Estoril
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500cc - 03/09/00
" La 125 è ormai lontana, quasi non la ricordo più".
Queste le prime parole di Garry McCoy, splendido vincitore della mezzo litro del GP del Portogallo. Il funambolico, simpatico e filiforme australiano della Yamaha Red Bull- Gauloise, ha condotto una gara da mattatore, complice anche la poca voglia di rischiare di Roberts che, secondo al traguardo, dopo aver superato il modesto Gibernau ha tirato i remi in barca accontentandosi di mettere altro grano in cascina in vista del sempre più vicino titolo iridato. Alle spalle dello statunitense, Rossi, detto anche Valentinik, ha conquistato un bel terzo gradino del podio ma ha perso altri quattro punti in classifica iridata. Siccome per il figlio di Graziano, ottimista per natura, il bicchiere è sempre mezzo pieno e mai mezzo vuoto, alla fine della giostra si è detto soddisfatto per aver consolidato il suo secondo posto nel mondiale. Quarto Max Biaggi, lievemente accigliato per non aver conquistato il podio e, soprattutto, per averlo dovuto cedere al "giallo" della Honda con il numero 46 in carenatura. Al di la delle sfide in pista e fuori tra il marchigiano e il laziale, la vera stella della giornata è stata McCoy. Più veloce del vento, che oggi soffiava forte sulle colline dell'Estoril, Garry ha dato una lezione ai ragazzi della 500, spalancando il gas e affrontando le curve del tracciato alla sua maniera: di traverso. Alla seconda stagione in 500, in sella alla poco osannata Yamaha, ha agguantato il secondo successo di stagione in 500, conquistando sulla pista la riconferma in seno alla squadra di Peter Clifford che, nella prossima stagione, schiererà al suo fianco un altro furetto, quel pazzerello di Haga. E con il passaggio di Noriyuki alla mezzolitro, nel 2001 non mancheranno altri numeri entusiasmanti e spiacevoli sorprese per quei piloti che il gas lo aprono di rado, preferendo accontentarsi spesso di posizioni inadatte non solo al lignaggio, ma anche all'ingaggio. Tornando alla gara, dopo la sfuriata iniziale di Gibernau, da sottolineare la rimonta di Rossi e Biaggi e la gara da gambero di Capirossi. Il romagnolo, a fine corsa ha detto che il risultato è mancato, solo 13° al traguardo, perché la sua Honda non era a posto, troppo difficile da guidare. Ha anche spiegato che la mano infortunata a Brno non gli ha dato problemi, ma dopo la bandiera a scacchi è stato per un'oretta con il ghiaccio sull'arto ferito per lenire il fastidio. Quarto Biaggi che ha passato gli ultimi due giorni a fare… trapianti: sabato ha messo il motore della moto numero uno sul telaio della due, domenica mattina dopo il warm-up ha fatto marcia indietro. Comunque anche Max, al 21° giro, si è giocato il jolly, mettendololo in pista quando Gibernau gli è caduto davanti e la sua Honda ha iniziato a roteare in aria sfiorando la Yamaha del quattro volte campione del mondo "Ho avuto paura - ha detto il Corsaro- e quando la moto di Sete rimbalzava come una trottola mi sono rimpicciolito sul cupolino pelando il gas. Forse questa manovra mi ha permesso di evitare la moto dello spagnolo che mi è passata a pochi centimetri" Adesso si va a Valencia e tra quindici giorni e si entrerà nel " terzo trimestre" del motomondiale, con le ultime quattro prove da disputare. Così come gli studenti a scuola, che alla fine dell'anno danno il meglio per cercare di strappare la promozione, i piloti cercheranno di fare del loro meglio per accaparrarsi le moto migliori per la prossima stagione agonistica.

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