il fatto 27/6/2002
- primo giorno di prove
Rossi- Biaggi, torna il duello per la pole
Valentino Rossi non è più solo, lontano e irraggiungibile
per tutti. Perlomeno in prova, infatti, il vecchio rivale, Max Biaggi,
gli si è rifatto sotto. Lo hanno dimostrato le prime prove del
GP d'Olanda, nelle quali il pilota della Honda è riuscito solo
nell'ultimo giro a sua disposizione a battere l'avv
ersario
della Yamaha, ma ce l'ha fatta per appena venticinque millesimi di secondo.
Un nulla su un circuito di oltre sei chilometri. Il giro veloce è
arrivato quasi inaspettato, per il pesarese, che ha faticato per l'intero
turno per cercare un assetto che gli consentisse di far girare velocemente
la sua cinque cilindri nelle velocissime esse da 240 Kmh. Un problema,
questo, che ha avuto anche Max Biaggi, vittima anche di una scivolata
sullo sporco nelle libere della mattina. Alle spalle dei due italiani,
grazie ad un giro dietro a Rossi, si è inserito Kenny Roberts,
la cui Suzuki, rinnovata nel telaio sta sicuramente crescendo, mentre
Capirossi, il migliore dei piloti con le due tempi ha vinto la sua personale
battaglia mettendo le ruote davanti a quelle del compagno di squadra
Barros, che a sua volta ha preceduto Checa. Un fatto che significa che
le agili due tempi, probabilmente, ad Assen, hanno più possibilità
di dire la loro che altrove.
Melandri conferma il momento di grazia
Non è stato il solo, Valentino Rossi, a centrare la pole all'ultimo
giro disponibile. Lo stesso ha fatto, nella 250, il suo amico Marco
Melandri che è stato il migliore dei piloti Aprilia, davanti
a De Puniet, Fonsi Nieto e Toni Elias. Le quattro moto italiane davanti
a tutti, con l'inserimento della Yamaha di Porto, dimostrano che su
questa pista bisogna guidare, oltreché avere una moto agile.
Per questo non ci stupiamo né del settimo tempo dell'arrembante
Casey Stoner, alle spalle di Battaini, né della seconda fila
di Ralf Waldmann che, nonostante la ruggine si è subito inserito
fra i migliori facendo meglio anche di Roberto Locatelli. Completamenti
persi i due piloti della Honda, Rolfo e Alzamora, 17° e 18°
tempo. Veramente troppo lontani, qualsiasi giustificazione si adotti.
Cresce Pedrosa davanti agli italiani
Pedrosa sta diventando un avversario temibile, per i nostri piloti.
Lo ha dimostrato ad Assen, portando la sua Honda dello Junior team Movistar
davanti alle Aprilia ufficiali di Lucio Cecchinello ed Alex De Angelis.
Su una pista che privilegia la guida e la dolcezza dell'erogazione,
alla potenza, il giovane spagnolo ha rifilato tre decimi alla coppia
di Noale e oltre sei decimi al finlandese-rivelazione Mika Kallio, anche
lui alla guida della monocilindrica giapponese. Il difficoltà,
nel primo turno, come a volte gli accade, Manuel Poggiali, solo sesto
tempo, preceduto anche da Arnaud Vincent. Una piacevole sorpresa, invece,
l'ha data Gianluigi Scalvini che provvisoriamente alla guida della Aprilia
dell'infortunato Sabbatani ha fatto suo il nono tempo davanti al sempre
più promettente Stefano Bianco. Decisamente una giornata negativa,
invece, per Stefano Perugini che, causa una caduta nelle libere della
mattina, non ha girato per nulla nel pomeriggio risultando, al momento,
non qualificato.