venerdì 8/9/2006
pole provvisorie
venerdì 8 settembre
MotoGP
250
125
sabato 9 settembre
MotoGP
250
125
domenica 10 settembre
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Capirossi getta la maschera
La spiegazione della superiorità dimostrata a Sepang da Capirossi è tutta nel dialogo, surreale, fra il pilota ed il suo tecnico, all’arrivo in circuito: Ingegnere: “Ti ho fatto una mappatura morbida, tanto per iniziare”
Loris: “Ma perché?”
Ingegnere: “Mica vorrai fare 2.02 subito, no?”
Loris: “E perché no?”.
Il resto è tutto in uno stratosferico 2.01.711, con gomme da gara, grazie al quale l’imolese ha migliorato il 2.01.731 realizzato con coperture da qualifica, prendendosi il lusso di girare di passo su tempi che i suoi avversari nemmeno hanno avvicinato nel corso della giornata.
Già, perché alle spalle del pilota della Ducati, comunque, il migliore, ma staccato di tre decimi, è stato Dani Pedrosa, incappato anche in una brutta scivolata che gli ha causato una profonda ferita al ginocchio destro che ha richiesto cinque punti di sutura e la contusione dell’alluce sinistro. Problemi che renderanno necessario un esame, dal punto di vista medico, della situazione prima della seconda giornata di prove. Dietro allo spagnolo troviamo il (solito) Kenny Roberts, ad otto decimi. Il californiano ha provato l’ennesimo nuovo telaio, ma ha realizzato il suo miglior tempo con quello utilizzato già a Barcellona. A dimostrazione che qui le Bridgestone vanno bene, John Hopkins ha portato a casa un notevole quarto tempo, nonostante un insolito inconveniente: la rottura della sacca del liquido energetico da bere con la cannuccia, fissato all’interno della tuta, con conseguente “allagamento”.
Alle spalle del quartetto inseguono Stoner, Tamada e Rossi, che non ha trovato, dopo i test di Brno, la Yamaha che si aspettava a Sepang, tanto da aver preso ben oltre il secondo di distacco.
E Hayden? Il simpatico americano, in pista con l’ultimissima (issima) versione della sua Brno-Type, quella vista in anteprima a Donington e poi nei test post GP della Repubblica Ceca, è andato benino al mattino, ma ha navigato poi nelle retrovie nel pomeriggio, senza migliore il suo tempo e fermando il cronometro in un 2.03.174 che equivale a dire l’undicesima posizione. Il distacco da Rossi è di poco più di tre decimi, ma Kentucky Kid non è nuovo a situazioni di questo tipo. Il segnale, comunque, è che il telaio di ultimissima (issima) generazione evidentemente non è un grandioso passo in avanti, visto che dei piloti Honda l’unico ad essergli arrivato alle spalle è stato Toni Elias, mentre Melandri, di pochissimo, e nonostante una caduta ce l’ha fatta.
“Mi dispiace che Pedrosa sia caduto – ha detto Valentino – ora purtroppo con tre gare in successione si porterà questo problema anche nelle prossime gare. Il mio obiettivo qui, comunque, è arrivare davanti a lui e ad Hayden. Capirossi infatti con la Ducati e le Bridgestone vola. Il mio problema è che le soluzioni trovate a Brno nel corso dei test non funzionano con questa temperatura. Ho provato con due assetti diversi, tanto che non ho avuto nemmeno il tempo di fare un giro con le gomme da qualifica. Il problema, come sempre, sono le gomme. Operare la scelta giusta ormai è difficilissimo, le combinazioni possibili sono troppe”.
Anche scegliere l’assetto ottimale, ormai, è più come assemblare un puzzle, che altro.
“Nei box avevo due moto con due set up diversi – ha confessato Capirossi – uno era quello utilizzato durante i test invernali qui a Sepang, l’altro l’ultimo trovato a Brno. Alla fine abbiamo fatto un cocktail dei due…il risultato è che con pneumatici da gara ho abbassato il mio miglior tempo realizzato l’anno passato con quelle da qualifica. Non credo sia possibile girare molto più forte di così, ma raffinando la messa a punto potremo rendere la Desmosedici più confortevole da guidare, in modo da girare con maggiore naturalezza. Anche se i risultati di oggi non contano voglio dedicare questa prestazione al mio manager, Carletto Pernat che, nonostante la recente scomparsa della mamma, mi raggiungerà in tempo per la gara”.

Barbera fa i dispetti a Lorenzo
Barbera ha siglato la pole provvisoria del Gp della Malesia grazie al suo 2’08”266. Il ragazzino terribile di Valencia è riuscito a fare meglio del suo compagno di squadra Jorge Lorenzo di 0.138. Certamente Hector sta cercando di fare di tutto per infastidire il suo compagno di squadra e ci sta riuscendo proprio mentre Lorenzo è in lotta con Dovizioso per la conquista del mondiale della 250.

"Sono estremamente positivo per la gara - ha detto Barbera - anche grazie ad un nuovo componente per la ciclistica messo a punto appositamente per me. Sono uno dei piloti più leggeri della 250 e il mio stile di guida è molto caricato sull’anteriore, per questo è stato messo a punto un nuovo leveraggio per l’ammortizzatore posteriore in grado di consentire una migliore aderenza. Il pezzo va bene, grazie Aprilia!"

Lorenzo, attuale leader della 250, ha sfruttato il suo turno di prove ufficiali per trovare il passo giusto in vista di domenica. Sempre tra i più veloci della categoria, nel finale della sessione ha iniziato il duello a distanza ravvicinata con il compagno di squadra Barbera, accontentandosi, per il momento del secondo tempo in 2’08”404.

Lo segue Aoyama, in sella ad una sempre più efficace KTM, mentre Dovizioso, il concorrente diretto di Lorenzo per l'iride, è solo quinto, per lui qualche difficoltà in più nel trovare la strada del giro veloce.

In prima fila anche Roberto Locatelli in sella alla RSV250LE del Toth Team. Il pilota lombardo si è trovato immediatamente a suo agio nell’affrontare la tortuosa ma veloce pista malese. La prestazione di Locatelli conferma la bontà del prodotto Aprilia per i clienti e il momento di grazia del pilota italiano che sta facendo la sua migliore stagione in 250 proprio in sella ad una LE.

Solo sesto Alex De Angelis. Il pilota del Master Aspar Team non ha al suo fianco Pietro Caprara, suo Capo Tecnico, che a causa di un malore è rimasto in Italia. A curare il pilota di San Marino stanno provvedendo gli ingegneri di pista di Aprilia Racing che stanno cercando di mettere Alex nelle condizioni di esprimersi al meglio. Alex, in seconda fila provvisoria, non è negativo riguardo la sua prestazione. Con davanti a se due turni di prove ufficiali, vede un ampio margine di miglioramento. Lo scorso anno a Sepang, Alex terminò in seconda posizione dopo essere scattato dalla prima fila dello schieramento.

In decima posizione il francese Guintoli in sella alla RSV250LE dell’Equipe de France, mentre in questa occasione Heidolf fa meglio del compagno di squadra West (rispettivamente 14° e fuori dai tempi l’australiano).
Lontano Simoncelli, dodicesimo, ma fiducioso. Il pilota della Gilera è alla sua prima volta a Sepang in sella alla 250 e c'è da credergli quando dice che tutto cambia dalla 125 alla quarto di litro. Davanti al lungo pilota della casa dei due anelli c'è Manuel Poggiali, undicesimo, protagonista nel finale del turno di una scivolata che ha danneggiato, fortunatamente solo la moto.

In grave ritardo Smrz, solo 15°, mentre Ballerini riesce a qualificarsi diciassettesimo. Fuori dai tempi, oltra a Alessio Palumbo, anche i cinesi dello Zongshen Team, i piloti Ho e Su.

Bautista, senza appello
Alvaro Bautista non lascia spazio a repliche nel primo turno di prove ufficiali del Gp della Malesia. Il pilota iberico saldamente al comando della classifica iridata, con il suo 2’12'846 ha inflitto più di un secondo a Mika Kallio, in seconda posizione. Non solo: Bautista con il suo tempo, ha anche fatto segnare il miglior giro in prova ufficiale del circuito di Sepang.

Il pilota spagnolo ha cambiato il setting della moto durante il turno di prove ufficiali, scegliendo gomme più morbide e la carburazione per adeguare il comportamento del motore al caldo umido di Sepang. Nonostante i cambiamenti alla moto, anche con gomme da gara, Bautista ha dimostrato di poter girare di passo in tempi molto interessanti.
"Ho dovuto adeguare la moto alla pista. Con le gomme da gara giravo in 2'14 basso di passo, ciò vuol dire che in gara il ritmo sarà questo. Credo di aver fatto un ottimo ultimo giro, con la moto che scivolava, nonostante tutto sono riuscito a fare bene, un secondo e uno di vantaggio non è male..."

Kallio e la sua KTM hanno fatto la strada per buona parte del turno ufficiale, ma alla fine, al finnico è toccato accontentarsi di stare alle spalle del suo avversario. Il rientro al box per Kallio è stato con il sorriso a mezza bocca, il secondo tempo è un buon risultato, ma prendere un secondo e uno al primo turno di ufficiali rende il boccone amarissimo.

Alle spalle di Mika Kallio, Mattia Pasini è incappato in una scivolata dopo il secondo minuto del turno di prove ufficiali. Il pilota italiano rientrato al box ha utilizzato la moto numero due, riuscendo comunque a conquistare la prima fila provvisoria in ritardo dal suo compagno di squadra di 1”275. Pasini valuta in maniera positiva la prestazione di oggi, ottenuta con la moto di riserva e si sente fiducioso per il secondo turno di domani a patto che le condizioni meteo non cambino radicalmente.

Ancora una Aprilia in prima fila provvisoria, si tratta della moto di Joan Olive. Il pilota iberico del team SSM Racing ha fatto meglio di Hector Faubel (Master Aspar) quinto, di soli 30 millesimi di secondo. Olive, sta avendo una seconda parte di stagione in crescendo e il Gp della Malesia potrebbe rappresentare una buona occasione per installarsi con concretezza nel gruppo dei primi dieci.

Da segnalare alcuni cambiamenti nella griglia di partenza della 125. Andrea Iannone ha preso il posto di Michele Pirro all’interno del WTR Blauer Team, mentre Angel Rodriguez ha lasciato posto al vice campione italiano Gp Roberto Lacalendola nel 3C Racing. Il diciassettenne italiano resterà nel mondiale per le rimanenti gare della stagione. Pirro, nel frattempo ha preso posto sulla Honda che a Brno era andata a Musco, quella dell'Humangest Junior Team. La scacchiera della 125 è in continuo movimento da quando l'arrivo di Pol Espargarò nel Team Campetella nel Gp della Repubblica Ceca ha appiedato Andrea Iannone...

Per Aprilia il Gp della Malesia potrebbe rappresentare la conquista matematica, in caso di vittoria di un suo pilota, del Campionato del Mondo Costruttori della ottavo di litro.

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