Hayden ipoteca il mondiale. Rossi, un altro stop Ha tagliato il traguardo fra uno sventolio di bandiere a stelle
e strisce, Nicky Hayden, come l’anno passato. A differenza del 2005,
però, questa, per lui, è una corsa che può valere
il mondiale. Nel suo giorno,più fortunato, infatti, il suo principale
avversario, Valentino Rossi, è stato costretto al ritiro per la
rottura del motore, mentre si trovava in quarta posizione dopo la solita
rimonta dalla quarta fila.
Il risultato, ora, è che Nicky è in fuga con 51 punti di
vantaggio su Rossi, precipitato in quarta posizione nel mondiale alle
spalle anche di Pedrosa e Melandri.
Ha corso, e vinto, dunque, la gara della vita, Nicky Hayden, non solo
contro Valentino, che non lo reputa un campione, ma anche contro chi,
come Wayne Rainey, prima del via affermava sulla stampa locale che non
si può vincere un mondiale solo con i piazzamenti.
In realtà, invece, Kentucky Kid, ha esibito una strategia perfetta,
portando un colpo da KO potente come i pettorali di Oscar de La Hoya e
belli come quelli di Pamela Anderson, ai box ad applaudirlo fra i VIP.
Terzo al via alle spalle di Vermeulen e Roberts junior, Nicky ha contenuto
gli aggressivi Stoner e Pedrosa per i primi 8 giri. Quindi, senza mai
far lavorare troppo le gomme ha rosicchiato decimo su decimo agli avversari,
superando Vermeulen nel corso del 16° giro.
Da quel momento in poi Hayden non ha avuto altro avversario che sé
stesso. L’australiano ha tenuto finché ha potuto, cioè
finché il surriscaldamento del circuito di alimentazione non l’ha
costretto a rallentare, con il motore che andava a singhiozzo. Facile
preda, a quel punto, di Pedrosa prima, rimasto solo dopo l’autoeliminazione
di Stoner a causa di una scivolata nel corso del 15° giro, e di Melandri
poi.
Questo, comunque, è stato il Gran Premio delle Honda, ed in particolare
di quelle ufficiali HRC. Alle spalle dei dominatori, invece, abbiamo assistito
ad un’altra gara, quella di Rossi che, partito dalle retrovie, era
10° al primo giro, 9° al 4°, 7° all’11°, 6°
al 15° ed a quel punto in lotta con Roberts Junior e Marco Melandri,
partiti decisamente più avanti di lui.
Sembrava, dunque, di poter assistere all’ennesimo miracolo del Dottore
che al 27° giro puntava al podio con davanti solo Hayden, Pedrosa
e Vermeulen, dopo aver superato Marco e Kenny. Purtroppo però,
a quel punto, le gomme iniziava a lasciarlo, ma a tradirlo, come già
a Le Mans, era il motore della sua M1 che, dopo un inizio di surriscaldamento
causato dall’ebollizione dell’acqua, cedeva di schianto, costringendolo
al ritiro. Ad approfittare, ma con merito, della sfortuna di Valentino
era Melandri, che conquistava il podio a spese della rantolante Suzuki.
“Siamo stati in difficoltà tutto il fine settimana,
con un sacco di problemi da risolvere e sfortunatamente oggi le cose sono
andate addirittura peggio! – ha detto poi Rossi - Avevamo fatto
un grosso miglioramento questa mattina nel warm-up, dove ero stato molto
più veloce, quindi avevo pensato che in gara avrei potuto far bene.
All’inizio sono partito bene rispetto alla mia posizione nello schieramento
ma poi è sorto un problema con la gomma posteriore, ho perso tutto
il grip e sono stato costretto a rallentare per non cadere. In seguito
è venuto fuori un problema nel sistema di raffreddamento del motore
che si è surriscaldato, e quando ho visto il fumo ho capito che
era finita. Adesso abbiamo 51 punti di distacco da Hayden, con solo sei
gare da fare, quindi per la prima volta correrò tutte quelle che
mancano senza la pressione di dover pensare al mondiale. Il mio piano
è cercare di divertirmi nelle gare che mancano, cercando di vincere
il più possibile e poi, chi sa quello che può succedere?”.
Già, cosa può succedere. Per poter recuperare Vale infatti
avrebbe bisogno di un errore di Hayden. Errore che l’americano,
guardando la sua storia agonistica, non dovrebbe fare. “Io non voglio pensare al mondiale, in questo momento –
ha detto infattii Nicky Hayden – l’anno scorso era stato tutto
perfetto, quasi facile vorrei dire. Quest’anno invece è stata
durissima, anche fisicamente. La vittoria mi ripaga di tutte quelle volte
che mi alzo all’alba, per allenarmi. In certe piste il lavoro che
mi fa fare Aldon Baker, non mi serve, qui a Laguna però sin è
rivelato indispensabile. All’inizio mi sono un po’ tenuto:
ho seguito i consigli di mio fratello Tommy fin dal via, portandosi all’esterno
per la curva 1. Poi man mano che mi sono sentito più la moto in
mano, ho attaccato, ma cercando sempre di non rovinare le gomme. Quando
sono andato al comando mi sono rilassato, cercando di guidare, di divertirmi,
senza commettere errori. Ora voglio provare a vincere qualche altra gara
prima della fine del campionato”.
Un obiettivo che ha anche Marco Melandri, che insegue a -44.
"E' stata una gara durissima che ha messo a dura prova il mio fisico
non ancora recuperato al cento per cento dopo l'incidente di Barcellona
– ha spiegato il ravennate - Ho fatto una buona partenza dalla terza
fila ma all'inizio faticavo tanto. La moto scivolava molto nei primi 15
giri, poi giro dopo giro, il feeling è migliorato e sono stato
in grado di spingere e recuperare importanti posizioni. Alla fine ero
molto veloce, ho superato Roberts Junior, Rossi e Vermeulen e sono andato
a conquistare il terzo gradino del podio. Un risultato incredibile. Sono
contento di aver centrato questo obiettivo sulla pista americana, il modo
migliore per chiudere questa prima parte di stagione. Spero di ricominciare
da Brno con un altro podio".
Un sogno che è anche quello di Loris Capirossi che, un po’
per testardaggine, un po’ approfittando degli errori altrui, si
è ritrovato ottavo, alla fine di una corsa da dimenticare che lo
ha visto anche in 14esima posizione. "Penso di aver fatto una buona gara, un'ottima gara per quello
che avevamo a disposizione. Oggi sarebbe stato impossibile fare di più.
Non ho mollato, quando ho sorpassato Sete e avevo Makoto Tamada dietro
ho cercato di distaccarmi il più possibile. Ce l'ho fatta e alla
fine ho amministrato il gap fino al traguardo. Oggi ho usato un treno
di gomme più dure rispetto a quelle utilizzate durante le prove:
quella anteriore ha lavorato abbastanza bene, quella posteriore è
calata verso metà gara ma tutto sommato è andata bene. Sono
contento di aver finito e di aver portato a casa altri punti. Spero che
la parte difficile della stagione sia terminata e che questa sia stata
l'ultima gara sofferta".
A questo punto il mondiale va in vacanza. Per il Gran Premio di Brno,
ne siamo convinti, più che al campionato Honda e Yamaha penseranno
a definire le squadre per il 2007. Debbono farlo entrambe, per stabilizzare
i team. Sarà interessante, vista l’attuale classifica iridata,
prendere atto delle loro decisioni.