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1°
V. Rossi |
1°
J. Lorenzo |
1°
A. Bautista |
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2°
L. Capirossi |
2°
A. Dovizioso |
2°
M. Kallio |
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3°
D. Pedrosa
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3°
A. deAngelis
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3°
H. Faubel |
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Rossi & Capirossi:
lo spettacolo siamo noi Ha iniziato l’ultimo giro in testa, Loris Capirossi, ma il Gran Premio di Malesia, alla fine, l’ha vinto Valentino Rossi, riprendendo il comando delle operazioni proprio quando il pilota della Ducati pensava ormai di avercela fatta a ripetere il trionfo di Brno. Invertendo l’ordine dei fattori, però, il risultato non cambia, perlomeno a livello di risultato sportivo visto che a Sepang abbiano assistito ad una delle più belle corse della stagione fra i due piloti più bravi del mondiale. Di più: l’ordine di arrivo, terzo Dani Pedrosa, autore di una gara coraggiosa e quarto Nicky Hayden, confermano quella che è, attualmente, la vera scala di valori della MotoGP, punteggio iridato a parte. La gara si è sviluppata in modo assolutamente lineare fin dall’inizio. Si saranno sorpassati almeno dieci volte, dunque, Vale e Loris. Staccate fulminanti per il secondo, incroci di traiettorie per il primo. Preciso come un chirurgo il pilota della Yamaha, imprevedibile come Paperino quello della Ducati. Il cuore e la ragione. E se la ragione, negli ultimi chilometri, ha prevalso sul cuore, alla fine entrambi avevano il sorriso sulle labbra. “La lotta fra Rossi Capirossi è il più bello spettacolo
che c’è – ha detto Valentino all’arrivo –
siamo entrambi piloti della vecchia guardia, capaci entrambi di batterci
al limite senza scorrettezze. A Brno ha vinto lui, qui ho vinto io, direi
che va bene così…Ho giocato bene le mie carte, avevo bisogno
di questi 25 punti e li ho presi. Metto questa vittoria al livello di
quella del Mugello. Loris ha provato ad andare via, come aveva fatto nella
Repubblica Ceca, ma ha capito subito che non ci sarebbe riuscito. Dal
canto mio posso solo dire che mi sono divertito come un matto. Durante
il Gran Premio ero troppo affaticato per ridere, ma in alcuni momenti,
come quando ci siamo trovati l’uno di fianco all’altro a 210
Km/h in un curvane, mi sono dovuto tenere per rimanere concentrato. Con
Capirossi ho un ottimo rapporto. Abbiamo avuto qualche problema nel 1999,
in 250, ma più che altro sentivamo la rivalità delle rispettive
squadre visto che correvamo entrambi con l’Aprilia”. "L'intero weekend è andato benissimo – ha aggiunto poco dopo Capirossi - quando è scattato il via, ho sorpassato alcuni piloti e cercato di scappare come avevo fatto a Brno, ma ho realizzato che non ci sarei riuscito. Quando Valentino mi ha sorpassato per la prima volta, seguito immediatamente da Dani, è stato perché avevo aperto il gas troppo presto, perdendo un po' di grip. Ma non ero preoccupato perché sapevo di avere un buon ritmo. La battaglia con Valentino è stata bellissima, ci siamo sorpassati tante volte e sempre in modo corretto. Nessuno sarebbe stato in grado di prevedere il vincitore prima dell'ultima curva e credo che una lotta come quella di oggi faccia davvero bene al nostro sport. Il mio problema non era all'ultima curva ma in quella prima dove, in uscita, avevo un po' troppo spin. Ora sono pronto per le ultime quattro gare, so di avere una buona moto, gomme performanti e so di essere abbastanza forte per battere Valentino. Ma non penserò al Campionato, mi concentrerò solo per fare del mio meglio e raccogliere dei punti. Non vedo l'ora di tornare a Phillip Island, anche se so che ieri c'erano solo otto gradi... Vedremo quel che succederà, nel frattempo un grazie alla squadra e alla Bridgestone, stanno lavorando tutti molto bene. Cosa farò all’ultima gara qualora non sarò in lizza per il titolo? Non lo so. Magari potrei anche decidere di aiutare Vale". Soddisfatto anche Pedrosa. Decisamente demoralizzato, invece, è apparso Marco Melandri, addirittura nono. “E' stato un weekend difficile. Abbiamo sofferto fin dal venerdì per problemi all'avantreno che non siamo riusciti a risolvere nonostante numerosi tentativi. Ho cercato di dare il massimo ma oggi non potevo fare meglio, quindi ho preferito portare a casa punti importanti in chiave campionato. Sono deluso perché non mi piace lottare per il nono posto ma guardo avanti con fiducia e sono contento di correre subito in Australia, una pista che mi piace e con caratteristiche tecniche molte diverse dal circuito malese". Lorenzo al settimo cielo La gara delle 250 ha visto da subito il pilota di Palma di Maiorca tra i protagonisti. Scattato bene dalla prima fila, Lorenzo è stato in lotta per oltre metà gara con il suo rivale in campionato, Andrea Dovizioso. Da segnalare, nelle fasi iniziali, la bella gara di Roberto Locatelli del Team Toth. Locatelli era nei primi tre quando è stato vittima di una caduta che non gli ha permesso di lottare per il podio. Dopo la scivolata, Roberto è riuscito a mantenere in moto la sua RSV250LE e a proseguire la gara terminando in quinta posizione. Bella gara di Alex De Angelis del Master Aspar Team nel Gp della Malesia. Gli auspici non erano dei più favorevoli. Con il suo capo tecnico, Pietro Caprara assente per motivi di salute dalla trasferta malese, Alex ha ricevuto l'assistenza degli ingegneri Aprilia per mettere a punto la sua moto per la gara. Il pilota di San Marino, inoltre, ha avuto un problema prima della partenza: la rottura del contagiri. La mancanza di un riferimento del genere in partenza gli è costato il decimo posto al primo giro. Alex non si è demoralizzato e ha iniziato a passare i suoi avversari sino ad arrivare a lottare per la vittoria.
Nella lotta tra Dovizioso e Lorenzo, Alex ha giocato l’involontario ruolo di giudice. In un attacco in staccata, De Angelis ha cambiato traiettoria andando a passare Dovizioso per arrivare alle spalle di Lorenzo. Naturalmente Dovizioso non ha gradito la mossa... "Non era mia intenzione disturbare nessuno - ha proseguito Alex – Dovizioso di cognome fa “Lamentone”. Io stavo facendo la mia gara. Ho visto uno spazio, tra l'altro lasciato libero sia da Dovizioso che da Lorenzo, e mi sono infilato. Di parere opposto, ovviamente, il pilota della Honda. Questa manovra ha separato i tre contendenti consentendo a Lorenzo di andare a guadagnare spazio prezioso amministrato sino alla bandiera a scacchi. Per De Angelis, partito malissimo, la gara si è conclusa con un terzo posto che significa anche la terza piazza in classifica piloti. "Alla fine sono contento per le mia gara. Da decimo ho finito terzo,
sono di nuovo nei tre in classifica e il mio obiettivo per la fine del
campionato è ancora quello di rimanere in questa posizione e magari
di vincere la mia prima gara." Da segnalare l’uscita di scena, al secondo giro del pole man Hector Barbera. Il compagno di squadra di Lorenzo è stato vittima di una rottura che ha causato la sua caduta. Per il pilota spagnolo nessuna conseguenza. Fuori le KTM di Aoyama e di Poggiali. La moto arancione del giapponese ha avuto un problema tecnico, mentre quella dell'ex campione della 250 è stata vittima di una scivolata. Certamente questi non sono gli anni di Poggiali. Voci del paddok affermano che il pilota di San Marino potrebbe essere lasciato a piedi alla fine della stagione. Grazie alla vittoria di Jorge Lorenzo, Aprilia è sempre più leader della classifica costruttori con 271 punti, 42 di vantaggio su Honda a quota 229. Bautista sempre più leader, sesta vittoria in Malesia La gara delle 125 è stata corsa in due tempi. Il primo è durato solo due giri e prima della terza tornata è stata esposta la bandiera rossa a causa di un pauroso incidente che ha coinvolto Andrea Iannone e la moto di Mattia Pasini. Il neo pilota del Team WTR Blauer ha centrato la moto del pilota del Master Aspar caduto proprio alla fine della curva che immette nel rettilineo di arrivo. Iannone si è trovato la moto di Pasini davanti e non ha potuto evitare la collisione. Il pilota dunque è stato scaraventato a terra riportando nell’impatto una forte contusione lombare e la frattura di un osso della mano destra. Dopo questo incidente la direzione gara ha interrotto la corsa per decidere di riprendere 20 minuti dopo sulla lunghezza di 12 giri. Al nuovo via, scattava bene Kallio, ma già alla prima curva, Bautista andava a prendere la testa della corsa con Pasini alle spalle. La tattica di Bautista è sembrata chiara anche in gara 1, prendere il largo per gestire il vantaggio alla fine. Puntualmente il passo del pilota iberico ha lasciato da solo Kallio, con alle spalle Pasini in lotta con il compagno di squadra Faubel e Simon della KTM. La lotta è stata incentrata proprio nel gruppo degli inseguitori. A fare di tutto per agguantare il podio hanno pensato anche Joan Olive e Sergio gadea, anche lui compagno di squadra di Pasini e Bautista. Nella seconda parte di gara i postumi della caduta non hanno consentito a Mattia Pasini di lottare ad armi pari con i piloti del gruppo degli inseguitori. Protagonista alla fine sarà Fauble, che con Bautista saldamente al comando e Kallio solitario in seconda posizione, aveva il suo da fare con Simon in sella alla seconda Ktm. Proprio l’ultimo giro risolverà la situazione a favore di Faubel che riesce a passare Simon a pochi metri dalla bandiera a scacchi. "E' stata una gara dura - ha detto Bautista dopo la vittoria - soprattutto per il caldo. Nelle prove avevo capito di avere il ritmo per poter fare una bella gara. Ho tirato cercando di andare via e ci sono riuscito. Questa gara era importante per il mondiale e sono felice di essermi ancora di più avvicinato al titolo." Con la sua sesta vittoria, Alvaro Bautista è sempre più leader del campionato del mondo piloti, rimandando il suo appuntamento per la conquista del titolo in Australia. Con 255 punti, il vantaggio di Bautista è di 74 punti sul primo degli inseguitori, Kallio, mentre Pasini è ormai lontano con 153 punti. Anche la conquista del titolo costruttori è rimandato per Aprilia alla prossima gara. Con 278 punti iridati, Aprilia ha un vantaggio di 92 punti su Ktm. |
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