collaudatore della casa italiana, Gino Borsoi, così come l'Italjet di Scalvini, autore di un ottimo ottavo tempo, mentre il suo compagno di squadra, Perugini, non a suo agio in sella a causa del tallone fratturato in Giappone non ha brillato.

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