il fatto 03/06/2001
- giorno di pole
Barros mette d'accordo Loris e Max
Se fosse stata una giornata di sole avremmo visto un gran duello, fra
Rossi, Biaggi e Capirossi, con Kenny Roberts a fare da quarto incomodo.
Il protagonista vero, invece, al Mugello, è stata la pioggia che ha sconvolto
le classifiche in tutte le cilindrate, ma soprattutto nella 500 che si
è corsa in due manche. Partita sull'asciutto la gara è stata fermata all'ottavo
giro (con classifica al settimo), mentre Biaggi era al comando seguito
da Barros, Rossi, Capirossi e Roberts. Dopo un lungo intervallo i piloti
sono tornati in pista ed è stato in questo momento
che c'è stato il primo colpo di scena, con Rossi in terra all'uscita della
curva Palagio. Riportato ai box dall'ex pilota Gianni Rolando, un buon
gentleman rider degli anni '80, Valentino si è potuto schierare, ma con
il muletto. Il secondo via è stato dato con la pioggia torrenziale. Nei
primi giri si sono dati battagli Biaggi, Barros, Roberts ed Abe, mentre
Rossi ha inizialmente perso terreno. Man mano che la gara si snodava,
però, dalle retrovie rinveniva fortissimo Capirossi. Max, dopo un lungo
duello con il compagno di marca, iniziava a perdere pesantemente terreno.
Abe attaccava, tirandosi dietro uno scatenato Haruchika Aoki, in sella
ad una Honda bicilindrica. Andava così forte, il giapponese, che ad un
certo punto prendeva il comando delle operazioni. La sua, però, era una
gioia di breve durata che veniva interrotta da una scivolata alla Casanova.
Subito dopo seguiva la stessa sorte Roberts, mentre Capirossi, tirandosi
dietro Criville e Rossi passava il Corsaro. Ovviamente la classifica finale
però era diversa, originata dalla somma di tempi, così Biaggi, pure in
difficoltà cercava di mantenere il contatto. E faceva bene perché Rossi,
dopo aver passato Capirossi toccava la linea bianca all'uscita della veloce
esse Biondetti e perdeva il controllo della sua Honda finendo in terra.
La gara così andava a Barros davanti al compagno di squadra Capirossi,
mentre Biaggi era terzo. Il mondiale, che mai è stato chiuso, torna comunque
apertissimo: Rossi infatti è sempre al comando, ma con un vantaggio ridotto
a 21 punti su Biaggi, che a sua volta ne a 5 su Capirossi. La premessa
di un altro bel duello a Barcellona.
Lucchi sbaglia, Harada no
La pista bagnata ha condizionato naturalmente anche la 250. L'asfalto
infido, addirittura, ha tradito Battaini alla partenza, facendolo scivolare
praticamente mentre accelerava da fermo. Lucchi, al contrario, cadeva
dopo aver tenuto il comando per ben quattro giri davanti ad Harada, mentre
McWilliams, terzo, lo imitava poche curve dopo. Al quinto passaggio Battaini,
mentre cercava di recuperare dopo la pessima partenza, toccava terra nuovamente,
questa volta coinvolgendo l'incolpevole Porto. Così in testa alla gara
rimaneva in (relativa) tranquillità il giapponese dell'Aprilia davanti
- udite! udite! -a Roberto Rolfo che a suo di giri veloci aveva la meglio
su Matsudo, mentre Locatelli man mano che la pista asciugava era costretto
a cedere la posizione a Melandri. Ma la pista non solo migliorava. Ad
un certo punto usciva anche il sole che costringeva tutti a guidare all'interno
di una striscia di asfalto asciutta, con le gomme da pioggia. Un lavoro
difficile che non riusciva a Matsudo che, finendo in terra, regalava il
terzo posto a Macio.
Ueda, la vittoria dell'esperienza
La 125 ha avuto un avvio travagliato. E' stata fatta partire con l'asciutto,
poi fermata quando è iniziato a piovere. Dichiarata corsa bagnata è stata
fatta ripartire, ma ormai con l'asfalto asciutto, per essere arrestata
di nuovo perché, sotto un improvviso scroscio di pioggia, quasi tutti
i piloti hanno deciso di rientrare autonomamente ai box usando la bretella
di raccordo alla fine della curva Casanova-Savelli invece di completare
il giro del tracciato. Avrebbero dovuto essere squalificati tutti, il
direttore di gara li ha graziati. Una ingiustizia, tenendo anche conto
del fatto che Gino Borsoi, rischiando, era stato l'unico a scendere in
pista con gomme da bagnato. La scelta giusta. Quando il via è stato dato
per la terza volta, invece, le avevano tutti. Le prime battute erano animate
da Stefano Perugini con la Italjet, protagonista anche nelle precedenti
partenze, ma sfortunatamente il pilota di Sutri, che era caduto anche
durante il warm up, eccedeva finendo a gambe all'aria. Fuori lui la corsa
diventava un affare fra Borsoi, Ueda, Sanna e Poggiali, ma quando iniziava
nuovamente a piovere Ueda aveva una marcia in più e si involava rapidamente
lasciando il pilota dell'Aprilia a vedersela con Poggiali, mentre Sanna
preferiva non rischiare. Era dal GP del Brasile del '99 che Ueda non vinceva
un Gran Premio. |