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1° M. Melandri |
1° H. Aoyama |
1° H. Faubel |
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2°
C. Stoner |
2°
H. Barbera |
2°
A. Bautista |
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3°
N. Hayden |
3°
A. Dovizioso |
3°
S. Gadea |
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Melandri, prova di forza
Era la MotoGP, ma si è corsa come la 125, tanto i protagonisti
sono rimasti vicini, attaccandosi, per tutta la gara. Dopo un breve tentativo
di fuga di Gibernau, vanificato dalle Bridgestone, decisamente non a loro
agio con l’asfalto asciutto, a darsele sono stati Melandri, Stoner,
Hayden e Pedrosa, mentre Rossi, partito dalle retrovie, si è ritrovato
ad inseguire anche a causa di un dritto al secondo giro. E’ finita
con la vittoria dell’italiano della Honda, veramente imbattibile
sulla pista della sua prima vittoria nella classe regina. Marco ce l’ha
fatta grazie ad una staccata veramente al limite grazie alla quale ha
vinto la resistenza dell’australiano, mentre Pedrosa, nel medesimo
punto, aveva abbandonato la compagnia il giro prima, cadendo in staccata. Aoyama col brivido Linee che si incrociano, piloti che si toccano, carambole, piloti a terra e classifiche da rifare. Questa la sintesi della giornata, con una mega caduta all’inizio che vede l’uscita di scena di Lorenzo alla prima curva colpito dall’irruenza di Shuei Aoyama, che per la cronaca ha mandato nella sabbia anche Palumbo, Danese e Ballerini. Lorenzo alzata la moto ha provato a ripartire ma la catena della sua Aprilia era fuori dalla corona e si è dovuto ritirare. Da quel momento è lotta con De Angelis, Barberà, Dovizioso e Aoyama (Hiroshi, su KTM) in un gruppetto deciso a non fare sconti. Tanto fanno che i sorpassi per la testa della gara si specano e non mancano le toccate di carena. Quelli che proprio non se la mandano a dire sono Barberà e De Angelis. I due iniziano un confronto serrato con una sportellata plateale dello spagnolo ai danni del sanmarinese a tre giri dalla fine provocando quasi la caduta di quest’ultimo. Nel giro finale il colpo di scena. De Angelis in coda al gruppo comandato da Dovizioso, entra nelle scie dell’italiano e di Aoyama andando a colpire Barbera e rischiando di cadere al lato della pista. Fortunatamente il pilota del Master Aspar riesce a percorrere tutta la via di fuga sullerba ad oltre 250 km/h, arrivando in fondo e riuscendo a ritornare in pista solo con il cuore in gola e il mento spaccato dal un colpo rimediato sul serbatoio della sua Aprilia. Alla fine a vincere, beffando Barberà e Dovizioso è stato Aoyama che porta per la prima volta una KTM alla vittoria in 250. Ora le polemiche sono tutte tra De Angelis e Dovizioso, inutile alimentarle, sapranno chiarirsi, limportante è cercare sin d’ora di favorire gare corrette e spettacolari, magari senza tutti i colpi di scena di Istanbul.
Tre moto (Aprilia) di un team spagnolo, il Master Aspar con tre piloti
spagnoli. La Spagna batte il resto del mondo e la sconfitta arriva fitta.
Tre bandiere castigliane sul podio, la squadra in delirio e un uomo solo
al comando, Alvaro Bautista che per la cronaca a Istanbul se le è
fatte dare all’ultima curva dal compagno di squadra Faubel.
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